Splatoon 3 – Recensione
Dopo il nostro provato di qualche settimana fa, eccoci pronti a dare il verdetto definitivo su Splatoon 3, il terzo capitolo della serie sparatutto a suon di vernice di Nintendo. Sarà vero che tre è il numero perfetto? Sarà riuscito questo terzo capitolo a migliorare i lievi difetti del precedente capitolo? Scopritelo nella nostra recensione.
Benvenuti a Splatville!
Partiamo subito col dire che Splatoon 3, seppur arrivato al terzo capitolo, riesce magistralmente a consegnare a qualsiasi giocatore, specialmente i neofiti, una perfetta introduzione ai comandi di gioco e alla relativa creazione del proprio personaggio. In una manciata di minuti avrete modo di nuotare nell’inchiostro di una struttura di allenamento che vi porterà a una fermata del treno, direzione? Splatville.
Splatville è dunque l’hub principale di Splatoon 3, una grande e ricca città dove ogni angolo vi riserverà qualche sorpresa, negozio o attività da poter svolgere. Una zona esplorabile decisamente ben più ampia dei precedenti capitoli della serie che aumenta l’immersione del giocatore all’interno di un mondo di gioco decisamente peculiare.
Come da tradizione, sono presenti i negozi, dove sarà possibile acquistare l’equipaggiamento necessario alle partite online ma anche una particolare novità legata agli armadietti (di cui ne parleremo più avanti).
Anche le strutture per le partite online o per la Salmon Run (la modalità co-op) sono state rinnovate per abbracciare la volontà del team di sviluppo, di rendere meno ostico il funzionamento delle partite online. Infatti, sarà sempre presente un poligono di tiro con cui intrattenervi nell’attesa di un match e in cui potrete vedere fisicamente gli altri giocatori o amici che si potranno unire a voi senza più passare per schermate di invito decisamente poco piacevoli come nei precedenti titoli.
In generale si ha dunque la sensazione che Splatville, oltre a essere un distretto colorato e denso di contenuti, sia anche funzionale al giocatore, facilitando le varie operazioni, che vanno dalla personalizzazione del proprio arsenale alla possibilità di accedere a una lobby multigiocatore di un nostro amico.
Il ritorno dei Mammiferiani
Appena giunti a Splatville, l’attenzione del giocatore verrà diretta verso un misterioso tombino che, come i veterani della serie conosceranno bene, è il punto d’ingresso verso la modalità single player che quest’anno ha una sua denominazione: Il ritorno dei Mammiferiani.
Uno dei punti più deboli dei precedenti capitoli di Splatoon era proprio la gestione della modalità giocatore singolo. Sia chiaro, non stiamo parlando di risultati tragici anzi, faceva molto bene quello per cui era stata progettata, ovvero, una sorta di grande tutorial condito con una trama non eccessivamente elaborata e che fosse accessibile da tutti per prendere confidenza con le armi e abilità del titolo.
Questa volta, il team di sviluppo ha fatto leva sulla tanto apprezzata espansione Octo-Expansion, uscita su Splatoon 2 e che di fatto delineava una corposa aggiunta alla lore del mondo di gioco oltre che rivoluzionare l’approccio al single-player con sfide sempre particolari e talvolta anche impegnative.
Per questo terzo atto, ci sentiamo di dire che quasi da solo vale il prezzo del biglietto. Una vera campagna single-player che cambia nuovamente il proprio approccio facendo però sapiente uso della formula introdotta con il DLC di Splatoon 2.
Andiamo per ordine però. Il nostro protagonista viene reclutato per essere il nuovo Agente 3 e aiutare Seppia a trovare l’anguilla gigante che è nuovamente scomparsa. Il funzionamento di questa prima parte di gioco ci aveva quasi preso sottogamba, tutto sembrava troppo simile ai precedenti giochi, classici livelli numerati, impronta di stampo pedagogico verso i movimenti e comandi base in una progressione lineare verso il fondo di un Cratere (da qui il nome di questa prima parte).
La particolarità però è che una misteriosa melma pelosa ricopre gran parte dello scenario e anche i nemici, gli Octariani, ne sono ricoperti. Per motivi che non possiamo e non vogliamo dirvi, finirete nella misteriosa Artaria, un atollo composto da 6 siti, completamente esplorabili, anch’essi ricoperti in parte di questa strana melma pelosa e che solo con l’aiuto del nostro compagno, Salmonello, potrete eliminare. Il piccolo aiutante sarà anche utilizzabile nei livelli di gioco e potrà attivare interruttori o tenere occupati i nemici (talvolta eliminandoli del tutto).
I livelli cambiano di colpo il proprio gameplay diventando più simili a quanto proposto con l’espansione di Splatoon 2, ovvero: ogni livello vi offrirà tre arsenali a disposizione, completando il livello con un certo arsenale verrete ricompensati con dei punti. Tali punti potranno essere usati per rimuovere parti di melma pelosa della mappa, così da permettervi l’avanzamento generale oltre che concedere l’accesso ad altri livelli. Saranno quindi presenti sfide di abilità, puzzle, corse a tempo, sfide in cui dovrete eliminare tutti i nemici e tante altre variazioni che hanno reso qualsiasi livello di questa modalità sempre ben distinti e interessanti.
All’atto pratico, il giocatore è libero di andare dove vuole, l’importante è naturalmente arrivare nei punti chiave che serviranno per l’avanzamento della trama (di cui non diremo assolutamente nulla). A tutto ciò, si aggiunge anche un sistema di potenziamenti che sarà sbloccabile in funzione di quanta porzione di mappa e/o livelli verniciate col vostro inchiostro. Un modo intuitivo per instillare, specialmente nei nuovi giocatori, l’idea principale per la modalità multiplayer.
Pur non potendo approfondire altri aspetti del Ritorno dei Mammiferiani, ci sentiamo di dire che questa è senza ombra di dubbio l’esperienza single-player migliore mai fatta fino a ora, superando persino il DLC di Splatoon 2, offrendo così ai giocatori una sapiente miscela di livelli utili a prendere dimestichezza con le armi del gioco ma al contempo ad offrire delle sfide impegnative unite da un grande filo conduttore che vi porterà a scoprire il perché di questo strano titolo legato ai Mammiferiani.
Una mischia mollusca tira l’altra
Dopo esserci dilungati abbastanza su uno dei corposi blocchi contenutistici offerti da Splatoon 3, eccoci pronti a parlare del segmento più rilevante nonché duraturo nel tempo, ovvero: l’Online.
Un grande punto a favore di questo terzo capitolo che vogliamo nuovamente ribadire è la propria semplicità. Ogni giocatore si troverà davanti un percorso composto da tanti piccoli step che permetteranno di prendere confidenza con le regole base del gioco, il sistema di progressione e tutto ciò che ne concerne, fino ad arrivare alle partite competitive (o Anarchiche per seguire la vera terminologia di questo terzo capitolo).
Le regole sono molto semplici, due squadre da quattro giocatori si sfidano per cercare di colorare quanta più porzione di mappa entro 3 minuti di tempo. Come già abbiamo avuto modo di provare durante l’hands-on di qualche settimana fa, confermiamo nuovamente la perfetta continuità delle partite multiplayer rispetto ai precedenti capitoli.
Certo, i giocatori più navigati avranno una forte sensazione di déjà-vu, le limature in questo caso sono state fatte più al bilanciamento di armi e special piuttosto che al costrutto base dell’opera (che rimane costante fin dall’esordio su Wii U), perciò, ecco che le migliorie sono più correzioni e bilanciamenti all’intero ecosistema di gioco a fronte delle tante richieste fatte dai giocatori negli scorsi anni. Le nuove armi, come la Tergilama o i Calamarchi si sono rivelate interessanti e non mancano naturalmente le loro declinazioni avanzate che si sbloccheranno salendo di livello.
Sembrerà una banalità, ma il poter accedere direttamente alla partita di un proprio amico direttamente dalla lobby senza passare per troppe schermate è un perfezionamento non di poco conto. La vera grande rivoluzione risiede negli Splatfest. Queste celebrazioni che avvengono saltuariamente nel corso dei mesi, rappresentano dei veri e propri eventi in cui l’utenza è più attiva che mai. Tre fazioni (anziché due rispetto ai vecchi titoli) si sfidano per stabilire chi è il migliore. Da poco si è svolto uno Splatfest demo che ha permesso a tutti i giocatori del mondo di mettere le mani sul titolo e anche sulla nuova tipologia di match ovvero: lo scontro Tricolore.
Si mescolano gli equilibri di gioco quando la squadra in vantaggio nello Splatfest dovrà resistere agli attacchi di altre due squadre nello stesso momento. Ecco dunque che la squadra in vantaggio sarà composta sempre da 4 membri, mentre, le restanti due saranno in coppia (così da mantenere sempre 8 giocatori totali in partita) ma dovranno fare squadra comune per buttare giù dal podio il team rivale, per la serie “il nemico del mio nemico è mio amico”.
Un’altra gradita novità è legata al supporto post lancio di Splatoon 3. Similmente al precedente capitolo, saranno presenti aggiornamenti che introdurranno nuove mappe e nuove armi. Oltre a ciò, per almeno due anni è presente una sorta di pass stagionale che concederà ai giocatori ricompense diverse per ogni livello raggiunto.
La grande corsa dei Salmonoidi
Un altro gradito ritorno dal secondo episodio è la Salmon Run. Questa rappresenta la modalità cooperativa di Splatoon 3 che ci sentiamo di consigliare assolutamente, in quanto, non solo ha una tipologia di approccio completamente diversa dalle classiche Mischie Mollusche ma sarà comunque utile salire di livello in questa modalità per ottenere bonus ed equipaggiamenti utili per l’Online.
Ci si potrebbe dedicare un capitolo intero su questo concetto, ma uno degli aspetti più interessanti di Splatoon 3 risiede nella sua densità di contenuti. Qualsiasi modalità vi darà delle ricompense, vi farà salire di livello con un proprio sistema di progressione (che aumenterà o diminuirà nel caso della Salmon Run) così che qualsiasi attività deciderete di svolgere sarete sempre incentivati a fare di più, e sinceramente, troviamo questo sistema estremamente appagante nonché ipnotico.
Tornano alle Salmon Run, ecco che vi ritroverete assieme ad altri tre compagni a raccogliere un certo quantitativo di uova di Salmonoide mentre resisterete a ondate di Salmonoidi, alcuni di essi avranno abilità peculiari e richiederanno metodi specifici per essere eliminati.
Basterà un momento di incertezza della squadra a cambiare rovinosamente le sorti della partita, in quanto armi e porzioni di mappa cambieranno a ogni round e sarà sempre diverso il proprio approccio alla partita. Come già menzionato nell’anteprima, una delle migliore di gameplay è sicuramente quella legata alla possibilità di lanciare le uova a un nostro compagno o semplicemente in un punto qualsiasi della mappa, utile nelle situazioni più concitate.
Fate attenzione perché randomicamente la vostra partita potrebbe non terminare con il terzo round ma proseguire per una fase extra con un Salmonoide gigante. Una vera e propria boss fight che vi permetterà, in primo luogo di ottenere uova extra per migliorare il vostro status e in secondo luogo, sconfiggere il Salmonoide gigante vi permetterà di ottenere ricompense esclusive per personalizzare il vostro personaggio nelle Salmon Run. Altra nota positiva, le Salmon Run saranno sempre accessibili, differentemente da quanto avveniva in Splatoon 2 che rimanevano disponibili solo in certi slot del giorno.
Personalizzazione, che passione!
La personalizzazione nei videogiochi è sempre più richiesta e Splatoon 3 non è da meno, ampliando ancora di più il quantitativo e tipologia di elementi personalizzabili. In primo luogo, il proprio vestiario rimane analogo a quanto visto nei precedenti capitoli, perciò, un capo per testa, corpo e piedi, ma si aggiungono due nuovi elementi: carte e armadietti.
Gli armadietti, sono dei letterali armadietti che troverete nella lobby di attesa del multiplayer che potrete personalizzare a vostro piacimento, oltre che vedere quelli dei vostri amici o giocatori incontrati di recente nei match online. Arredare il proprio armadietto è ovviamente qualcosa di extra, ma pur sempre gradito per mostrare oggetti esclusivi o costosi ai vostri compagni di gioco.
Le carte invece si legano a doppio filo a un mini gioco extra denominato “Splattanza”. Questo mini gioco è una sorta di Tetris fuso alle regole di una Mischia Mollusca. Dovrete cercare di occupare quanto più spazio possibile con i tetramini che appariranno dalle carte del vostro mazzo (personalizzabile con tanto di diversi slot). Anche in questo caso, giocare questa modalità vi permetterà di ottenere contenuti extra per il vostro personaggio.
Tre sembra essere veramente il numero perfetto, Splatoon 3 è lo Splatoon definitivo. Un titolo che riesce a fare tesoro dei pregi dei precedenti capitoli, migliorando in tutto e offrendo ai giocatori una componente single-player densa e interessante. Il multiplayer si conferma adrenalinico e veloce, rimanendo in perfetta continuità con il passato offrendo però delle novità apprezzabili dai neofiti e veterani della serie. Le Salmon Run divertono e spingono al massimo la cooperazione tra giocatori. Ogni attività in Splatville avrà sempre qualcosa da offrire al giocatore, scoprendo così un mondo di gioco capace di accogliere i neofiti e veterani della serie in questo terzo capitolo che giunge all’apice delle sue possibilità.
Pro
- Il Multiplayer si riconferma divertente e adrenalico...
- Campagna single-player densa e variegata
- Salmon Run, ottime per diversificare l'offerta contenutistica
- Tanta personalizzazione per i giocatori
- Supporto post lancio di almeno 2 anni.
Contro
- ...ma forse è ciò che muta di meno rispetto al resto del pacchetto di gioco.
- Sul fronte tecnico non vi è alcuna rivoluzione.