Swarm Arena – Recensione Swarm Arena
Swarm Arena è un indie game che si inserisce nel contesto dei cosiddetti "arena shooter", pur differenziandosene. Scopriamo perché.
A capo dello sciame
Nei panni di una sorta di organismo primordiale luminescente veniamo gettati dentro una classica arena reticolare dello spazio, nella quale, a seconda della modalità scelta, avremo uno o più nemici simili a noi da abbattere. Nessun fuoco diretto, la nostra arma è lo "sciame": ogni organismo comincia il gioco provvisto di un certo numero di particelle di minor entità che devono essere controllate e usate per colpire l’avversario. È come se gli organismi fossero nuclei con tanti elettroni intorno, che continuano a girare fintanto che rimangono nella loro "area di influenza", un cerchio rosso al cui esterno le particelle minori si ritrovano a vagare senza controllo. Per essere usate come armi abbiamo due poteri: "shoot" e "circulate". Il primo spara letteralmente tutti i corpi in direzione opposta al nucleo, il secondo li fa ruotare a grande velocità intorno ad esso. Oltre come arma, lo sciame è anche un meccanismo di difesa dagli sciami avversari, che cozzeranno tra loro impendo ai "nuclei" di subire danni. In altre parole, lo sciame può essere considerato come un esercito, e l’organismo – che sia giocatore o bot – è il comandante.
Esistono varie modalità, che comprendono una sfida di resistenza contro il computer dove bisogna fare più punti possibili, il multiplayer locale e online, un sandbox dove sbizzarrirsi, e infine "The Path", una sorta di campagna con missioni a obbiettivi di punteggio.
Tutto qui
Un gioco a suo modo "alternativo", minimalista ma gradevole. Lasciamo che le immagini parlino per sé, poiché purtroppo non sono molte le parole da spendere per questa recensione; sarebbe uno spreco, dal momento che quello che vi abbiamo descritto è ciò che giocando a Swarm Arena scoprirete da voi nel giro di un’oretta. Più che un gioco, sarebbe da definire un’idea carina ma estremamente povera nei contenuti.