Starfield RECENSIONE il nostro voto

Recensito su Xbox Series X

Starfield Recensione

Come è stato ribadito più volte in “Starfield RECENSIONE IN PROGRESS”, era necessario qualche giorno in più per poter trarre una conclusione degna di un titolo di tale portata e importanza. Torniamo quindi a parlarne, ma questa volta per tirare le somme e dare una valutazione definitiva al lavoro di Bethesda Game Studios.

Le prime fasi di Starfield sono entusiasmanti, coinvolgenti e regalano momenti di alto valore visivo e videoludico. Tuttavia, a mente fredda, il titolo Bethesda non è perfetto e, nonostante sia più di un buon gioco, non riesce a eguagliare le aspettative generate dai proclami di una campagna marketing che ha scaldato i cuori di una grande fetta di pubblico.

Non fornirò dettagli sull’incipit del gioco, per i quali vi rimando all’articolo precedente, ma a livello narrativo Starfield si conferma ottimamente scritto, nonostante da più parti si generino déjà-vu non da poco. Questo perché Todd Howard e il suo team creativo hanno attinto a piene mani dal vastissimo corollario della fantascienza cinematografica, letteraria e anche fumettistica.

Eppure, a livello di scrittura, è impossibile non notare quel dettaglio in più, anche solo un semplice tocco creativo, che dimostra il lavoro certosino di Bethesda per rendere appassionante anche la vicenda apparentemente più banale. Basta un dialogo, un log o una situazione per solleticare la fantasia del giocatore, e su questo aspetto Starfield riesce egregiamente nel suo compito.

Starfield RECENSIONE il nostro voto tra luci e ombre

Avevo intenzione di trattare nuovamente tutti gli aspetti che caratterizzano la nuova IP fantascientifica di Bethesda ma, a questo punto, ho preferito considerare “Starfield RECENSIONE il nostro voto” come un compendio ed esito della mia esperienza a tutto tondo sul titolo.

Ci sono tantissime cose in questo gioco che funzionano bene, nonostante non si respiri un’aria di nuovo nei vari aspetti che lo riguardano, ma ci sono anche diversi elementi che sono limitati da compromessi, dettati probabilmente dalla necessità di restituire un titolo fluido ed evitare problemi ben più gravi.

Un esempio riguarda le esplorazioni, ancorate alle sequenze scriptate e che non permettono al giocatore una navigazione “libera”. Può essere un difetto? In parte, perchè sono certo che alcune tipologie di giocatore o giocatrice sarebbe disposta a rimanere a fissare uno schermo per ore prima di passare dal pianeta A al pianeta B, senza sfruttare il gravisalto.

A discapito dell’impossibilità dell’atterraggio manuale sui pianeti, qui ci troviamo di fronte a un’esplorazione quasi completa. Dico quasi perchè ogni pianeta sarà diviso in estese macroaree generate in base al punto di atterraggio, con la maggior parte di esse  generate proceduralmente rispetto ad altre predefinite e più dettagliate.

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L’arrivo a Nuova Atlantide non potrà lasciare indifferenti

Starfield e la cura del dettaglio

La vastità dell’esplorabile presente in Starfield è garantito dal migliaio di pianeti presenti, ed è normale che alcuni di essi risultino poco interessanti o più spogli di altri. In primis per via della già citata natura procedurale della maggior parte di essi, secondariamente per un discorso di coerenza e “realismo”.

Ma ciò che rende spettacolare anche il più insignificante dei pianeti presenti in Starfield riguarda le tante situazioni ambientali che si verranno a creare. Che si tratti del cambiamento del meteo o della variazione della luce dovuta alla rotazione dei pianeti attorno alle grandi stelle luminose, lo spettacolo e la meraviglia sono assicurati.

Elementi che spezzano una certa monotonia, necessaria, nella ricerca dei materiali ma che viene arricchita dalla creazione degli avamposti. Qui troviamo un editor un po’ ostico da padroneggiare, così come quello navale, ma in grado di regalare grandi soddisfazioni alle persone più solerti nell’assemblare e creare.

Se il procedurale non è perfetto, il discorso è differente per le imponenti città come Nuova Atlantide, Akila City, Neon City, Cydonia e tante altre. Ci troviamo di fronte a una grande varietà di level design con un’ottima cura per i dettagli salvo alcune sbavature, soprattutto lato espressivo (tallone di Achille di Bethesda) degli NPC qui presenti.

Bethesda ha cercato di superare i suoi limiti

Come ho indicato anche in precedenza, il balzo in avanti di Bethesda con il Creation Engine 2 c’è e si vede, perchè lo spettacolo visivo è garantito anche su Xbox Series X. Ecco forse si poteva osare qualcosa in più ma si tornerebbe al solito discorso dei compromessi, in questo caso per garantire una maggiore stabilità e fluidità.

Nonostante ciò, è innegabile il grande lavoro fatto su illuminazione e ombreggiature in tempo reale, a vantaggio anche delle bistrattate espressioni facciali, tramite sguardi più credibili e d’impatto dei personaggi. Allo stesso modo le sezioni nello spazio, attorno alle orbite di pianeti e lune, risulteranno sempre affascinanti.

E i bug? Sporadici e forse meno invasivi rispetto a ciò che si poteva prevedere, ma comunque presenti. Rarissimi cali di frame rate, in determinate location, bug sonori e così via, ma niente di impossibile da sistemare da qui alle prossime settimane. Insomma, considerando la mole di dati, non si può che rimanere soddisfatti su questo fronte.

Ciò che invece convince meno in Starfield è l’intelligenza artificiale dei nemici e, in generale, degli NPC che si ripercuote soprattutto nelle fasi di gunplay, sì divertenti ma a rischio frustrazione per certi comportamenti anomali del proprio companion di turno.

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I tratti distintivi del o della protagonista ne influenzeranno i dialoghi

Starfield RECENSIONE: un gameplay che non innova ma rassicura

Non voglio essere però frainteso perchè il gunplay, grazie all’ottima varietà di armi, alle differenti situazioni create dalla gravità dei pianeti e all’uso del boostpack resta davvero appagante ma non in grado di splendere sufficientemente per regalare a Starfield un qualcosa di irripetibile.

Decisamente migliore la situazione a gravità zero, con battaglie tra navicelle interessanti e molto impegnative soprattutto nella prima parte del gioco, quando ancora sarà difficile permettersi di modificare a più non posso la propria astronave o acquistarne una più evoluta.

A livello ruolistico, la nuova IP di Bethesda si comporta come da copione senza osare ma senza nemmeno fare passi indietro e riuscendo a porsi come accessibile per i neofiti e appagante per i più navigati. Del resto è possibile personalizzare pesantemente l’evoluzione del proprio PG grazie alle 5 sezioni di skill, oltre ai tratti innati.

Tutto questo da un lato porta a determinate possibilità di approccio alle situazioni ma dall’altro evidenzia, in alcune sezioni, un tentativo di incanalare il giocatore verso determinate azioni. Eppure giocando a Starfield difficilmente si sentirà una forzatura nelle azioni proposte, ma tutto andrà avanti liscio e con naturalezza.

Non un gioco sullo spazio ma sull’umanità

Sembra un paradosso, lo so, ma ciò che emerge in Starfield è quello di regalare ai giocatori un futuro distopico dell’umanità in cui i limiti terrestri sono superati grazie all’immensità dello spazio. Una formula che viene sfruttata per approfondire una storia fantascientifica che ruota attorno alle vicissitudini di una serie di personaggi ben scritti e convincenti.

Esplorare questi personaggi risulterà appagante così come potrebbe esserlo scovare una quest nascosta su un pianeta sperduto. E se tutto ciò non bastasse ci pensa la Nuova Partita +, la quale riveste un ruolo intrigante e nuovo, rispetto a ciò che siamo stati abituati a vedere in passato, con un altro escamotage tanto semplice quanto efficace.

La longevità base del titolo e la sua rigiocabilità sono innegabili e lasciano spazio a future evoluzioni tramite un supporto che, sono certo, non mancherà da parte di Bethesda. Per questo ribadisco che di Starfield continueremo a parlarne e, soprattutto, giocarne a lungo.

Raffreddati i bollenti spiriti dell’attesa, alimentati dalle recenti campagne pubblicitarie, ciò che Starfield saprà regalarci in termini di intrattenimento videoludico non può essere trascurato nè negato. A poco serve decantare ancora il comparto sonoro ma la cura riposta anche in questo aspetto è sintomo di un grande lavoro e di un investimento creativo notevole e sentito.

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Una navicella ferma chissà dove e l’immensità del cielo stellato

Starfield RECENSIONE il nostro voto in conclusione

Non andrò a ribadire pro e contro di Starfield in questo trafiletto finale e mi rendo benissimo conto che, dopo tutte queste parole, l’istinto del lettore o della lettrice sarà quello di saltare tutto il resto e andare dritti al sodo. Vale la pena giocare a Starfield? La risposta è assolutamente sì, e potrebbe rappresentare, per molti, un trampolino di lancio all’interno dell’universo Action RPG di Bethesda. Lo spazio è sconfinato così come le possibilità di approccio che la nuova IP di Todd Howard e soci ci pone di fronte, ma è tutto nuovo? In parte. Il gameplay è rodato, affinato e a volte semplificato ma l’universo narrativo che è stato creato è vario, profondo e in grado di essere supportato a lungo, come accade per i giochi memorabili. Ecco dunque, Starfield non sarà il capolavoro di quest’anno e non sarà perfetto ma è senz’altro un titolo memorabile e sarà giocato a lungo.

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9.1
Starfield è un titolo memorabile e sarà giocato a lungo

Pro

  • Gameplay rodato e rassicurante
  • Un nuovo vastissimo universo da esplorare
  • Grande lavoro narrativo
  • Comparto audio e colonna sonora magistrali
  • Longevità eccezionale
  • Il Creation Engine 2 regala un buon colpo d'occhio...

Contro

  • ....ma ancora non riesce ad eccellere
  • Gameplay poco innovativo
  • Molti compromessi che minano la libertà di esplorazione
  • IA deficitaria che rovina soprattutto il gunplay
Vai alla scheda di Starfield
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5 Commenti

  1. personalmente avrei dato un 9.3 almeno, da quello che sto vedendo il gioco è ad altissimi livelli, qualche compromesso di game design ci sta pure ma non inficia un opera che è gia immensa di suo, i viaggi di ore tra pianeti sono un qualcosa che non avrebbe aggiunto molto all’esperienza che bethesda voleva trasmettere, e se devo avere i viaggi infiniti ma rinunciare ad altro meglio cosi. per il resto qualche difettuccio qua e la data la natura immensa del prodotto ma cmq è un capolavoro nel suo genere. grande microsoft.

    1. Ciao, erbruno, e grazie del commento. Per una semplificazione della lettura del voto, purtroppo di molto opacizzata e ostacolata dai decimali, abbiamo iniziato a costringerlo dentro dei parametri da voto pieno, mezzo voto e gli scolastici + e – che qui traduciamo come lo 0,1. Vedi il voto che ha dato Luis come una sorta di “non è un 9,5 ma non gli manca molto per esserlo”, ecco, quindi si avvicina molto al tuo 9.3.

      1. Esatto, confermo quanto indicato da Enrico. Il mio voto si attesta come superiore al 9 ma inferiore al 9.5, per i motivi che ho elencato. Resta comunque un gran gioco 🙂 Grazie @erbruno per aver condiviso la tua opinione con noi!

      2. ma scherzi non c’era bisogno di precisare, è un ottimo voto 9.1 che rispecchia il prodotto tra i suoi pregi e i suoi difetti. assolutamente non giudico il voto che secondo me ci sta, il mio pizzico in più era giusto per parlare e confrontarsi. ho apprezzato la recensione e non conoscendovi prima ho voluto commentare e credo che resterò in questa community.

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