Stellaris: Apocalypse – Recensione
Stellaris, il grande strategico spaziale di Paradox Interactive, continua la sua corsa grazie a continui perfezionamenti che seguono la ormai consolidata politica di Paradox che consiste nel pubblicare sempre nuovi contenuti a volte sotto forma di piccoli add-on, altre volte vere e proprie espansioni. Proprio questo è il caso di Stellaris: Apocalypse, seconda grande espansione preceduta dall’ottima Stellaris: Utopia che abbiamo già recensito ormai quasi un anno fa.
Utopia è stata un’espansione convincente perché ha consolidato le basi di gioco impreziosendo il titolo con varie aggiunte; con Apocalypse vediamo stravolgere alcune di queste basi con un forte focus alla componente bellica.
Nuovi modi per fare male
Si parte subito col botto perché l’aggiunta più in vista di Stellaris: Apocalypse sono le enormi navi chiamate Colossus in grado perfino di distruggere interi pianeti. Questi prodigi dell’ingegneria spaziale possono essere costruiti solo dopo aver sbloccato un particolare progetto tramite gli Ascension Perks, rendendoli di fatto un’arma letale durante l’end game. I Colossus tuttavia non sono soltanto armi di distruzione ma possono assumere varie configurazioni rese disponibili grazie a nuovi progetti di ricerca; ad esempio uno di essi permette la costruzione di un’enorme scudo protettivo per i vostri mondi.
Un ulteriore prerequisito per queste tecnologie sono le navi in classe Titan, nuova aggiunta di Stellaris: Apocalypse che potenzia ulteriormente la capacità offensiva della vostra flotta. Le navi Titan diventano così le vere ammiraglie di riferimento che, oltre al resistente scafo, sfoggiano armi in grado di vaporizzare in un colpo le astronavi più piccole. Gli sviluppatori hanno giustamente pensato ad un sistema di contromisure per difendere i propri imperi da queste temibili armi offensive. Infatti le stazioni spaziali possono costruire gli Ion Cannons, moduli difensivi in grado anch’essi di equipaggiare armi “titaniche” e che si distinguono per l’ampia gittata che consente loro di colpire in tutto il sistema.
Il cilindro si sta riempiendo di tanti nuovi conigli
Nel tentativo di rendere più interessante e movimentato il mid-game di Stellaris, Paradox Interactive ha introdotto una razza di nomadi spaziali che si comportano alla stregua dei razziatori Mongoli del Medioevo. Questi mercenari possono attaccare e saccheggiare i nostri possedimenti ma, grazie alle nostre capacità diplomatiche, possiamo anche farceli amici e magari acquistare da loro flotte e leader militari o addirittura pagare per i loro servizi danneggiando gli avversari.
Nuove opzioni nell’albero civic consentono di intraprendere una partita obbligando la nostra razza su di un singolo pianeta Gaia oppure come sopravvissuti ad una catastrofe planetaria, il che risulta un’invitante richiamo per gli amanti della sfida. Il sistema di Ascension Perks è stato rivisto modificando e aggiungendo nuove caratteristiche tra cui i Perks per il progetto Colossus e il divertente Nihilistic Acquisition che vi consente di bombardare i pianeti in modo controllato per effettuare rapimenti e schiavizzare la popolazione come forza lavoro oppure come fonte di cibo o energia nel caso stiate giocando come una Hive Mind o come Impero delle macchine.
Maggiore flessibilità e bilanciamento
Fino ad ora abbiamo parlato di contenuti esclusivi dell’espansione Stellaris: Apocalypse mentre è doveroso introdurre i numerosi cambiamenti introdotti dalla Cherryh Patch, la consueta free patch che accompagna il rilascio di ogni espansione. Alcuni cambiamenti stravolgono Stellaris così come lo avete conosciuto, infatti l’intero sistema dei confini dell’impero è stato rivisto. Per guadagnare il controllo di un sistema dobbiamo prima di tutto costruire un outpost come base spaziale orbitante attorno alla stella. Questi outpost possono poi essere specializzati e potenziati in enormi cittadelle o basi stellari militari dove costruire la flotta.
E’ stata rimossa la scelta sul tipo di armamento e tecnologia dedicata agli spostamenti. Ora tutti gli imperi iniziano con tutte le armi sbloccate a livello 1 e con la tecnologia hyperlane. Solo tramite la ricerca possiamo studiare nuovi tipi di movimento fra sistemi tra cui le nuove mega strutture chiamate Gateway, dei veri e propri portali che collegano varie parti della galassia, alternativa ai pericolosi wormhole che si incontrano durante l’esplorazione.
Tattiche di guerra 2.0
Come anticipato, questa patch si focalizza molto sul tema della guerra e una delle principali innovazioni riguarda il limite al numero di navi per singola flotta. Infatti inizialmente possiamo unire in una flotta un limitato numero di navi, stravolgendo il precedente metodo di gioco nel quale era normale aggregare le navi in un gigantesco stormo, situazione che rendeva di fatto la vittoria o la sconfitta in una battaglia, determinante per l’esito della guerra stessa. Per aggiungere ulteriore profondità tattica, ora i sistemi forniscono un loro bonus o malus al combattimento. Così ingaggiare il nemico orbitando attorno ad una Pulsar disattiva gli scudi oppure combattere nelle nebulose disturba il lavoro dei sensori limitando la manovrabilità delle astronavi.
A rendere le cose ancora più scottanti ci pensa il nuovo tipo di bombardamento orbitale chiamato armageddon che consente alle astronavi di uccidere i Pops, distruggere gli edifici o addirittura trasformare il pianeta in un tomb world rendendolo una piatta landa inospitale. Infine dobbiamo elogiare l’ottima scelta nel creare il sistema di claim e wargoal che aggiunge spessore alla diplomazia riguardante le dichiarazioni di guerra e i relativi benefici della vittoria o malus per la sconfitta. Dichiarare guerra richiede ora la proclamazione di claim acquisiti tramite la spesa di punti influenza e questa scelta iniziale determina gli obiettivi di conquista.
Sicuramente Stellaris: Apocalypse è un’espansione ben gradita, ci voleva proprio un nuovo sistema per gestire le dichiarazioni di guerra e i war goal per ottenere finalmente una maggiore complessità nel pianificare le guerre e le singole battaglie. Con questo ulteriore passo avanti, Stellaris si guadagna sempre di più il gradino più alto sul podio dei titoli strategici di questo genere mentre i sempre più numerosi eventi, tecnologie e perks rendono ogni partita una nuova avvincente sfida. Rimane il solito dilemma, la Free Patch Cherryh aggiunge davvero tanto in forma gratuita e quindi l’acquisto della espansione è consigliato ai veri appassionati.
Pro
- Puoi fare esplodere i pianeti!
- Il limite al numero di navi per flotta aumenta la profondità strategica in guerra
- Le Starbase sono un nuovo grande potenziale
Contro
- Le relativamente poche aggiunte di Stellaris: Apocalypse rispetto alla Cherryh Patch mettono in dubbio l'acquisto