Super Mario Party Jamboree RECENSIONE
L’etimologia di “jamboree” non sembra essere riconosciuta a livello universale. Per gli scout è un raduno di grande portata, nel gioco di carte cribbage ha un significato specifico, mentre più dizionari evidenziano come possibilità la prima parte del termine, “jam”, cioè il verbo “rimanere stretto” o il sostantivo “marmellata”.
Sia come sia, tra i vari significati citati capeggia sempre l’idea di una baldoria rumorosa, di una festa gioiosa; il terreno etimologico e ludico ideale per Super Mario Party Jamboree.
Super Mario Party Jamboree RECENSIONE
La nuova esclusiva per Nintendo Switch celebra il divertimento puro come chiave del suo game design, festeggiando il ritorno della serie con i suoi fan dopo appena tre anni di assenza, quasi come a suggellare la chiusura di un terzetto dedito allo svago più leggero e a solennizzare la generazione corrente che si avvia ai fuochi d’artificio finali.
Squadra che vince non si cambia, o almeno si aggiorna soltanto, come ha compreso bene l’allenatore e studio di sviluppo NdCube con il suo nuovo centravanti, Super Mario Party Jamboree.
Un po’ come ha fatto Mario Kart con i racing di quel tipo, un po’ come ha fatto Masahiro Sakurai con il picchiauro originale Super Smash Bros. Ultimate, il party game alla maniera di Nintendo non necessitava di stravolgimenti, né di rivoluzioni, tanto è stata rodata e limata la formula di capitolo in capitolo.
Tutti sono invitati
Nel solco dei suoi predecessori, l’ultima iterazione della serie infatti perfeziona la stessa piuttosto che cambiarne l’impalcatura di base, con una gamma di novità innestata saggiamente tra le sfide e il classico gioco da tavolo con le stelle.
Come ho detto in sede di anteprima, Super Mario Party Jamboree fa in un certo senso la parte del già citato Super Smash Bros. Ultimate nel suo campo, nella misura in cui delle animazioni curate come mai prima di ora, una squadra rinnovata di personaggi e una valanga di mini giochi tutti da scoprire danno al titolo odierno un carattere ultimato.
Il tutto con la specificità, l’unicità di Nintendo: la giocosità, sì spensierata eppure studiata nei minimi dettagli, di ogni elemento, dalla buffa camminata dei gareggianti alla mongolfiera che ci staglia davanti al nuovo parco giochi virtuale con cui divertirsi ora da soli, ora in compagnia di amici vicini o lontani tramite la componente multiplayer online.
Parlando un po’ di numeri (che non rimangono nell’etere, bensì si concretizzano in possibilità di gioco) l’ultimo ritrovato di casa Nintendo presenta sette tabelloni – cinque originali e due rimaneggiati dalla seconda e dalla terza iterazione – nei quali rientrano oltre 110 mini giochi, rendendo Super Mario Party Jamboree il capitolo più ricco e divertente della serie.
Prepararsi alla festa
Per essere invitati al resort più esclusivo di sempre, basta scegliere un proprio avatar da un roster nutrito di eroi e di antagonisti provenienti dalla storia del Regno dei Funghi. A Super Mario, a Wario, Yoshi e a tutta la combriccola si uniscono infatti Tantatalpa, Birdo e il Tipo Timido, oltre a due debutti inediti, per la precisione Pauline e Ninji.
La mia goffa Tantatalpa si è così issata con la mongolfiera nel cielo del nostro jamboree per ammirare le attrazioni disponibili, tra il classico Mario Party, l’originale modalità Squadra anti-Bowser, il Porto dei mini giochi e altre quattro opzioni tra cui scegliere.
Le possibilità con cui sbizzarrirsi sono davvero tante e ogni gara, almeno quelle compiute contro degli avversari umani, può diventare unica da ogni altra, garantendo un quantitativo di ore di divertimento difficile da quantificare.
E se questi numeri alti e le attività disponibili ti rendono spaesato e incapace di decidere, il consiglio è tanto banale quanto efficace: atterra sull’isolotto che più ti inspira per un motivo o per un altro, lasciati cogliere dalle musiche e sì, pure dall’annunciatore che pare uscito da un party game di oltre 20 anni fa e fatti catturare dal divertimento spassionato in salsa Nintendo.
Non solo gioco dell’oca
Come in passato, anche in Super Mario Party Jamboree è presente la classica rivisitazione del gioco dell’oca, con quattro giocatori che si sfidano a tiri di dadi verso l’ottenimento del maggiore numero di stelle sparse per il percorso. Il gioco da tavolo tradizionale si trasforma con la magia di Nintendo: basti pensare alle monete da raccogliere per acquistare dei tiri aggiuntivi o degli ostacoli contro gli avversari, ai mini giochi, al personaggio bonus o alle sorprese che riserva ogni area.
Terminato il turno di ognuno dei quattro utenti infatti, questi ultimi accedono a uno dei mini giochi da una lista ristretta, avendo la possibilità di guadagnare ulteriori soldi e possono trattarsi delle sfide più disparate, dal basket, a quelli basati sul ritmo e altri. Ancora, l’apparizione e l’ottenimento di un personaggio speciale consente di sbloccare un nuovo vantaggio, come degli sconti nel negozio.
Ancora, i tabelloni stessi riservano delle chicche, come Arcipelago Megafrutta che è composto da quattro isole collegate da dei tubi, o Polveriera di Re Bo-bomba, una miniera con tanto di picconi per ottenere monete e il re che sovrasta la parte centrale per disturbare il giocatore; oppure il Circuito Giradado, caratterizzato da un misterioso e grande tunnel.
Per quanto però la formula rimanga sempre solida, è inevitabile che Mario Party risenta di una certa mancanza di ritmo, di dinamismo, poiché insita nell’ispirazione di partenza. Certo è che la grande N si è impegnata anche questa volta per darle un sapore inedito, soprattutto perché condito dal piatto forte del gioco tutto: i mini giochi.
Mini giochi, mini giochi per tutti!
I mini giochi sono il cuore di Super Mario Party Jamboree, quelli che creano il vero jamboree, una baldoria gioiosa per ogni possessore di Nintendo Switch. Se a primo impatto il numero centodieci possa lasciare straniati, è bene specificare quanto questi siano unici l’uno dall’altro e, seppure ne troverai uno o più preferiti e altri detestabili, capaci di divertire ognuno a suo modo.
Per descriverli tutti sarebbe necessario tramutare una recensione in un lungo elenco, ma va specificato che nessun modello di console venga lasciato da parte: sono presenti delle sfide che richiedono i controlli di movimento, ma chi gioca su Switch Lite può semplicemente escluderli da quelli possibili. Nell’uso dei Joy-Con si percepisce maggiormente l’eredità di Wii, così come anche nella piazza centrale, un altro spazio in cui trovare altre sfide da provare e che rappresenta una celebrazione del Regno dei funghi.
I mini giochi sono anche il cuore del Bowserathlon, una maratona online in cui i giocatori avanzano su un circuito ma, al posto dei dadi, sono delle sfide frenetiche a decretare il vincitore. Inedita è poi la modalità Squadra anti-Bowser, in cui sette utenti (anche in locale) cooperano al fine di battere un Bowser fantoccio. Proprio il sodalizio e l’intesa tra più giocatori diventa spesso una delle chiavi della vittoria e qui entra il senso del jamboree.
Tra tutte le possibilità offerte da Super Mario Party Jamboree, viene da chiedersi come siano state gestite la difficoltà e le opzioni a essa relative: criticato nel recente passato e messo in dubbio in questo stesso ultimo capitolo, il livello di sfida è stato calibrato in maniera più equa, più realistica e non solo. Oltre ad avere la possibilità di scegliere tra le regole del party e quelle per veri esperti, è possibile impostare alcuni parametri come il numero di stelle di partenza o altro.
Super Mario Party Jamboree è una festa di nome, di fatto e di gioco, con le sue luci e le animazioni curate come per le altre produzioni interne di Nintendo. Ciò significa che se giocare da soli contro l’intelligenza artificiale possa rivelarsi un’esperienza da sessioni più brevi sulla media e lunga distanza, entrando nella componente online o invitando qualche amico o familiare si trasformi in qualcosa di diverso: la celebrazione del divertimento. Una festa che si dipana tra oltre un centinaio di mini giochi da provare attraverso modalità distinte, insomma: tutti sono invitati alla festa.
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Il nuovo ospite ideale per delle feste tra amici o parenti.
Pro
- Il capitolo più ricco della serie
- Più opzioni per la difficoltà rispetto al passato
Contro
- Si sarebbe potuto osare di più nelle singole modalità