Suicide Squad Kill The Justice League RECENSIONE

Recensito su PlayStation 5

Suicide Squad Kill the Justice League video insider

Suicide Squad Kill The Justice League è un titolo che ormai da tempo fa parlare di sé, sia per quanto riguarda le buone che le cattive, nonostante sia arrivato solo da qualche giorno sugli scaffali. Rocksteady ha lavorato a lungo su questo titolo, che ha avuto uno sviluppo abbastanza travagliato e vittima di vari rinvii. Quest’ultimi avevano fatto ben sperare, almeno un minimo, i fan per quanto riguardava le migliorie da apportare al titolo dopo quanto mostrato in uno degli State of Play di qualche tempo fa.

Rocksteady ha lavorato e continuerà a lavorare su Suicide Squad ancora per tempo, trattandosi di un GaaS, anche se come genere, a mio parere, è ormai fuori dai tempi. Il risultato finale però non mi ha esaltato, pur essendo un titolo su cui è stato fatto comunque un lavoro di base abbastanza solido ma non esente da pecche, alcune, come accennato in precedenza, dovute proprio alla struttura in stile Gaas, che non entusiasma come avevamo accennato nella nostra anteprima (disponibile cliccando qui).

Suicide Squad Kill the Justice League
La Suicide Squad al completo

Suicide Squad Kill The Justice League RECENSIONE – La nuova Colu

Suicide Squad Kill The Justice League non è altro che una parafrasi di una famosa citazione di Batman dalla trilogia di Nolan “O muori da eroe, o vivi tanto a lungo da diventare il cattivo”. Lo scenario proposto da Rocksteady per Suicide Squad vede infatti l’intera Justice League, ad eccezione di Wonder Woman, essere totalmente assoggettata da Brainac. Il villain, proveniente dal Colu, sogna infatti di ricreare il suo pianeta natale sulla Terra e per farlo ha preso il controllo totale delle menti di Batman, Flash, Lanterna Verde e niente poco di meno che di Superman.

A quanto pare non vi è alcun modo di far tornare in sé i protettori della Terra che al momento portano avanti il progetto di Brainac colonizzando l’intera Metropolis. A quanto pare, l’ultima possibilità di uscire da una crisi di tale portata è rappresentata da un manipolo di supercriminali squilibrati internati ad Arkham: toccherà a Deadshot, Harley Quinn, King Shark e Captain Boomerang liberarsi del problema.. insieme alle bombe che Amanda Waller, leader dell’ A.R.G.U.S. , ha fatto sì che loro stessi si impiantassero.

L’ idea di basare un gioco sulla linea narrativa della Suicide Squad, frapponendola alla Justice League, è senza dubbio una premessa con grandi spunti e proprio su questa probabilmente mi ero creato le aspettative più grandi, considerando anche i precedenti di Rocksteady con l’universo DC: il risultato però non è poi così esaltante. La trama scorre e tutto sommato è godibile ma soltanto se si è disposti ad accettare alcune forzature, dei “deus ex machina” non molto giustificati. Considerando però che si parla pur sempre del sequel canonico dell’ Arkhamverse, personalmente, ho faticato abbastanza a digerirlo.

Suicide Squad
King Shark sarà il tank della squadra

La nota positiva è rappresentata dalla scrittura dei personaggi che strappano qualche sorriso con il loro umorismo pienamente in character con gli originali, con un pizzico di stile Suicide Squad di Gunn. La comicità è ben costruita, anche grazie al mix delle quattro personalità dei super-criminali, adesso riscopertisi in un certo qual modo come “anti-eroi” sotto diversi punti di vista.

Spara, Salta, Schiva, Ripeti

Inutile fare troppi giri di parole: uno dei principali punti di inconsistenza di Suicide Squad Kill The Justice League è senza dubbio la ripetitività. Le missioni, che siano principali o secondarie, non si differenziano poi tanto fra loro in quanto le strutture sono le medesime, ripetute più e più volte. La sostanza ovviamente starà sempre nel gunplay che è costruito in maniera abbastanza piacevole, data la diversificazione dei quattro personaggi giocabili, ma questo alla lunga non regge la pressione degli incarichi che si ripetono ciclicamente.

Sgominare un manipolo di nemici in un area, distruggere degli obiettivi, proteggere dei veicoli o raccogliere un determinato ammontare di risorse lasciate cadere dai nemici sconfitti per poi riportarli alla “base”. Bene o male sono questi gli incarichi che si dovranno portare a termine (a prescindere che si parli di missioni principali o meno). Sicuramente giocarle in compagnia fornisce quel qualcosa in più ma è facile voler dirottare su qualcos’altro dopo un po’. A poco servono le variazioni introdotte sul tema distruzione: in alcune missioni infatti viene richiesto di liberarsi dei nemici solo in maniere specifiche come ad esempio granate o contrattacchi. Questo espediente infatti si rivela essere più limitante che divertente.

Tutto ciò vi intratterrà per almeno una decina di ore (probabilmente altre cinque in più se deciderete di portare a termine tutte le missioni) ma in molte occasioni si percepisce anche la volontà di “stirare” la durata del titolo, in stile Lo Hobbit di Peter Jackson, con inframezzi che si rivelano abbastanza evitabili e fuori dai ritmi che un titolo del genere dovrebbe proporre. Le uniche variazioni sul tema sono le boss battle, sicuramente costruite meglio rispetto al resto delle missioni e che alzano leggermente la livello.

Suicide Squad Kill the Justice League RECENSIONE
Harley Quinn fra i tetti di Metropolis

I quattro personaggi hanno ruoli ben distinti all’interno della squadra, soprattutto nel modo in cui si muovono sia ai fini dell’esplorazione che nei combattimenti. Quest’ultimi saranno quelli più impattanti sul gameplay in quanto l’esplorazione di Metropolis è abbastanza fine a sé stessa in quanto girare per la città, se non è vostra intenzione andare a compiere degli incarichi, non offre nessun tipo di attività alternativa allo svuotare i vostri caricatori, se non per i trofei dell’Enigmista. Quest’ultimi in ogni caso si trattano nel risolvere degli enigmi tramite la scansione degli obiettivi, in pieno stile Arkham Asylum, o gare a tempo, oltre a dover trovare i veri e propri trofei disseminati per la città.

Anche la progressione dei quattro personaggi sembra essere abbastanza superficiale, se non per sbloccare qualche mossa speciale, che ci garantirà l’eliminazione veloce degli avversari, per ricaricare il nostro scudo e procedere più velocemente nel massacro delle orde di Brainac. Le abilità basate sul crescere del numero della combo sicuramente forniscono un piccolo aiuto ma non molto consistente.

Fra piombo e polvere

La realizzazione tecnica di Suicide Squad Kill The Justice League è sicuramente uno dei suoi punti a favore. Sia osservando le cutscene (in cui la realizzazione del viso e delle espressioni di Harley brilla sopra tutti gli altri) che giocando le vere e proprie missioni si percepisce che il lavoro profuso da Rocksteady sotto questo punto di vista è stato senza dubbio di un certo livello. Insieme alla Suicide Squad anche i personaggi comprimari sono stati trattati con un certo riguardo: Amanda Waller e Lex Luthor fra gli altri. Oltre ai personaggi anche Metropolis è stata visivamente realizzata molto bene, esattamente nello stile che nei fumetti DC è stato immaginato dai disegnatori. Ovviamente è ben adattata anche al piccolo problema dell’invasione aliena in corso.

Il doppiaggio italiano è tutto sommato azzeccato, riuscendo ad essere godibile in quanto qualità, forse un po’ meno invece per la scelta di alcune voci su determinati personaggi, primo su tutti Batman, soprattutto se confrontato alla voce storica di Batman, Balzarotti. Il resto del cast invece è decisamente azzeccato fra cui Chiara Francese su Harley e Merluzzo per l’Enigmista. Stessa regola valida anche per il doppiaggio in inglese, dove assistiamo ad una delle ultime performance del compianto Conroy.

Suicide Squad Kill the Justice League RECENSIONE
Superman sarà uno degli avversari più tosti per la Squad

In conclusione

Giocando a Suicide Squad Kill The Justice League si sente il sapore di occasione sprecata, almeno in prima battuta. La struttura delle missioni si rivela fin troppo ripetitiva nonostante quanto fatto di buono a livello di diversificazione dei personaggi. La componente narrativa non si rivela essere profonda o articolata come nei precedenti titoli di Rocksteady, complice probabilmente anche la struttura GaaS del titolo. Qualche speranza per risollevare un po’ le sorti di Suicide Squad giace probabilmente nei prossimi aggiornamenti ma l’esordio non è stato di certo emozionante.

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6.5
La Suicide Squad poteva osare sicuramente di più

Pro

  • Buona caratterizzazione dei personaggi
  • Gameplay abbastanza diversificato fra i personaggi
  • Tecnicamente stabile

Contro

  • Ripetitivo
  • Qualche bug disseminato qua e là
  • Progressione non molto rilevante
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