Super Mario World – Recensione Super Mario World
Mamma mia!
È abbastanza ragionevole dedicare uno dei nostri viaggi nel mondo del retrogame a quel simpatico omino con baffetti e tuta da lavoro rossa che è Mario. Senza alcun dubbio, infatti, potremmo azzardare che assieme a Sonic, e forse anche a Crash Bandicoot, è stato una delle mascotte videoludiche più di successo della storia dei videogames. Dalla prima apparizione come personaggio giocabile nelle sale giochi in Donkey Kong, man mano ha acquisito popolarità arrivando ad avere addirittura un gioco tutto suo, Super Mario Bros., che avrebbe fatto la fortuna della Nintendo e del suo Nintendo Entertainment System. Il successo fu tale che ovviamente vennero realizzati dei seguiti, introducendo via via nuove innovazioni, che testimoniano ulteriormente la longevità e il successo della saga. Con questo Super Mario World, la casa nipponica si propone di presentare il simpatico Mario e i suoi amici in forma più che smagliante per il suo nuovo sistema, il Super Nintendo, e dare un’ulteriore testimonianza della popolarità della saga.
Un tranquillo week-end in compagnia
In questo nuovo capitolo, Mario, Luigi e la principessa Peach decidono di concedersi una vacanza sull’isola dei Dinosauri, ma sfortunatamente la principessa viene rapita dal solito guastafeste Bowser, che la porta nel suo castello e toccherà dunque ai due prodi idraulici salvare la principessa esplorando i vari livelli e sbaragliando i nemici che troveranno lungo il loro cammino. Le aree di gioco sono numerose, ben 72! Considerate anche che ogni livello è pieno di scorciatoie e passaggi segreti, facendo salire ulteriormente la varietà degli ambienti. La difficoltà è ben calibrata e si adatta a tutti i tipi di giocatori: dal principiante all’hardcore gamer della miglior specie, al fine di garantire a tutti i livelli di difficoltà un’esperienza stimolante e longeva. La giocabilità in occasione di questa incarnazione su SNES è stata potenziata alla grande, con l’introduzione di nuovi power-ups e nuove mosse utilizzabili, fra cui l’immancabile fungo magico per raddoppiare le dimensioni, il Fire Flower per abbrustolire i nemici e l’introduzione della "piuma" per dotare Mario della capacità di volare per un certo periodo di tempo. Ovviamente ogni potenziamento dovrà essere usato al meglio per liberarsi dei vari nemici che sbarreranno la strada ai nostri eroi. Inoltre un nuovo personaggio fa la sua prima apparizione venendo in soccorso ai nostri eroi, il dinosauro Yoshi, che sarà un ottimo compagno e aiuto ben gradito, facendoci da mezzo di trasporto e liberandoci di alcuni dei nemici più difficili da abbattere. Un fatto importante è che anche Yoshi può acquisire dei poteri speciali mangiando i gusci dei Koopa abbattuti, rendendo anche lui capace di volare, sputare fuoco o addirittura di causare un terremoto. I controlli sono ben calibrati ed estremamente immediati, facendoci prendere confidenza con i comandi in pochissimo tempo. Una pecca è forse la difficoltà eccessiva di alcuni livelli, ma è soltanto una motivazione in più per buttarsi nell’esperienza offerta dal gioco, in quanto completare ogni livello è estremamente appagante.
Per qualche strano motivo, credo che i lucertoloni viola non siano proprio amichevoli…
I can see the rainbow!
Per l’esordio sulla piattaforma a 16 bit, Mario si presenta con un look totalmente rinnovato, che mette in risalto le potenzialità grafiche dell’hardware, senza però rinunciare alla componente cartoonistica che caratterizza da sempre i vari giochi della serie. Gli sprite dei personaggi sono fra le parti che hanno subito i miglioramenti più massicci, in quanto appaiono più definiti e "realistici" dei precedenti, con un corredo di nuove mosse atte a reggere lo scopo. Le ambientazioni sono colorate e gradevoli, ricche di elementi scenici talvolta esilaranti (come le simpatiche nuvolette) e un’articolazione su più livelli orizzontali e verticali (a seconda del livello) ben concepita. Anche il character design dei nemici è stato ulteriormente potenziato, rendendo i nostri avversari minacciosi quando ci stanno per attaccare, ma anche simpatici allo stesso tempo dopo che siamo riusciti a metterli con le spalle al muro. Tutto ciò è reso possibile anche grazie all’implementazione di nuove animazioni e a un evidente miglioramento della qualità grafica che ha permesso di fare la differenza dalle già ottime versioni a 8 bit dei vari Mario.
"Una mela al giorno leva il medico di torno", dicevano…
Musica, maestro!
Decisamente ottimo il comparto audio, che riesce a sfruttare appieno le potenzialità offerte dal chip sonoro implementato nel SNES. Durante i livelli avremo come sottofondo dei temi orecchiabili e che ben si adattano alla situazione, che possono vantare un’incredibile qualità sonora e una fattura eccellente (brilla per queste due qualità una simpatica canzoncina stile "Benny Hill" con tanto di melodia di pianoforte di accompagnamento). A contrasto di ciò, gli effetti sonori forse sono ancora eccessivamente "2D" e di certo non rendono giustizia alla qualità che il sonoro potrebbe raggiungere se fossero stati implementati a dovere. Ma ricordiamoci che le voci nei giochi SNES sarebbero arrivate solo un po’ più tardi, e comunque non si ebbero buoni risultati in quel frangente fino all’inizio dell’era a 32 bit…
Niente password, stavolta potremo salvare comodamente i nostri progressi per ricominciare da dove avevamo lasciato l’ultima volta.
Grande successo
Le caratteristiche di questo gioco parlano da sole: longevità infinita, giocabilità ben concepita e stimolante, una grafica ben fatta e un sonoro eccellente. Totale: 20 milioni di copie vendute nel mondo. Può essere questo il miglior gioco della saga di Mario? A detta dei fan e di molti esperti, assolutamente sì. Se già amavate le precedenti incarnazioni pixellose a 8 bit, allora non potrete non innamorarvi di questo nuovo capitolo, studiato a tavolino per sfruttare il nuovo hardware, compiacere i fan di Mario di vecchia data e magari racimolarne ancora di nuovi. E se ancora vi chiedete il perché del ritorno al 2D nell’ultimissimo Super Mario Wii, beh, provate a fare due conti: forse la formula vincente è proprio quella.