Sword Art Online: Alicization Lycoris – Recensione

Recensito su PlayStation 4

Dopo il rinvio avvenuto negli scorsi mesi, complice anche la delicata questione legata al COVID-19, la nuova iterazione videoludica dedicata a Sword Art Online è finalmente arrivata sul mercato. Sword Art Online: Alicization Lycoris arriva così in un momento particolare, praticamente in concomitanza con l’arrivo della nuova stagione anime che sarà chiamata a dare molte risposte a tutti quei quesiti lasciati in sospeso. La tragica battaglia tra il mondo degli “umani” e quello delle creature di Underworld, capitanate da improbabili guerrieri del mondo “reale”, è entrata ormai nel vivo e il gioco sviluppato da Aquaria arriva proprio al momento giusto. Alicization Lycoris, infatti, promette di ripercorrere su PlayStation 4, Xbox One e PC l’intero viaggio di Kirito all’interno del mondo virtuale creato dalla RATH, con qualche gradita aggiunta, per un risultato complessivo molto interessante sul piano tematico e narrativo.

A minare la riuscita complessiva del prodotto è però, ancora una volta, una struttura ludica che non riesce a supportare al meglio l’ottimo lavoro svolto in termini narrativi e tecnici, due elementi che rendono l’esperienza un vero e proprio omaggio agli appassionati dell’opera di Reki Kurokawa, costretti a scontrarsi con la dura realtà dei fatti.

Sword Art Online: Alicization Lycoris è dunque un prodotto dalla doppia faccia? La risposta è sì, e non nascondiamo un pizzico di amarezza nel dover constatare l’ennesima occasione sprecata nel trasportare videoludicamente parlando un simile prodotto. Sia chiaro: non si tratta di un brutto gioco, anzi, ma ci saremmo aspettati qualcosina in più, e vi spieghiamo il perché.

Impronta narrativa

A livello narrativo Sword Art Online: Alicization Lycoris ripercorre tutte le tappe dell’anime omonimo, seppur si prenda importanti libertà narrative specialmente nelle fasi più avanzate. Per chi non avesse seguito la storia “originale”, l’incipit è praticamente lo stesso: si inizia dunque con Kirito che si risveglia nel mondo di Underworld senza ricordi di quello che è il suo arrivo in quel luogo, o di cosa fosse effettivamente quella nuova realtà virtuale in cui sembrerebbe essere stato catapultato, fino al fatidico incontro con Eugeo.

Alicization Lycoris

Da lì in avanti il racconto si schiude e assume connotazioni sempre più variegate, sempre molto coerenti con quella che è la base di partenza, per poi però abbandonarla per offrire un’esperienza se vogliamo innovativa. Sword Art Online: Alicization Lycoris strutturalmente parlando si basa fortemente sull’arco narrativo omonimo, pur senza disdegnare alcune importanti differenze sul tema. Tra esse spiccano personaggi originali sapientemente integrati nell’ecosistema generale del gioco, inseriti nel contesto in modo molto credibile.

Facciamo l’esempio di Medina, personaggio non presente nell’anime ma che viene buttato nella mischia in modo sapiente nella storia, calata ottimamente nel racconto in maniera coerente, diventando uno dei partner principali di Kirito e di Eugeo.

Alicization Lycoris

La trama di Sword Art Online: Alicization Lycoris prosegue ben oltre quella che è la prima parte di stagione dell’anime, assumendo però connotati diversi e “originali” e offrendo così ai giocatori una ventata d’aria fresca tutto sommato piacevole, ideale per chi fosse alla ricerca anche di novità dal punto di vista tematico. Si tratta comunque di un lavoro più che apprezzato, che ci sentiamo di premiare, ma non a pieni voti perché le sequenze animate le abbiamo trovate veramente eccessivamente prolisse e frequenti, tanto da rendere molti passaggi ai limiti del noioso (conoscendo la storia “base” non nascondiamo di aver saltato alcune sequenze per disperazione). A livello di gameplay, ciò si traduce in un’esperienza piuttosto classica dal punto di vista strutturale. Agli incarichi principali si possono affiancare quelli secondari, spesso e volentieri però eccessivamente ripetitivi e poco innovativi; raccogliere cose, uccidere creature e così via risulta comunque una meccanica che amplia in buona maniera le ore di gioco e contribuisce allo sviluppo del personaggio, elemento fondamentale a causa anche di dinamiche di gameplay che analizzeremo più avanti.

Gameplay e combat system

Ludicamente parlando Sword Art Online: Alicization Lycoris rappresenta per certi versi un passo indietro rispetto alle precedenti iterazioni del brand. Il gameplay si mostra più tecnico e ragionato rispetto ai vecchi giochi di SAO, titoli improntati principalmente, se vogliamo, su un battle mashing piuttosto marcato, ma tenta di adattarsi a quelle che sono le dinamiche di un gioco di ruolo “reale.

Alicization Lycoris

In Alicization Lycoris è presente un’impronta strutturale più marcata, con una tendenza a dare maggior lustro alle combo e alle abilità dei personaggi (spesso legate alle armi utilizzate) per offrire una vena ruolistica un attimino più marcata. Tutto ciò però si scontra pesantemente una legnosità di fondo molto pesante che da vita a combattimenti incredibilmente lenti e macchinosi, complicati da mandare avanti sia per questioni tecniche di cui vi abbiamo parlato in precedenza sia per lo scarsissimo feedback dei colpi, ma anche per una fluidità delle animazioni decisamente inadeguata, che diventa ancor più incisiva negli scontri con i vari boss, soprattutto quelli “umani”, ossia quelli che danno vita agli immancabili duelli con spada.

Essi si trasformano in uno scambio di colpi forzato, che costringe il giocatore a imparare a parare e schivare al tempo giusto per poter mettere KO l’avversario, che sarebbe altrimenti praticamente intoccabile. A ciò si aggiunge il discorso legato alle abilità sbloccabili attraverso uno skill tree tutto sommato elementare. Al netto della loro spettacolarità di fondo, queste risultano comunque abbastanza simili tra loro e soprattutto sbilanciate, poiché abusare del loro potere è molto semplice, dato anche il loro basso tempo di cool down, che rende possibile sfruttarle per avere la meglio sugli avversari con relativa facilità. Dal momento però che il livello di sfida risulta tarato eccessivamente verso l’alto, soprattutto in alcuni frangenti, sfruttare le abilità diventa quasi una scelta doverosa da parte del giocatore.

Alicization Lycoris

Un discorso molto simile è legato alle “Arti”, molto care agli appassionati dell’opera originale. Al grido di “system call generate…” è possibile richiamare a sé una delle Arti legate agli elementi, ma non soltanto, che in battaglia però risultano quasi inutilizzabili a causa di uno schema di comandi a dir poco confusionario. E, ancora una volta, ci troviamo di fronte ad un vero peccato: sfruttare a dovere tale meccanica avrebbe potuto offrire una sorta di seconda chance ad un gameplay piuttosto lacunoso, che non riesce a dare ai giocatori quella giusta spinta nell’esplorazione e nel combattimento, due elementi imprescindibili per il genere di appartenenza.

Grafica e tecnica

Tecnicamente parlando, il titolo di Aquaria è un vero e proprio inno all’immaginario cartaceo e televisivo di SAO, e ciò lo si avverte in ogni singolo dettaglio. Partendo dai menù di gioco, che richiamano in pieno lo stilema tecnico dell’ultima iterazione animata dell’opera di Kawahara-san, Sword Art Online: Alicization Lycoris riesce a replicare le stesse sfumature estetiche del materiale di partenza, rendendo così il fattore immersivo una mera formalità. Ogni cosa riesce a far respirare aria di Centoria, dal design delle creature alle location, dallo stile delle vignette passando per la modellazione dei personaggi principali, l’impronta data alla produzione è di quelle sentite e profondamente legate all’opera originale. Peccato, però, che questo grande lavoro venga compromesso da una quantità di problemi di natura squisitamente tecnica difficilmente ignorabile.

Alicization Lycoris

In primis, abbiamo dovuto combattere contro una telecamera a tratti ingestibile che rende gli scontri con i boss, soprattutto quelli di grosse dimensioni o coi boss “umani”, molto più complicati del normale. Come se non bastasse, l’opera di Aquaria (a cui seguiranno diverse patch correttive) presenta gravissimi problemi in termini di input lag, che rendono ogni singolo combattimento, specialmente quelli più ostici, veramente ai limiti del sostenibile. A chiudere un quadro tutt’altro che perfetto ci pensa un frame-rate costantemente sottotono, complesso da gestire e fondamentalmente non altezza della situazione.

Nelle sequenze animate (splendide) così come negli scontri o semplicemente camminando, specialmente settando la telecamera in terza persona, il frame-rate crolla vertiginosamente, rendendo alcuni passaggi ai limiti del sopportabile, considerando anche la natura tutt’altro che supersonica della mole poligonale.

Alicization Lycoris


Sword Art Online: Alicization Lycoris ci ha delusi, non vogliamo nasconderlo. Ad un gameplay poco ispirato, su cui capeggia un combat system spaventosamente lento e impacciato, si unisce una grossa mole di problemi di natura tecnica a tratti ingiustificabili che compromettono una volta di troppo l’esperienza generale. A salvare il poco invidiabile quadro ci pensa il comparto artistico, che farà la felicità degli appassionati dell’opera originale, allo stato attuale forse gli unici in grado di apprezzare veramente il lavoro svolto in fase di confezionamento di un prodotto che si dimostra non all’altezza sotto praticamente tutti i punti di vista.

6.4

Pro

  • Artisticamente è un inno al lavoro di Reki Kawahara
  • Le idee "originali" si sposano bene col materiale originale
  • Ottima longevità

Contro

  • Frame rate e telecamera non all'altezza della situazione
  • Gameplay ripetitivo
  • Combat system macchinoso, a tratti impresentabile
  • Tanti dialoghi, alcuni dei quali veramente inutili
  • Tecnicamente arretrato, sotto tanti punti di vista
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