Steredenn: Binary Star – Recensione
Condensare immagini e animazioni in pochi pixel, senza per questo perdere il fascino o la capacità di emozionare, è senza dubbio una forma d’arte. Chi ha vissuto l’epoca d’oro degli anni 1980 – ’90 sa bene di cosa stiamo parlando: pochi pixel, pochi colori e tanta fantasia hanno reso personaggi come Mario delle icone ancora oggi, diventando non solo pezzi di storia videoludica importante, ma un vero e proprio faro per le generazioni future.
I ragazzi di Pixelnest Studios hanno saputo sfruttare l’occasione dando vita a Steredenn, uno shoot’em up con elementi roguelike e una grafica che sembra arrivare direttamente dagli anni pixellosi dell’alba dei videogame. Oggi finalmente fa capolino anche su Nintendo Switch Steredenn: Binary Star.
Prima di tutto va detto che Steredenn: Binary Star è in realtà la versione completa e migliorata di Steredenn, che uscì a suo tempo su Steam, PlayStation 4, Xbox One, iOS e Android: dopo aver riscosso un enorme successo grazie alle sue meccaniche veloci e accattivanti e alla sua grafica affascinante, era normale aspettarsi una versione riadattata per la console del momento, Nintendo Switch. Essa contiene elementi nuovi e altri migliorati: per esempio troveremo 6 nuovi boss intermedi, nuovi fondali, nuove armi e sopratutto nuove astronavi. Il tutto è stato finalizzato a migliorare un’esperienza di gioco già completa e accattivante.
Steredenn: Binary Star funziona estremamente bene nonostante l’assenza praticamente totale di qualsiasi trama: la storia difatti è solamente abbozzata durante la fase di tutorial e si riduce al vedere l’astronave madre che esplode mentre a bordo della nostra navetta ci lanciamo all’inseguimento di orde di nemici. Nonostante questo, il gameplay frenetico e colorato compensa questa lacuna, dando vita a sessioni veloci e divertenti come ogni roguelike che si rispetti.
Il livello di difficoltà è decisamente tarato verso l’alto e non lascia spazio a distrazioni: nelle oltre 15 ore di gioco abbiamo affrontato il boss finale una sola volta e il nostro scontro non è poi durato molto. L’unica maniera di sopravvivere è sfruttare i power up e le caratteristiche base della nostra astronave al meglio, contando anche molto sulla fortuna: la valanga di potenziamenti disponibili in maniera randomica, le orde di nemici generati proceduralmente in maniera quasi sempre diversa, gli sfondi di gioco interattivi rendono ogni run diversa, rendendo altalenante anche il livello di difficoltà.
Se sarete fortunati, lungo il percorso troverete, dopo aver fatto fuori il mini-boss di turno, una serie di potenziamenti che, se ben combinati tra loro, faranno la differenza tra vita e morte; naturalmente non dimenticatevi della componente roguelike del titolo che azzererà ogni progresso a ogni vostra dipartita rendendo il tutto più divertente.
Le armi sono varie e spassosissime, e spaziano tra laser, bullet, bot automiranti, e persino armi fisiche come tagliole e seghe rotanti: attenzione, però, perché la scelta sbagliata potrà decretare la sconfitta. Sono solo due gli slot per le armi, quindi occhio a cosa scegliete; altri power up fortificheranno la vostra salute, la vostra capacità di assorbire danni e chissà cos’altro ancora.
Steredenn: Binary Star comprende anche alcune modalità non presenti nella versione classica, come la Boss Rush, o la modalità coop. La prima ci fornisce la possibilità di cimentarci contro i boss già affrontati in precedenza, mentre la seconda ci permette di separare i Joy-Con e affrontare l’avventura con un amico al nostro fianco. Proprio quest’ultima modalità rende il gioco incredibilmente divertente, e unita alla componente roguelike rende la rigiocabilità praticamente infinita.
In Steredenn: Binary Star trova anche posto una classifica online per il confronto con gli altri amici e una sfida giornaliera. In quest’ultima modalità troveremo un’astronave uguale per tutti e una serie di power up tutti uguali che ci permetteranno di confrontarci con il mondo ad armi pari: a fare la differenza saranno solo i nostri riflessi.
Purtroppo non è tutto oro quel che luccica: per quanto, infatti, il gioco sia divertente e la rigiocabilità elevata, non si può non notare una certa ripetitività che cresce con le ore di gioco. In fondo sono presenti solo un centinaio di combinazioni sfondo-nemici e i boss sono solo una quindicina: questo rende il titolo un po’ ripetitivito, almeno in solitaria; sensazione che per fortuna svanisce in coop.
La grafica e l’audio sono perfettamente adatti al contesto e sopratutto sono stati realizzati magistralmente. Non è facile condensare in pochi pixel animazioni che variano in base al gioco e sopratutto non è facile renderle valide e funzionali. Le astronavi evidenzieranno i danni subiti grazie a scie di fumo e fiamme colorate e i fondali in finto 3D sono davvero piacevoli da guardare e ricchi di citazioni che emozioneranno il cuore dei nostalgici: provate a cercare in giro per lo schermo il Tardis del Dr. Who o l’Arcadia di Capitan Harlock.
Steredenn: Binary Star è un piccolo capolavoro che, per il prezzo a cui è proposto, diventa un must have. Pur essendo pensato, come ogni roguelike, per sessioni brevi e non impegnative, vi ritroverete a perdere la cognizione del tempo facendo una partita dopo l’altra, dopo l’altra, dopo l’altra. In coop con un amico tira fuori il meglio divertendo senza riserve. A essere pignoli, da una remaster per Nintendo Switch ci si sarebbe aspettato una maggiore quantità di contenuti, che però non è detto non possano arrivare con un nuovo capitolo di questo divertentissimo shoot’em up-
Pro
- Componente Roguelike sfruttata magistralmente
- Grafica pixellosa eccezionalmente realizzata
- Buon comparto audio
- Buona rigiocabilità
- Divertente comparto cooperativo
Contro
- Ripetitivo in single play