Still Life – Recensione Still Life

L’arte dell’omicidio

Still Life è un’avventua grafica sviluppata dalla casa francese Microids, pubblicata dalla Blue Label Entertainment in data 15/04/2005 e disponibile sia per pc che per Xbox. Una caccia all’uomo ricca di tensione emotiva e degna dei migliori thriller. Quale sarà il volto del male che si cela dietro la maschera argentea del misterioso serial killer che uccide le donne di Chicago? A voi il compito di rispondere a questa domanda.


Cover europea del gioco

 

La vicenda

L’agente dell’FBI Victoria McPherson è chiamata in prima persona a investigare su una serie di efferati delitti compiuti nella città di Chicago. La sua indagine inizia quando, in compagnia del suo ragazzo Richard, riceve dal suo capo una telefonata e il conseguente ordine di esaminare la scena del delitto di quella che sembra essere la quinta vittima di uno spietato serial killer. Stressata dal lavoro, Victoria torna a casa da suo padre per le vacanze di Natale, e in soffitta troverà un baule contenente gli effetti personali di suo nonno Gustav (già protagonista di un’altra avventura grafica antecedente a questa, Post Mortem), un investigatore privato che nella Praga del 1929 viene assoldato da alcune prostitute per indagare su un’altra serie di delitti che, agli occhi di Victoria, sembrano avere molti punti di contatto con quelli recenti. Un intreccio di passato e presente, due casi in due epoche diverse, due assassini da trovare, ma un unico filo-conduttore: l’arte.

Mouse alla mano

Sarete i padroni delle indagini di Victoria nella Chicago del 2005 e di quelle di Gustav nella Praga del 1929. Raccoglierete testimonianze dalle varie personalità del luogo e numerosi indizi: in maniera tradizionale per quanto riguarda Gustav, in stile moderno (con tanto di kit del perfetto agente della scientifica) per quel che concerne Victoria. Il gameplay dunque si basa sui dialoghi e sull’esplorazione dell’ambiente in cerca di prove da esaminare e di oggetti utili. A tal proposito l’interfaccia appare molto semplice e funzionale: il puntatore del mouse si trasforma di volta in volta a seconda dell’azione, e cioè se abbiamo a che fare con un oggetto, una persona o una locazione. La visuale è in terza persona, di modo che sia più semplice non perdere alcun dettaglio del paesaggio circostante. I dialoghi sono purtroppo standardizzati, non potrete in alcun modo interferire sulle discussioni se non per sporadiche frasi cliccando sul pulsante destro del mouse. Un elemento di rilievo, non presente in tutti i giochi di questo genere, è rappresentato dalla possibilità di esaminare gli oggetti del proprio inventario in tre dimensioni e credetemi, ciò sarà molto utile ai fini delle vostre indagini! Trattandosi di un’avventura grafica non possono certo mancare gli enigmi e i puzzle, vero punto di forza del titolo insieme alla trama. Molti enigmi saranno per voi di facile soluzione, ma altri rappresenteranno delle vere e proprie sfide anche se siete dei giocatori esperti. La bellezza degli enigmi proposti in Still Life risiede nella loro varietà (dal preparare una ricetta a scassinare una serratura).

 
Non lasciatevi sfuggire alcun indizio

 

Anche l’occhio vuole la sua parte…

In Still Life tutto è arte: le ambientazioni, i paesaggi, gli scenari sono tutti disegnati a mano con grande maestria come fossero delle vere e proprie cartoline; ciò però toglie vita propria agli sfondi, non vedrete mai le foglie che si muovono col vento o l’acqua che scorre da una fontana. Nonostante ciò, gli scenari trasmettono un profondo realismo: Chicago suscita freddezza, Praga emana magia. Il livello di dettaglio dei personaggi è molto alto, potrete riconoscerne lo stato d’animo dalla semplice espressione facciale. I personaggi sono realizzati in due dimensioni e si muovono su sfondi 3D. Ogni luogo che visiterete vi susciterà subito empatia anche per la scelta dei colori; capirete ciò di cui sto parlando specialmente quando vi ritroverete all’interno del Red Lantern, un club privè molto particolare.


L’atmosfera di Praga

…e l’orecchio non di meno

Il Dies Irae di Verdi presente nell’introduzione del gioco è l’emblema di come il fattore musicale sia parte integrante del climax ascendente di emozioni che circonda la storia, grazie al suo ritmo incalzante e a un tragico crescendo. Discorso opposto invece per il Requiem di Mozart presente alla fine del gioco. Se escludiamo queste scelte che colpiscono nel segno, il resto delle musiche e degli effetti sonori è prettamente funzionale e nulla più.

Tempo ludico

Il tempo che potrete passare piacevolmente in compagnia di Still Life si aggira intorno alle 10 ore, che si raddoppieranno, con ogni probabilità, dato gli ardui enigmi che incontrerete.

Visione d’insieme

La vicenda potrà anche essere ispirata palesemente a Jack lo Squartatore, i personaggi potranno apparirvi un po’ stereotipati, gli enigmi frustranti; ma il mondo dietro Still Life, la ricerca dell’assassino (sospetterete di numerose persone) e la trama assolutamente sopra la media, faranno di questo titolo uno dei vostri giochi preferiti in assoluto. Un classico esempio di come la storia superi lo sviluppo. Adatto esclusivamente a un pubblico adulto e non consigliabile a principianti che si accostano per la prima volta al genere. Un gioco che si può tranquillamente definire a regola d’arte

Ti è piaciuto quello che hai letto? Vuoi mettere le mani su giochi in anteprima, partecipare a eventi esclusivi e scrivere su quello che ti appassiona? Unisciti al nostro staff! Clicca qui per venire a far parte della nostra squadra!

Potrebbe interessarti anche

Lascia un commento