Dopo il successo che Steamworld Heist ha riscontrato con pubblico e critica su Nintendo 3DS, gli sviluppatori hanno deciso di darsi da fare e mantenere le loro promesse portando il loro titolo su Playstation 4, Playstation Vita e PC. Il gioco non ha fatto (né probabilmente mai farà) il boom di incassi dal suo lancio, ma questo porting da 3DS ci ha lasciato, come anche il titolo originale, senza parole.

Cento anni dopo, è più o meno tutto uguale, ma con le navicelle.

Steamworld Heist si distacca totalmente dalle vicende e sopratutto dal gameplay di SteamWorld Dig, ma appartiene allo stesso universo narrativo e ne mantiene quindi l’ambientazione. Quel misto tra steampunk e selvaggio west che tanto aveva colpito il pubblico è rimasto invariato, andandosi ad arricchire con una forte componente Sci-Fi.

Le vicende narrate in questo capitolo si compiono a circa un secolo di distanza dalle vicende del predecessore. Vedremo infatti nella breve presentazione iniziale, come il pianeta natale degli SteamBot sia andato in pezzi, costringendoli così alla vita spaziale. Come in ogni scenario post apocalittico che si rispetti, bande di manigoldi, assetati di ricchezza e potere, non hanno perso tempo per approfittarsi dei più deboli, compiendo atti deplorevoli solo per il proprio interesse personale. Squadre di difesa sono state messe in piedi per combattere questa piaga che stava affliggendo l’universo e indovinate un po’, per una volta non faremo la parte dei buoni in questa storia. Questa volta guideremo una squadra di criminali incalliti che infastiditi da tutto il clamore suscitato dalle incursioni dei nostri rivali, saranno pronti a farsi giustizia da soli, naturalmente non senza guadagnarci qualcosa.

La nostra base sarà la nave spaziale controllata dal capitano Piper, un capitano “donna” con le valvole quadrate. Inizialmente la nostra ciurma sarà formata da molti componenti, che periranno ancora prima di arrivare alla fine della cut scene iniziale. Rimarremo così solamente con tre membri: la suddetta Piper, un simpatico ex marinaio di nome Seabrass e il conducente della navicella Wonky.
Con la ciurma decimata, starà a noi guadagnare fama completando i vari livelli, cosa che si rivelerà utile per fare incetta di bottini ed acqua con cui assoldare nuovi pirati e acquistare armi ed equipaggiamento.

Tutto arrugginito, tranne il gameplay

Se guardando le ambientazioni del titolo, ciò che risalta di più sono la decadenza e l’usura di tutto quello che vi è a schermo, lo stesso non si può dire del gameplay, che si rivela essere duro come l’adamantio. Per immaginare per bene lo stile di combattimento creato da Image & Form, vi basterà pensare a quello già visto in titoli come worms, ma con livelli e movimenti costretti in una scacchiera. Il titolo offre infatti un gameplay a turni, basato sia sulla vostra abilità tattica, che su quella balistica. Punto forte del gioco è infatti la perfetta unione tra questi due elementi.

Le mosse a vostra disposizione saranno fondamentalmente due: movimento e attacco. Il primo sarà strutturato in modo da darvi la possibilità di muovervi in un determinato numero di caselle dalla partenza, ma imponendovi dei limiti. Una volta iniziata la fase di movimento potrete notare che la linea dove il vostro personaggio potrà camminare sarà di due colori: arancione sta a significare che spostandovi fino alla distanza di tale colore sarà ancora possibile sparare, blu invece, significa che potrete spostarvi fino a quella casella ma senza la possibilità di sparare dopo.
Le mappe di gioco sono inoltre in parte procedurali, con ostacoli, tesori e scale che cambieranno di volta in volta e sono generate casualmente, questo fa siì che non sia mai possibile trovarsi di fronte ad un percorso già affrontato.

Le variabili all’interno della fase offensiva sono invece molteplici. Gran parte della profondità del gioco deriva principalmente dal poter far rimbalzare i proiettili su muri e ostacoli a condizione di essere in possesso dell’arma giusta o della giusta abilità. Questo ci dà la possibilità di eseguire dei tiri formidabili e rovesciare le sorti di un livello con la pura abilità balistica. Oltre a ciò sono da calcolare anche le molteplici skills che le armi possono avere. Le tipologie di quest’ultime andranno dai classici mitra, shotgun e revolver, fino ad arrivare ad armi con mirini laser in grado di mostrarci la traiettoria del proiettile, o armi speciali in grado di sorpassare i nemici. Un’altra possibilità che il titolo ci mette a disposizione è il combattimento corpo a corpo. Una volta arrivati a contatto con un nemico, l’unica chance di combatterlo sarà quella di prenderlo a pugni, facendo più o meno danni a seconda dell’equipaggiamento del robot coinvolto nella rissa.

Troppo Swag

Fulcro delle nostre spedizioni, sarà la raccolta dei vari bottini presenti nella mappa (o swag, come vengono chiamati in game). All’interno di questi sacchi o chest, potremo trovare i più disparati oggetti: dai galloni d’acqua (utilizzati come moneta di scambio), a oggetti di valore vendibili nel menù, o ancora vere e proprie armi ed equipaggiamenti per i nostri personaggi. Queste ultime sono sia un punto a favore, che un punto negativo per il titolo. Le armi difatti sono molte e con un design tutto sommato buono, ma molto spesso capiterà di trovare modelli diversi con caratteristiche fin troppo simili, talmente simili da divenire oggetti inutili. L’attributo “rarità” in questo caso non aiuta, capiterà spesso di trovare armi rare che, a livello di statistiche, si equipareranno, o peggio ancora saranno inferiori alle comuni. Tutto sommato però, le armi hanno moltissimi effetti diversi e danno la possibilità di creare dei personaggi adatti a ogni evenienza.

Gli stessi difetti non sono però riscontrabili negli equipaggiamenti secondari. Durante le nostre scorribande sarà possibile trovare anche delle granate, delle giacche antiproiettile o spinate, delle scarpe e degli oggetti in grado di donarci abilità temporanee. Questi item fanno secondo noi la differenza, insieme alle abilità dei personaggi (di cui parleremo a breve), tra quello che poteva essere un gioco mediocre e quello che invece è una piccola perla.

Un’altra grande componente del gioco, che va a influire enormemente sul gameplay, sono le abilità dei personaggi. Ogni robot avrà infatti delle abilità passive, sbloccabili completando lo stage e salendo di livello. Tutte queste features aprono la via alla creazione di squadre sempre più elaborate e perfette per ogni situazione. Creando una sinergia tra le abilità innate dei vostri personaggi e gli equipaggiamenti, potrete sfruttare a pieno le loro potenzialità, trasformando dei semplici SteamBots in veri e propri carri armati. Parlando di equipaggiamenti, è impossibile non nominare i cappelli. Oggetti tanto inutili quanto divertenti da raccogliere. Ogni personaggio in gioco avrà un cappello in testa, che sarà possibile far cadere con un colpo preciso, per poi raccoglierlo in seguito. Quest’ultimi hanno un valore solo estetico, ma sono dannatamente sfiziosi da collezionare.

Sempre meglio

Presentato e rilasciato lo scorso anno, SteamWorld Heist è stato giocabile solamente su Nintendo 3DS fino al 7 Giugno di quest’anno, quando ha fatto finalmente la sua comparsa anche su Playstation 4, Playstation Vita e PC.
Il lavoro svolto dai ragazzi di Image & Form è veramente incredibile. Non ci troviamo davanti a un semplice porting come tutti noi potevamo aspettarci, ma a un totale rifacimento dell’opera iniziale, portata su piattaforme più potenti totalmente in Full HD, con texture ed effetti veramente ben realizzati. I controlli risultano molto comodi su tutte le piattaforme dai noi testate (dal 3DS fino al PC), anche se avremmo preferito un’implementazione del mouse maggiore nella versione PC. Anche il sonoro è stato rivisto, aumentandone la qualità e donando alla già bellissima colonna sonora della versione 3DS quel tocco in più che permea ogni frangente di queste nuove versioni.

In Conclusione

Steamworld Heist smette di essere un’esclusiva per 3DS e scoppia su Playstation 4, Vita e PC, portando agli estremi tutto il suo potenziale nel character e level design, con una grafica estremamente ispirata e ben realizzata, che purtroppo non riusciva a dare il suo meglio sulla console portatile Nintendo. Se siete interessati al titolo ora non avete praticamente più scuse per non recuperarlo, magari insieme al suo DLC “The Outsider”, appena uscito e che va a ingigantire ancor di più il titolo aggiungendo innumerevoli armi e missioni secondarie.