Star Wars: The Force Unleashed – Recensione Star Wars: Il potere della forza
A long time ago, in a galaxy far, far away…
Risulta essere sicuramente l’incipit più noto ai giorni nostri, grazie alla grande influenza che ha avuto sul mondo cinematografico, videoludico, e i restanti mondi dell’intrattenimento, la saga di Star Wars (o Guerre Stellari, per chi preferisse la cultura all’italiana). George Lucas, con la premiata ditta inaugurata col fidato amico Steven Spielberg (come loro stessi riportano), dopo la trilogia che è diventata senza troppi indugi una clamorosa esalogia, riuscì a sfondare il mercato globale fino ad arrivare a miliardi di incassi per la loro innovativa saga: ad oggi ancora ci si concentra sullo sviluppo e il miglioramento di questo capolavoro, arricchendone sempre di più le sfaccettatura della trama, a volte lacunosa e colma di dubbi.
Era il 1977 quando il primo episodio, rigorosamente inteso in ordine cronologico, arrivava sugli schermi cinematografici; e oggi, nel 2008, a distanza di tre decenni, ci troviamo dinanzi ad un altro capitolo della licenza più richiesta e ricercata al mondo. Con un lavoro curato da Haden Blackman, produttore di Star Wars: The Force Unleashed (Il potere della Forza in Italia), l’intento di Lucas stesso era quello di portare su un altro livello anche il videoludico mondo della guerra stellare. Ridare energia e interesse alla trama, ristabilire un contatto tra lo spettatore e quest’ultima, e rendere lo Jedi una effettiva protesi digitale del giocatore: questi sono stati i tre obiettivi che si erano prefissati i produttori, che, con l’aiuto di Lucas stesso, sono riusciti molto probabilmente a far vivere a tutti le emozioni che provarono i fortunati degli anni settanta.
Cercavo la stella più lucente, e quando la trovai la resi la più oscura
La trama de Il potere della forza è ambientata, come riportato dallo stesso Blackman, tra la fine del terzo capitolo della saga e l’inizio del quarto: per meglio intenderci, tra l’ultimo della nuova trilogia e il primo della vecchia trilogia. Risulta essere, quindi, un ponte preciso tra gli ideali, gli avvenimenti e trama della "La vendetta dei Sith" e "una nuova speranza", che ci porterà a comprendere meglio cosa si nascondeva dietro l’apprendista di Darth Fener, il Darth Vader inglese. Siamo nel culmine del desiderio di potenza dell’oscuro antagonista della saga, che cerca con insistenza gli ultimi sopravvissuti tra i Jedi, esseri capaci di utilizzare la Forza; ovvero un campo di energia, che ci avvolge, ci penetra, mantiene unita tutta la galassia, come l’avrebbe definita Obi-Wan Kenobi. L’ultimo dei Jedi è proprio il nostro protagonista, il nostro alter ego, Galen Maker, che, una volta scovato da Darth Vader, sarà accolto a casa sua come un figlio da accudire e da assoggettare: con un Jedi dalla sua parte, con la Forza dalla sua parte, Vader avrebbe senz’altro il potere che cercava. La trama viene raccontata tramite degli ottimi intermezzi in cut-scene, con una grafica che ricorda moltissimo quella usata dalla Bioware nell’esclusiva Microsoft Mass Effect; in questa stessa grafica potremo notare alcuni personaggi diventati famosi durante la saga, come ad esempio la principessa Leia Organa o Darth Vader, che aprirà il gioco in qualità di vostra protesi digitale, e altri esclusivi. Proprio riguardo questi ultimi sottolineiamo la presenza di George Lucas sulla produzione, che ha fatto di tutto per non far deviare o intaccare troppo la trama, con forse qualche critica che vedremo più avanti ma con grande abilità, nonostante si fosse trovato dinanzi ad un’inedita storia ponte tra due capitoli: gli appassionati e i forti conoscitori della saga ritroveranno in alcuni di questi nuovi personaggi, innesti ben caratterizzati, dei risvolti del plot originale di Lucas. Scordatevi quindi uno Jedi dedito al bene comune dei cavalieri della sua specie: qui abbiamo la stella più lucente della galassia che si è data al Lato Oscuro dell’unico Darth Vader.
Che la Forza sia con te
Riprendiamo quanto detto riguardo la trama, intaccata e non snaturata, ma abbastanza criticata nell’impossibilità di poterla vivere al meglio, come reali interpreti delle situazioni o ancora come artefici del nostro destino. Quindi, per quanto Blackman abbia cercato di rendere tutti quanti protagonisti delle vicende dell’apprendista Jedi, è costretto pur sempre da una licenza che difficilmente può dimenticare o tralasciare. Nonostante ciò però, il naso potrebbe essere storto solo sulle facce degli più sfegatati appassionati della saga, ma per chi non ha di certo seguito l’evolversi degli avvenimenti della galassia sarà senz’altro un problema sormontabile e sovrastabile.
All’inizio di tutto avremo l’occasione di vestire i panni di Darth Vader, una cosa molto positiva per tutti coloro che sono sempre rimasti affascinati dalla figura maligna e oscura della saga: il tutto si limiterà però ad un semplice tutorial che mira esclusivamente ad insegnarci come muoverci. Vader ha le stesse ed identiche mosse del suo apprendista, che andremo ad usare molto presto, ancora a conferma della mera introduzione dinanzi alla quale ci troviamo: mera come l’illusione di poter avere tra le mani il potere di tutto il Lato Oscuro. Appena dopo esser stati investiti dal vostro mentore del titolo di cui avete bisogno per assolvere i suoi compiti in prima persona, sarete lanciati nell’azione. Pochi gli innesti, pur sempre graditi però, di stile GDR che tenderebbero ad incrementare l’interesse nello sviluppo del personaggio che interpretate; la caccia ai Jedi sopravvissuti, che dovrete obbligatoriamente eliminare su ordine del Lato Oscuro, vi porterà allo sviluppo di diverse abilità che, prima di andare a scorrere le abilità basi, analizzeremo. La Forza, com’è giusto che sia per un Jedi, sarà alla base di tutta la vostra forza, facendo un poco piacevole gioco di parole. Essa si evolverà in cinque stadi diversi durante il gioco, partendo dai due iniziali: la Spinta della Forza, che vi permetterà di scagliare i nemici lontano e sfondare le porte chiuse, e la Presa della Forza, ovvero la capacità di sollevare oggetti e avversari e di trasportarli lungo lo schema. Si procede con l’evoluzione di queste particolari abilità solo a voi concesse, che vi porteranno a lanciare potenti scariche elettriche addosso agli avversari, stordendoli o uccidendoli sul colpo, per poter poi infine caricare la forza della vostra rossa spada laser, in modo da colpire con maggior potenza i vostri avversari producendo un’onda d’urto sferica attorno a voi. L’ultima mossa disponibile, invece, equivale al lancio della nostra spada a mo’ di boomerang addosso agli avversari più lontani. Calcolate comunque che l’azione è ben amalgamata, dato che all’inizio della vostra avventura potreste notare una banalità eccessiva: molti colpi di pistola vi rimbalzeranno infatti addosso, e i vostri avversari cadranno con un unico fendente ai vostri piedi. Proseguendo nel gioco però sarete costretti ad imparare su quale avversario usare una determinata mossa e azione, altrimenti andrete sempre a vuoto: se poi credete che questo tipo di gameplay risulti, a lungo andare, ripetitivo e banale come la facilità iniziale, dovrete semplicemente ricredervi dato che contro i mini boss, o ancora i boss finali, sarete costretti ad usare molte combinazioni di poteri che difficilmente vi ritroverete ad usare in condizioni normali. Usare in continuazione la spada laser con banali combinazioni che scaturiscono dalla pressione continua del pulsante azione vi porterà quindi solo ad una conclusione infelice della vostra battaglia, che richiederà senz’altro un qualcosa di più strategico da parte vostra. Semplice, ma efficace allo stesso tempo, sarà la parata, che si effettua con uno dei tasti dorsali e che vi permetterà di respingere qualsiasi colpo di pistola o colpo fisico: vedrete, in particolare per i primi citati, rimbalzare tutto ed essere rispediti al mittente senza troppa difficoltà e anche con una certa spettacolarità nel movimento della spada laser.
Tutto ciò ben amalgamato è
Un’anafora alla Yoda per chiarire come questo gioco, anche sul livello grafico e tecnico, si presenta con grandi obiettivi e capacità. Prima di tutto per rendere ben funzionale e spettacolare allo stesso tempo la Forza, e quindi la sua Spinta e la sua potenza nello sfondare porte e lanciare oggetti, è stata usata una fisica che rende perfettamente ogni singolo movimento e ogni singolo oggetto scaraventato contro qualcos’altro, compreso un fondale, che diventa quindi interattivo al massimo del possibile; calcolando poi che potrete spostare qualsiasi oggetto, la situazione si fa sempre più allettante e da elogiare. Forse proseguendo col gioco troverete alcune limitazioni riguardo questa voce, visto che solo le prime battute saranno all’interno di un edificio e poi tutto all’aperto, ma sarà pur sempre interessante poterlo fare poche volte, anche perché a lungo andare potrebbe diventare davvero noioso ripetere le stesse azioni. Per il resto non si può segnalare niente di negativo nella creazione del titolo dal livello tecnico, a partire dalla grafica che come già detto prima potrebbe ricordare a molti Mass Effect, quindi una vera goduria per l’occhio che si ritrova dinanzi a dei poligoni che rispecchiano al meglio la figura umana e la forma totale dei personaggi. L’unica pecca si potrebbe ritrovare nel viso di Darth Vader, al quale è difficile carpire un’emozione o un segno facciale: ma alla fin fine risulta essere anche normale e ovvio dato il suo aspetto nascosto al di sotto di una maschera.
Passando alle musiche, bisogna esaltare la colonna sonora: una produzione fantastica che è nota anche a chi è nato da pochi giorni, nelle sue varie accezioni e varianti. Ma anche per quanto riguarda i suoni ambientali, i rumori provocati dalla Forza risulteranno essere un elogio all’udito. Infine ci viene presentato un buon doppiaggio italiano, che convince a partire da un’ottima interpretazione di Darth Vader, ottima protesi digitale del Lato Oscuro.
E alla fine la stella più oscura brillò come nessuna al fianco della Luna
È un capolavoro, senza alcun dubbio e pecca: è una licenza sfruttata con grande prestigio e capacità, sia nella gestione del gameplay, mai annoiante e mai troppo banale, sia nella difficoltà, ascendente proprio come le vostre capacità. Se solo dovessimo storcere il naso per un motivo più che preciso, o perché il nostro obiettivo risultava essere proprio quello di trovare un difetto di questa produzione, è la trama a darci più possibilità cui ricorrere, ma nemmeno tante: semplice ed efficace, forse scontata, ma solo per chi conosce molto bene la saga. Per chi si avvicina a Star Wars per le prime volte, per chi si domanda se i cavalieri Jedi sono dalla parte del bene o del male, e per chi ha ancora dubbi sull’inclinazione di Darth Vader, questo è il gioco che si può amare senza alcun problema e accettare con sommo gaudio. Un qualcosa da non perdere assolutamente per gli appassionati del genere d’azione e che cercano un risvolto tra la saga di Lucas e l’esperienza videoludica.