Splatoon 2: Octo Expansion – Recensione
Quando ci si avvicina a un titolo Nintendo, le aspettative sono sempre molto alte. La grande N ha sempre dimostrato di essere un esempio da ammirare quando si parla di divertire coi suoi titoli, innovando e creando brand leggendari. Splatoon 2: Octo Expansion è un DLC per una delle creazioni più recenti della compagnia giapponese, cioè la serie di, appunto, Splatoon. Se già il gioco standard ci convinse, sappiate che con questa espansione riteniamo che Nintendo abbia dimostrato a pieno le potenzialità del brand.
Gli sviluppatori hanno voluto porre rimedio a quella che era la più grande lacuna del titolo, con un’espansione single player che rasenta l’eccellenza.
All’avventura con il ritmo calamarico nel cuore!
Splatoon 2: Octo Expansion porta in gioco due feature principali, la possibilità di usare una nuova razza, gli octoling, e una modalità storia aggiuntiva che segue le avventure dell’agente 8. Il nostro protagonista, che potrà essere maschile o femminile in base alle nostre scelte, si ritroverà in una stazione sotterranea senza alcun ricordo di chi sia. La storia è molto semplice, l’obbiettivo è tornare in superficie superando una serie di sfide per recuperare i “Quattro Cosi”. L’atmosfera è assolutamente ben trasmessa, grazie anche ai personaggi secondari che arricchiranno l’avventura grazie alla loro simpatia. Questi NPC sono veramente pochi, si parla di 3 personaggi principali e un paio di secondari con dialoghi ridotti all’osso, ma risultano ottimi compagni d’avventura ai quali ci si affeziona facilmente. I dialoghi tra loro sono totalmente scritti, e aumentano in base a quante sfide si scelga di affrontare.
I contenuti però, non sono unicamente dialoghi situazionali e battute volutamente tremende, ma arricchiscono anche il mondo di Splatoon raccontando vari aneddoti sulla guerra del passato e sulla discriminazione verso gli octoling. Questo porta a voler affrontare più sfide possibile per avere più dialoghi possibili, sebbene non serva davvero questa ulteriore motivazione per voler puntare al completismo. Questo perché, come accennato nell’introduzione, Nintendo è maestra nel divertire, e Splatoon 2: Octo Expansion ne è l’ennesima, pesante, conferma.
La soddisfazione di completare un gioco
Il titolo si struttura in sfide, selezionabili da una griglia che man mano si espande. Entrare in un livello richiede il pagamento di una tassa, ma completandolo si otterrà una lauta ricompensa. L’obbiettivo è raggiungere dei punti precisi della griglia per ottenere i “Quattro cosi”. Questa espansione però, fa molto di più. Le sfide sono estremamente ben pensate e divertenti, tutte, senza eccezioni. Affrontare una sfida ad alto rischio non è mai una seccatura, ma al contrario risulta un piacere. Il game design di Splatoon 2 raggiunge vette insperate in questa espansione, ricordandoci parzialmente l’evoluzione che si ebbe tra Mario Galaxy 1 e il secondo capitolo. Uno dei problemi principali della campagna già presente nel titolo standard è la difficoltà che risulta abbastanza bassa e poco soddisfacente.
La Octo Expansion è l’esatto contrario, la nuova modalità storia è difficile, varia e estremamente soddisfacente da portare a termine. Vi è la possibilità, nel caso si rimanga bloccato in un certo livello, di skippare tale scenario, e proseguire l’avventura. Questa opzione è ben gradita e adatta, dato che può essere utilizzata nel caso ci sia una sfida che non piaccia o nell’eventualità che si stia giocando la storia solo per sbloccare l’octoling giocabile online. Nonostante ciò, come detto precedentemente, non ci siam mai trovati ad odiare un certo tipo di sfida, dato che Nintendo ha veramente studiato nei minimi dettagli il game design, per non creare livelli frustranti.
Lo stile non è inchiostro
Esteticamente Splatoon 2: Octo Expansion è impressionante. Utilizzare lo stile underground in un titolo come Splatoon è stata un’ottima idea, eseguita con una precisione mostruosa. Tutto risulta adatto all’ambientazione e ci si integra perfettamente, dai dettagli degli ambienti, agli NPC che si trovano sul treno fino ai titoli di coda. L’integrazione di tale stile con la grafica del titolo è stata impeccabile e ha giovato non poco al lato artistico di Splatoon 2, tanto che speriamo di vedere mappe a tema underground anche per il multiplayer in futuro.
Una cosa che invece abbiamo trovato debole in alcuni punti del titolo è stata la colonna sonora. Sebbene in alcuni livelli, specie sul finale, si abbiano traccie perfette per l’ambientazione, nelle sfide normali l’accompagnamento è abbastanza anonimo, anche se assolutamente mai fastidioso. Una delle due piccole macchie d’inchiostro in quello che è altre sì un lavoro veramente fantastico, oltre ogni aspettativa iniziale. L’altro difetto invece si riflette sull’intero Splatoon 2, non solo sulla Octo Expansion, cioè la poca personalizzazione estetica del personaggio. Il nostro octoling avrà poche feature modificabili purtroppo, rendendo la sua aggiunta gradita, ma migliorabile.
Nintendo si riconferma maestra del divertimento. Dopo un già ottimo titolo base, gli sviluppatori hanno portato un espansione magistrale. I, pochi, difetti presenti son ampiamente compensati dai pregi di questa nuova modalità storia che diverte e non solo. Davanti ai titoli di coda di Splatoon 2: Octo Expansion ci si sente totalmente soddisfatti, e anche un po’ nostalgici. Questo perché il viaggio verso la superficie è stato semplice come narrativa, ma estremamente coinvolgente come gameplay. La Octo Expansion rappresenta lo stile Nintendo, ricordandoci ancora una volta che la grande N è tornata in forma, e da questo ci guadagniamo tutti.
Pro
- Sfide varie e difficili
- Game design eccezionale
- Esteticamente molto ben realizzato
- NPC simpatici con dialoghi divertenti e interessanti
- Alcune tracce della colonna sonora sono perfette....
Contro
- ... Altre anonime
- Poca personalizzazione per la nuova razza