Stranger Things 3: The Game – Recensione
Forse per via dei giovani protagonisti spiccatamente nerd, o forse perché ormai siamo di fronte a una serie che grazie alla trama strutturata e al carisma dei suoi protagonisti è diventata subito di culto, Stranger Things ben si accosta al medium videoludico. Netflix e BonusXP avevano già provato a legare i due mondi nel 2017 con il titolo mobile Stranger Things: The Game che, a seguito di un buon successo, ha spianato la strada a un gioco più ampio e destinato a PC e console domestiche. Stranger Things 3: The Game è ambientato in quella Hawkins che abbiamo tutti imparato a conoscere su Netflix e segue in maniera lineare le vicende narrate nella controparte televisiva. Di conseguenza, se avete in mente di vedere la serie o non avete ancora avuto l’occasione di guardare la recentissima terza stagione, giocare al titolo di BonusXP si rivelerà un grosso e completo spoiler sulle vicende di Mike, Undici e soci.
Hawkins, Estate 1985
Il Mind-flayer e il Demogorgone sembrano ormai essere dei lontani ricordi, tuttavia ad Hawkins c’è fermento per l’apertura di un imponente centro commerciale che sta pian piano mandando in rovina i piccoli negozi cittadini. Mentre Mike e Undici sono sempre più legati da un rapporto che va ben oltre l’amicizia, qualcosa di inaspettato sta per sconvolgere nuovamente le loro vite. Una base russa, cospirazioni, corruzione e un nuovo varco che permetterà il ritorno del Mind-flayer, anche se parlare di ritorno potrebbe risultare non del tutto corretto.
Chi ha visto la seconda stagione ricorderà bene che una parte della creatura del Sottosopra è rimasta nel nostro mondo in attesa di allungare nuovamente i suoi tentacoli sulla cittadina americana. Le vicende dei tanti personaggi, all’apparenza differenti e slegate tra loro, andranno quindi a intrecciarsi verso il medesimo obiettivo: scoprire cosa sta accadendo ad Hawkins. Inutile dire che per i fan della serie TV, questa summa degli eventi iniziali del titolo risulterà decisamente familiare. Ed effettivamente è così: trama, protagonisti, punti di vista e vicende sono esattamente le stesse della controparte Netflix.
Questo aspetto potrebbe rappresentare un ostacolo non solo per chi si avvicina al titolo per curiosità, pur non avendo visto la serie – e per chi non ha ancora avuto modo di scoprire i nuovi eventi – ma anche per chi ha già potuto apprezzare la recente terza stagione. La prima tipologia di giocatore incorrerà sicuramente nel rischio di non apprezzare pienamente una trama emozionante a causa di alcuni buchi narrativi relativi soprattutto all’evoluzione dei personaggi, mentre la seconda tipologia di giocatore, conoscendo già l’aspetto narrativo della vicenda, potrebbe non apprezzare i già noti colpi di scena. Tuttavia, grazie al suo peculiare gameplay, Stranger Things 3: The Game riesce a far sì che la voglia di scoperta e meraviglia non venga da ciò attenuata.
The Upside Down again?
Il titolo sviluppato da BonusXP è un ibrido tra un Action RPG con visuale isometrica, (chi ha pensato a Chrono Trigger?) ma con elementi da picchiaduro a scorrimento. Giocabile in solitaria o in co-op locale ci darà da un lato la possibilità di scegliere i membri della nostra squadra, utilizzando due personaggi alla volta, personalizzare il nostro party grazie agli Orpelli — accessori in grado di regalarci diversi bonus e combinare oggetti con il crafting dei materiali trovati. Dall’altro lato avremo invece un titolo puramente action in cui potremo menar le mani, parare ed esplodere in micidiali mosse speciali facendo sempre attenzione alle barre dell’energia e della vita.
In tutto ciò gli elementi ruolistici, oltre al già citato crafting, riguardano per lo più la cura e la selezione del party e lo svolgimento delle quest principali e secondarie. Stranger Things 3: The Game è diviso in 8 capitoli come la serie TV ed è completabile in appena 5-6 ore di gioco ma, proprio grazie alle varie missioni secondarie, allo sblocco di nuovi personaggi e ai tantissimi segreti disseminati per Hawkins, vedrà aumentare la durata delle partite in maniera importante. Inoltre la difficoltà generale del titolo, ottimamanete bilanciata e con una curva di apprendimento efficace, rappresenterà una bella sfida anche per i giocatori più esperti anche grazie alle impegnative boss-fight.
Gioco di squadra
Tra gli aspetti meglio riusciti del titolo troviamo sicuramente il teamworking necessario per risolvere enigmi, sbloccare porte e svincolarsi dalle situazioni più ostiche delle boss-fight. Proprio nei rompicapo, che possono essere annoverati, insieme ad alcuni combattimenti, tra gli aspetti più impegnativi e difficoltosi del titolo, lo scambio puntuale e coordinato tra i vari personaggi risulterà essenziale. Del resto molti enigmi riguardano la pressione simultanea di pulsanti o lo sblocco di leve in diverse stanze, giocando proprio sul passaggio da un personaggio all’altro. Ne consegue che per la buona riuscita delle nostre quest solo in rare occasioni potremo affidarci al caso, mentre nella maggior parte delle situazioni, oltre che scovare note e indizi lasciati in maniera sistematica al fine di superare ogni ostacolo dovremo anche sfruttare in maniera intelligente il nostro partner.
A livello tecnico Stranger Things 3: The Game è un titolo 2D dotato di grafica retrò e “pixellosa” accompagnata dalla colonna sonora della serie, anch’essa rivisitata in chiave nostalgica. Questi elementi avvicinano maggiormente il lavoro BonusXP a un Action RPG anni Novanta pur mantenendo una varietà e complessità che meglio si addicono ai giochi odierni grazie alle sotto-quest, agli achievement e così via. Gli sprite animati, che si sostituiscono ai classici effetti particellari, risultano gradevoli e ben curati e fronteggiano perfettamente alla mancanza di una grafica tridimensionale. Sul versante sonoro l’operazione nostalgia è completata da un’effettistica anch’essa retrò e dalla mancanza di doppiaggio, che viene però sopperita dai numerosi dialoghi e dalle descrizioni ironiche che ben caratterizzano i vari personaggi. Tutto ciò che possiamo leggere a schermo è stato tradotto in italiano, quindi dall’UI ai dialoghi, riprendendo nomi e modi di dire utilizzati nella serie televisiva, regalandoci un ulteriore appeal tra i due medium.
Netflix e BonusXP non hanno lasciato nulla al caso e hanno confezionato un titolo completo che sopperisce ai limiti di una trama già nota grazie a un gameplay divertente, impegnativo e ben strutturato. Tuttavia Stranger Things 3: The Game ha un limite che riguarda proprio il suo target: essendo pensato per i fan non risulta adatto a chi non è avvezzo o risulta a digiuno della serie TV. Tutto questo si ripercuote su alcune scelte narrative che evidenziano come il titolo sia maggiormente godibile per lo più da chi già conosce gli eventi in esso narrati. Nonostante ciò il titolo si delinea sicuramente come un compendio “di lusso” alla controparte televisiva e non potrà che far felici gli amanti della serie nonché i nostalgici di certi titoli bidimensionali.
Pro
- Un degno compendio alla serie TV
- Gameplay impegnativo e ricco
- Co-op e teamworking interassante
- Operazione nostalgia riuscita
Contro
- Non adatto a chi non conosce la serie
- Troppo breve