STAR WARS: The Force Unleashed – Recensione Switch
Potente la forza in te sento, ma troppo tempo passato è. Star Wars: The Force Unleashed, porting da poco rilasciato per Nintendo Switch, dopo essere uscito per le altre piattaforme nel 2008, potrebbe essere riassunto semplicemente con il mio incipit. Ma andiamo a sviscerare assieme bene che cosa offre il porting sviluppato e prodotto da Aspyr Media, Activision, Lucasfilm Games, THQ, Krome Studios, N-Space, Cameron Suey, Universomo che all’epoca fece incetta di premi alla sceneggiatura.
Con un team di sviluppatori d’eccezione e con un background profondo e potente fornito da una delle saghe di fantascienza più longeve, profonde e complesse mai scritte, STAR WARS: The Force Unleashed riuscì a fornire un contesto valido e corposo a cui attingere gettando le basi per una storia allora inedita che non solo convinse ma piacque al punto da far passare sopra a qualche difettuccio tecnico.
Per farti un sunto di una storia che ormai tutti i fan conoscono, ti basti sapere che impersonificherai un apprendista Sith, controparte del più famoso padawan Jedi, che ha come maestro niente di meno che Darth Vader. Il lato scuro è da sempre più instabile ma più affascinante e veloce da acquisire e infatti, nei panni di questo apprendista, padroneggerai subito molti talenti Jedi, compresi una discreta maestria con la spada laser e svariati poteri come telecinesi, fulmini, spinta, scatto e via così. La storia getta le basi in quell’universo alternativo chiamato Star Wars Legends facendo da base sia per quella che diventerà l’Alleanza Ribelle Unita che per la Guerra Civile Galattica, andando a collegare idealmente le due trilogie cinematografiche.
Il tuo compito, come cane di Darth Vader, è quello di sterminare i sopravvissuti alla Grande Epurazione Jedi, ma ben presto si delineerà un piano per rovesciare l’imperatore utilizzando i ribelli per poi prenderne il posto alla guida dell’impero. Diversi colpi di scena e crisi di coscienza faranno sì che la storia intrattenga fino alle battute finali con una trama ben sviluppata e che ti terrà incollato allo schermo ancora oggi, ben quindici anni dopo la prima pubblicazione ufficiale del gioco.
Se la forza è potente nel raccontare la storia di STAR WARS: The Force Unleashed, purtroppo è meno forte nel gameplay puro e semplice che, a dirla tutta, già all’epoca aveva non poche pecche e purtroppo non è invecchiato bene. Innanzitutto alla spada laser è deputato un singolo tasto che utilizzerai per attacchi in sequenza. Puoi creare una combo solo se alla fine di una tripla pressione aggiungi un potere della forza. A questi poteri infatti sono deputati tutti gli altri tasti e ti ritroverai spesso a fare confusione, creando comunque dei danni ma non proprio con le mosse che volevi fare. Potrai sollevare e soffocare nemici, lanciare oggetti e onde d’urto. creare fulmini e spostare avversari e oggetti in un balletto coreografico che pur essendo davvero troppo datato risulta ancora appagate.
Si sente però notevolmente la mancanza di un’arma da fuoco a distanza, mal compensata dalla possibilità di lanciare la spada, ma devi pensare che si parla di oltre un decennio fa e i imiti tecnici erano sicuramente maggiori di ora. Allo stesso modo si sente la mancanza di un efficace sistema di lock sul bersaglio, che permetta di concentrarsi sul nemico che si vuole colpire quando lo si vuole colpire. Per farti capire, sembra un sistema di combattimento primordiale alla Devil May Cry ma meno efficace in termini di spettacolarità e di combo.
Figure poligonali, fondali, animazioni e schemi di gioco, per quanto estremamente ispirati, sono estremamente datati e poveri e su questo punto mi viene da chiedermi, dato che sono uscite svariate versioni di STAR WARS: The Force Unleashed negli anni, perché non si sia usata come base di partenza quella per PC e non quella per WII. Con la versione per Personal Computer avremmo avuto un dettaglio grafico maggiore e una compenetrazione minore, con un ovvio risultato decisamente più fluido e coinvolgente.
Posso solo ipotizzare che questo sia dovuto alla volontà di partire da una base che utilizzasse anche i controller di WII per implementarli su Nintendo Switch ma credimi, è un plus che poteva serenamente essere evitato. Purtroppo, nonostante i sensori siano estremamente avanzati rispetto a quelli di WII, funzionano a dovere solo se supportati da una programmazione profonda e quindi di fatto i Joy-Con non digeriscono bene un software che li gestisca in maniera più basilare, come avviene nei porting.
Come sono arrivato a questa deduzione? Semplice, tutti i giochi che usano i Joy-Con partendo da zero funzionano decisamente meglio di qualsiasi porting per WII che abbia mai provato.
Ad aiutarvi nell’esperienza finale troviamo anche la possibilità di utilizzare dei codici per sbloccare sin da subito tutti i poteri e i costumi alternativi. Questo “barare” ha il sapore degli anni passati, in cui mettere le mani su codici del genere era un piacere, e utilizzandoli avrai per lo meno la possibilità di godere di un Jedi inarrestabile, che avanza e spazza via qualunque avversario lungo il suo percorso.
Certo il livello di difficoltà cosi si azzera, ma sta a te la scelta. Altra chicca sta nei costumi sbloccabili, che ti permetteranno, filmati a parte, di intraprendere l’avventura di STAR WARS: The Force Unleashed nei panni dei personaggi iconici della serie compresi Luke, Ian e perfino Darth Vader.
Una modalità che risulta ancora divertente grazia al fattore “nerd” amici è la Modalità Duello in locale: qui potrai affrontare un avversario in locale e avrai anche la possibilità di scegliere tra i 27 personaggi disponibili per il titolo di Jedi più potente della galassia.
In STAR WARS: The Force Unleashed tutto funziona bene, ma esattamente come funzionava 15 anni fa. Questo purtroppo boccia l’esperienza finale, dato che su qualunque supporto oggi puoi trovare di meglio e puoi pagarlo meno. Ciononostante grazie alla storia, ai colpi di scena e al background solido come la roccia il titolo si fa apprezzare dai fan… solo da loro purtroppo.
Pro
- Trama avvincente
- Background solido e profondo
- Multiplayer locale divertente
Contro
- Troppo datato anche come porting per i fan
- Texture e modelli poligonali vetusti
- Prezzo elevato in rapporto all'offerta proposta
- Joy-Con mal configurati per un utilizzo ludicamente appagante