Stella Glow – Recensione
Stella Glow, distribuito da Atlus e Sega, arriva finalmente in Europa dopo il rilascio giapponese avvenuto lo scorso anno, seguito a qualche mese di distanza da quello americano. Gioco di ruolo strategico sviluppato da Imageepoch, autori della serie Luminous Arc su Nintendo DS, rappresenta il canto del cigno di questo studio di sviluppo, recentemente chiuso. Gli amanti degli strategici in stile Fire Emblem troveranno pane per i loro denti, come vedremo, ma non solo.
Song of Ruin
La trama di Stella Glow può essere definita come una delle più canoniche per via di una minaccia che incombe su una terra apparentemente in pace ma, come scopriremo negli ultimi capitoli, nasconde diverse sorprese. Ambientato in un mondo in cui, a eccezione delle streghe, nessuno è in grado di cantare faremo la conoscenza del protagonista. Alto è un adolescente che vive da tre anni nel piccolo e tranquillo villaggio di Mithra accolto, privo di ricordi, dalla giovane Lisette e dalla madre Rose come membro adottivo della loro famiglia. La quiete del villaggio, dove Alto rappresenta il cacciatore più abile, viene rotta dall’arrivo della strega della distruzione Hilda, capace di intonare la Song of Ruin. L’effetto di questo incantesimo è la cristallizzazione delle persone e degli edifici che vengono di fatto ibernati. Alto e Lisette riescono a sopravvivere grazie anche all’arrivo dei cavalieri del Regno di Lambert, accorsi in difesa del villaggio. La situazione critica risveglia un particolare potere in Alto che scoprirà di avere le doti di un Conductor, capace cioè di incanalare e sintonizzare i poteri delle streghe, mentre la prima strega che incontreremo sarà proprio Lisette che accoglierà i poteri dell’Acqua. L’unico modo per sconfiggere Hilda e il suo piano di distruzione del regno sarà quello di trovare le altre streghe elementali (vento, fuoco e terra), capaci di intonare insieme un canto (The Anthem) in grado di rimuovere gli effetti della cristallizzazione. A mettere i bastoni tra le ruote di Alto e dei cavalieri del Regno di Lambert ci penseranno gli Harbingers, alleati della strega Hilda.
Come possiamo vedere la trama è senz’altro più elaborata di quanto le premesse potrebbero far pensare, e soprattutto nasconde molti colpi di scena che verranno alla luce nelle fasi avanzate di gioco.
Free Time e Mission Time
Stella Glow pone molta importanza sulla trama e sui dialoghi tra i personaggi che, spesso, occuperanno la maggior parte del tempo di gioco in ogni capitolo. Infatti sarà ripetuta una struttura quasi costante che andrà da una fase di dialoghi a quella in cui dovremo affrontare delle battaglie. Una componente molto interessante in questo frangente è quella rappresentata dal Free Time, in alternanza al Mission Time, nella quale avremo diverse azioni da compiere: visitare la stanza di Alto, il dialogo con gli alleati, lavoretti part-time, esplorazione di luoghi e utilizzo della Tuning Hall. Nella stanza del protagonista potremo salvare, leggere un riassunto delle nostre gesta o sfruttare lo street pass mentre il dialogo tra gli alleati avverrà visitando la caserma dove troveremo, in modo casuale, alcuni personaggi con cui potremo scambiare quattro chiacchiere. Stringendo i rapporti con i vari personaggi aumenteremo l’affinità con loro e potremo sbloccare nuove abilità per questi ultimi. Riguardo ai lavori part-time è presto detto: qualche dialogo e poi una schermata animata ci consentiranno di guadagnare valuta da spendere per il nostro equipaggiamento mentre man mano che acquisiremo esperienza nei lavori vedremo aumentare la paga per essi. L’esplorazione consentirà ad Alto di visitare alcuni luoghi, senza poter interagire, e ci conferirà la scoperta di alcuni oggetti. Infine, la Tuning Hall non sarà sempre accessibile ma si potrà sfruttare solamente in seguito alla comparsa di alcune catene sullo schermo, durante i dialoghi con le streghe, che ci metteranno al corrente che una di loro ci nasconde qualcosa. Accedendo alla Tuning Hall potremo quindi affrontare una battaglia all’interno dello Spirit World della strega per scoprire cosa la turba e ripristinare l’armonia.
Le battaglie sono le classiche da gioco di ruolo tattico orientale quindi potremo scegliere i nostri personaggi, tranne alcuni casi in cui saranno fissi, e disporli in una griglia di partenza. Ogni personaggio sarà dotato di equipaggiamento (acquistabile nei negozi della capitale), energia vitale e magica. Al proprio turno potremo, indipendentemente dall’ordine in cui si compiono queste azioni, muoverci e attaccare, tramite arma o abilità, o utilizzare un oggetto per poi attendere in una posizione. Le streghe, invece, avranno anche disposizione le canzoni (Song) mentre Alto, essendo un Conductor, potrà dirigere le streghe per sprigionare tutto il loro potenziale tramite gli incantesimi peculiari per ogni elemento. Per compiere queste azioni sarà necessario attendere il caricamento di una barra con dei punti (Song Meter) che saranno accumulati in base agli attacchi e alle azioni compiute nei turni precedenti. La forza delle streghe è innegabile e saranno importantissime, da un certo punto del gioco in poi, per far volgere l’esito delle battaglie a nostro favore. Potremo comunque contare in tutta una serie di personaggi che avranno peculiarità di combattimento particolari quali, ad esempio, attacchi a distanza o in mischia, ampio raggio di movimento, possibilità di difendere gli alleati vicini e così via. Le varie abilità potranno essere sbloccate con l’aumentare dei legami con i personaggi, nella già citata fase dei dialoghi, oppure salendo di livello. Insomma siamo di fronte a tantissimi elementi da tenere in considerazione per adottare strategie diverse per ogni battaglia. I combattimenti obbligatori non saranno tantissimi, con una media di tre per capitolo, ma sarà possibile, una volta arrivati al Mission Time, raggiungere altre destinazioni sulla mappa in cui sono presenti dei mostri, prima di accedere alla meta evidenziata per il proseguimento della trama di Stella Glow. Tutti questi elementi aumentano nettamente la longevità di un titolo che, nonostante possa risultare semplice per i veterani soprattutto nelle battaglie, si dimostra abbastanza vario.
Festival canoro
A livello tecnico Stella Glow vanta una grafica discreta, seppur non eccezionale, mentre sono lodevoli gli effetti particellari e di luce durante i combattimenti e l’utilizzo di abilità e incantesimi. Una personalizzazione maggiore delle varie abilità con più animazioni non avrebbe guastato, in quanto spesso e volentieri avremo, tra i vari personaggi, skills eseguite nello stesso modo ma con un nome o un effetto diverso. Per quanto riguarda le peculiarità del 3DS, ovvero il touch screen e le possibilità date dallo street pass, esse saranno sfruttate in maniera praticamente nulla o approssimativa: lo schermo tattile della console portatile Nintendo sarà sfruttabile solo durante i combattimenti per spostarsi da un tab all’altro, relativamente alle informazioni sul personaggio di turno; lo street pass, invece, sarà utilizzabile nella stanza di Alto, per ricevere aiuti.
Essendo un titolo basato sui brani che le streghe potranno cantare per sprigionare i loro incantesimi, il titolo di Imageepoch pone una grande cura e attenzione nel comparto sonoro. I dialoghi importanti sono tutti doppiati, in inglese e purtroppo non saranno presenti i sottotitoli in italiano, e poi potremo ascoltare le canzoni delle streghe ogni qual volta attiveremo, tramite l’abilità di Alto, i loro incantesimi più potenti. In questa situazione partirà un breve filmato con la strega che inizierà il suo canto mentre, una volta tornati alla schermata della battaglia, il brano rimarrà come colonna sonora finché non svanirà l’effetto dell’incantesimo. Inutile dire che le canzoni saranno in giapponese e saranno interpretate, in quelli che potremo definire siparietti, in un modo tipico da idol nipponica ma, nonostante ciò, le melodie saranno assolutamente coinvolgenti e adatte agli scontri più impegnativi.