Synapse – Recensione
Sono passati diversi mesi dall’uscita di PlayStation VR2 e, tra alti e bassi, la line-up di titoli presenti nel nuovo visore di Sony non raggiunge ancora il suo pieno potenziale. Ecco però che dagli sviluppatori di nDreams arriva un titolo capace di far leva su tutte le principali feature del nuovo visore della realtà virtuale di PlayStation 5: Synapse.
Synapse è un titolo che mi ha colpito parecchio. Se inizialmente le aspettative erano di ritrovarsi davanti ad un generico titolo sparatutto in prima persona con qualche piccolo elemento roguelike, ecco che il team di nDreams è riuscito a dimostrare fin da subito le potenzialità di un gioco non solo altamente rigiocabile ma divertente e adrenalinico come poco altro fino ad ora.
In primo luogo, il comparto tecnico di Synapse è una sapiente mescolanza tra semplicità degli ambienti (tutti estremamente minimali, a tratti brutalisti come diverse sezioni di Control) e un gradevole utilizzo di riflessi e giochi di luce che vengono riprodotti con una fedeltà visiva nitida, pulita e sempre fluida.
Questi aspetti, specialmente in un titolo per PlayStation VR2, vanno considerati ed è bene che l’esperienza di gioco di Synapse risulti sempre chiara al netto dell’elevato tasso di azione che sarà scatenato da intensi quanto divertenti scontri contro i nemici di ogni livello.
Synapse, dentro la mente del nemico
Facciamo però un passo indietro. Qual è la trama di Synapse? Il gioco ci vede protagonisti nei panni di un agente segreto che dovrà farsi strada dentro la mente del Colonnello Peter Conrad (per chi non lo sapesse è stato il doppiatore di Solid Snake in tutti i capitoli del franchise ad eccezione di Metal Gear Solid V: The Phantom Pain), in quanto Conrad ha pianificato un attacco terroristico devastante e l’unico modo per scoprirne i dettagli è proprio quello di reperire le informazioni direttamente dal suo subconscio.
Questa scelta narrativa si traduce in un non troppo complesso roguelike nel quale, come da tradizione, ogni volta che si morirà si dovrà ripartire da capo. Ci sono in tutto 9 zone per ogni run e, attenzione, finire una partita non corrisponderà esattamente ad aver terminato il gioco.
Infatti terminando il titolo per la prima volta si potrà scoprire solamente una parte della storia e dovremo quindi affrontare per ben altre due volte il set di livelli con una difficoltà più alta. Una run ad esempio può durare anche due ore, oppure quattro, otto, sedici e potrei stare qui a scrivere tanti numeri ma è bene esplicitare che la durata, in titoli come Synapse, è puramente soggettiva.
Dipenderà tutto dalle proprie abilità e, fortunatamente, il team di nDreams ha pensato bene di offrire a chi gioca molti strumenti per combattere dentro la mente del Colonnello Conrad. Non ci saranno solamente pistola o mitra a salvarci la pelle ma anche peculiari poteri telecinetici che rappresentano senza ombra di dubbio l’aspetto ludico più divertente dell’intera esperienza di Synapse.
Combatti, muori, ripeti
Non a caso ho parlato di abilità, infatti in Synapse durante ogni run si potranno ottenere punti spendibili sia durante la partita (persi in caso di morte) sia speciali punti da poter usare per sbloccare nuovi elementi di trama e i tanto famigerati tratti del più classico ramo delle abilità.
Una delle abilità che ho voluto sbloccare per prima è quella che permette di lanciare in aria con i propri poteri qualsivoglia nemico alla portata dei nostri occhi, infatti una delle feature più usate in Synapse è proprio l’eye-tracking di PlayStation VR2.
Scatole, barili esplosivi, granate e in questo caso anche i nemici stessi, una volta finiti nel nostro sguardo potranno subire le furie della mano sinistra, dotata appunto di poteri telecinetici. nDreams è riuscita a sfruttare egregiamente l’hardware di PlayStation VR2, in quanto, se si vorrà lanciare un barile esplosivo, sarà necessaria la pressione a metà corsa del trigger L2; differentemente, una pressione maggiore replicherà l’effetto di stritolamento dell’oggetto con conseguente detonazione.
Giocare con la fisica degli oggetti di Synapse è stata una ventata d’aria fresca, così divertente e ben inserita nel gameplay che ricorda a tratti la genialità tecnica di Half-Life 2 (o se vogliamo rimanere in tema VR, Half-Life: Alyx). Più ci si divertirà nell’utilizzare lo scenario e i suoi oggetti disseminati in lungo e largo a proprio piacimento, maggiore sarà il divertimento che si proverà in ogni run di Synapse, anche quelle più sfortunate.
Inoltre, sparsi per la mappa, si potranno trovare dei piccoli altari dove poter scegliere un potenziamento tra un’arma o una abilità collaterale alla telecinesi (aumentarne la forza, spingere con più facilità i nemici, ecc…).
Synapse è una delle migliori esperienze mai provate fino ad ora su PlayStation VR2, un titolo adrenalinico, divertente e difficile il giusto. La sua natura rogue like non ne preclude la godibilità e offre a chi gioca la totale libertà di combattimento, riuscendo inoltre a fare sapiente uso dell’hardware del nuovo sensore della realtà virtuale di PlayStation.
Un must-have se hai PlayStation VR2. Adrenalinico, veloce e rigiocabile il giusto.
Pro
- Ottimo comparto tecnico
- I 120hz garantiscono un azione perennemente fluida e responsiva
- Buon livello di rigiocabilità
- Usare la telecinesi è troppo divertente
Contro
- La forbice della longevità è molto aleatoria