Soul Sacrifice Delta – Soul Sacrifice Delta
«La domanda è: secondo te a che cosa serve vivere?». La inizia così Francesco Bianconi la sua lirica a Charles Baudelaire, uno dei più grandi cantori del male di vivere. La risposta non ve la dà, perché ognuno ne ha una per sé. La domanda, adesso, è: secondo te a che cosa serve combattere? Perché se Bianconi avesse conosciuto Magusar, avesse conosciuto Librom, avesse conosciuto Soul Sacrifice, se lo sarebbe domandato. Un anno esatto dopo la release di quella che è una killer application a tutti gli effetti per la PlayStation Vita, la sua versione Delta ci rigetta nel fuoco maleficio di Magusar, il più terribile degli stregoni. Non a caso, nella versione giapponese, prende il nome di Merlin, un nemico già fatto cadere con il supporto di Sortiara, ora tornato per uccidervi di nuovo. A che cosa serve, allora, combattere?
Will you Sacrifice them, or save them?
Soul Sacrifice Delta non è un sequel, non è un prequel, non è un reboot. È un remake, è un ricalcare quanto proposto un anno fa, un labor limae rilasciato con 12 mesi di ritardo. Con l’aggiunta di significativi passaggi nello scenario, qualche contenuto in più per una versione 1.5 che avrà modo di soddisfare sia chi si avvicina al brand per la prima volta, sia chi invece è già rimasto invaghito dal primo Soul Sacrifice.
Il mondo degli stregoni è attanagliato da una presenza malvagia, uno di loro che ha deciso di percorrere una strada diversa da quella consona: si chiama Magusar, ed è lo stregone più potente al mondo. Il suo regno del terrore lo sta conducendo a imprigionare e, successivamente, uccidere gli stregoni che hanno provato a contrastarlo. Tutti i prigionieri sono accomunati da una caratteristica: all’interno della loro prigione hanno avuto modo di incontrare Librom, un libro dalla copertina parlante, munito di occhio, che conosce l’intera storia di Magusar e di conseguenza l’unica soluzione percorribile per sconfiggerlo. Tutti, però, hanno avuto problemi a raggiungere le ultime pagine di Librom: molte di esse, infatti, sono andate perse o sono sbiadite, perché la memoria si sta affievolendo. Per poter riscrivere la storia sarà essenziale ripercorrere le vicende dello stregone autore dell’opera, dall’incontro con Sortiara fino all’ingresso in Avalon, la terra degli Stregoni. Cercando la soluzione finale per abbattere Magusar.
Lo scenario di Soul Sacrifice Delta, il medesimo del prodotto rilasciato un anno fa, è indubbiamente uno dei più ansiogeni e meglio sviluppati dei recenti proposti su PlayStation Vita. Il concept è di Keiji Inafune, più noto come autore di Mega Man, producer di Onimusha e Dead Rising. L’ambientazione è cupa, la narrazione è intensa, lo stile è gotico: in Soul Sacrifice c’è spazio solo per la sofferenza, per il dolore, per l’asprità del male e per il dolore dell’amore, o di qualsiasi altro sentimento a nostra disposizione. Non c’è tempo per l’elaborazione, perché le prime inquadrature ci mostreranno la morte, quelle successive la struggente storia di Sortiara, la nostra partner di combattimento. Lo sviluppo è preciso e costante, proponendo un climax ascendente narrativo di grande impatto, per un capolavoro del suo genere, per una sceneggiatura scritta da arché, senza alcun passaggio scontato e dando anche spazio ai colpi di scena.
May I have the pleasure of this sacrifice?
Soul Sacrifice Delta non muta il gameplay proposto da Soul Sacrifice: siamo dinanzi a un action con degli elementi RPG, basati esclusivamente sulle offerte. Le vostre forze di stregone infatti confluiscono tutte nelle magie a vostra disposizione: combattendo nemici avrete modo di ottenerne altre, per un massimo di sei a disposizione in tutta la battaglia. Starà a voi decidere la giusta combinazione da sfruttare a seconda degli avversari che dovrete affrontare. Ovviamente ogni magia ha un massimo di lanci a disposizione – aumentabili successivamente grazie alle migliorie – e una volta consumati non potrete più utilizzarli e attendere il ritorno al libro: qui dovrete adoperare le Lacrime, che potete ottenere asciugando l’occhio di Librom, per ripristinare le vostre forze.
Una critica da avanzare a Soul Sacrifice Delta, la stessa che avremmo comunque avanzato al capitolo precedente, è la monotonia che sovente colpirà le missioni a vostra disposizione. Troppo spesso capita di ritrovarsi in avventure che risultano essere quasi un palliativo per dare un collante alla trama, per raccontare qualcosa che necessita di una boccata d’aria forgiata dall’aspetto videoludico. Al di là delle offerte del gameplay, infatti, tutte le missioni si limitano allo sfidare gli avversari di turno – che in caso di dimestichezza immediata saranno anche abbastanza semplici da sconfiggere – e decidere, infine, se sacrificarlo o salvarlo, così da variare la vostra barra esperienza. Ci penseranno le battaglie con i boss a movimentare un po’ la situazione, offrendovi qualche sfida leggermente più ostica, ma che comunque risultano movimentate dall’esclusiva necessità di variare colpo da sferrare, a causa della scadenza e della facile consumazione dei sacrifici.
Passiamo però ad analizzare le migliorie che la versione Delta propone: innanzitutto possiamo sfoggiare le combo durante il nostro combattimento. Alcuni esempi, che ci vengono illustrati anche durante il tutorial, prevedono la possibilità di ghiacciare l’ascia utilizzando dapprima il sacrificio Fiocco di Neve e immediatamente dopo l’attacco ascia, così da renderla elementale. Stessa cosa dicasi mischiando il potere della Piuma di Falco, che velocizza i vostri movimenti, con qualche attacco fisico, così da permettervi di teletrasportarvi e attaccare gli avversari. Un altro aspetto aggiuntivo è legato alla customizzazione del vostro protagonista: diversamente da quanto disposto in Soul Sacrifice, potrete scegliere il colore del vestito e soprattutto la classe, che varierà soltanto nell’aspetto e non nel contenuto. La stessa personalizzazione concessa da Librom è andata a potenziarsi: nella casella predisposta all’equipaggiamento del braccio destro – quello nel quale andrà a insidiarsi lo spirito di una persona a noi cara – nella prima versione di Soul Sacrifice permetteva l’inserimento di alcuni sacrifici, mentre adesso sarà possibile combinarne più di uno nello stesso tassello così da aumentare la personalizzazione. Dal punto di vista del gameplay ne guadagna la percentuale di aumento di qualche qualità.
La più corposa delle aggiunte, però, è sicuramente legata all’inserimento di una nuova fazione: è la Grim, che si affianca alla Avalon e alla Sanctarium, la prima dedita al sacrificare le anime e la seconda al salvarle. Tutte prendono il nome dal proprio fondatore. La Grim, invece, rappresenta il terzo vertice del triangolo dell’anima: tutto sta nell’affidarsi al Fato, lasciando che sia quest’ultimo a decidere cosa farne dell’anima dell’avversario appena caduto. Inoltre sarà necessario, così come per Sanctarium, sbloccare tale opzione e tale Fazione, entrandovi e superando tutte le sfide richieste: per farlo dovrete affrontare moltissimi mostri legati alle Fiabe, come Cappuccetto Rosso o Cenerentola in versione decisamente inquietante.
Di non poco conto anche il Bazar, la bottega di Carnatux, uno stregone avido e desideroso soltanto di avere una ricchezza infinita. Qui sarà possibile scambiare informazioni che modificano le missioni fantasma e anche ottenere e sbloccare vestiti da indossare durante le missioni che andrete ad affrontare: oltre a Carnatux troverete Vidiara la lettrice, Aurex l’informatore e Cassus il tuttofare, tutti a vostra disposizione. Il proprietario del Bazar vi chiederà anche di completare delle missioni per suo conto, così da pagare il pegno che – a suo parere – gli dovete e saldare i “patti debito”, vere e proprie missioni secondarie che arricchiranno la bottega. Un’aggiunta che allunga moltissimo la longevità del titolo Delta.
What in the world are you doing?
Capita raramente, o almeno non così spesso, di poter fare una disamina così accorta di una colonna sonora: è dai tempi di Nobuo Uematsu – anche se mi perdonerete l’essere di parte in questo frangente – che non ci troviamo dinanzi a una composizione così completa, così diversificata e così ben orchestrata. Composta da Yasunori Mitsuda e Wataru Hokoyama, la colonna sonora di Soul Sacrifice si basa su 94 pezzi orchestrali e 25 pezzi corali. L’opening è Overture with no Faith, condotta da segmenti di coro baritono accompagnato da strumenti a corda delicati e imbottita da dei forti bassi: è l’archetipo esatto del dark fantasy che ci si aspetta dal titolo e che ci fa ben capire dove arriveremo e che strada stiamo percorrendo. Un altro incredibile esempio di composizione è Life Story or a Sorcerer, che sentiremo a più riprese nel corso della nostra avventura, facendo quasi da sottofondo musicale dell’intera esperienza: canto corale che riversa nell’inquietante, grazie anche alla doppia voce, melodia ventosa e un accompagnamento di archi arioso. Tutti i componimenti di Mitsuda e Hokoyama rappresentano una musica narrativa, un percorso musicale che conduce il videogiocatore in un ambiente criptico, inquientate e malefico, ma che riempie e soddisfa l’anima grazie all’uso veloce, nervoso e potente degli strumenti a corda, intervallato da un cadenzato andante al pianoforte.
Per quanto riguarda l’aspetto grafico non denotiamo moltissime differenze con quanto proposto un anno fa: sicuramente c’è stata un’ottimizzazione del prodotto, partendo dalla risoluzione delle texture che è leggermente aumentata, ottenendo maggior fluidità e maggior pulizia. Quello che più dona soddisfazione però è sicuramente il level design, in linea con l’idea cupa dell’intera esperienza offerta. Sebbene non ci troviamo dinanzi a vero e proprio capolavoro tecnico, nulla che arrivi a spremere la PlayStation Vita, e che in alcuni frangenti sia anche, volutamente, approssimativo e confusionario nel proporre protagonisti e antagonisti, Soul Sacrifice Delta prova a perfezionare quanto ideato nella precedente proposta, riuscendoci e apppagando in maniera sufficiente l’occhio. Indubbiamente un maggior dettaglio non avrebbe guastato.
Those wounds will need to be treated
Soul Sacrifice Delta, arrivando alla conclusione della nostra disamina, si presenta come più di un’espansione. Non è un DLC, non è un rimestare la precedente esperienza e condirla con ulteriori elementi, ma un’esperienza a metà strada tra il remake e il sequel. Le numerose aggiunte lo rendono un prodotto definitivo, più completo del precedente, ma che resta comunque un’occasione mancata per gli sviluppatori per proporne, un anno fa, uno già di per sé soddisfacente. Perché sarà sì venduto a 29 euro – tra l’altro solo tramite PSN – piuttosto che a prezzo pieno, ma chi ha già avuto modo di passare le sue ore a lottare contro Magusar in Soul Sacrifice non dovrebbe essere – salvo eccezioni, come il sottoscritto – spinto a rigiocare l’avventura da zero. Per chi, invece, si avvicina per la prima volta al brand, la versione Delta è assolutamente quella da acquistare, senza prendere in considerazione il Soul Sacrifice originale, un’esperienza comunque eccellente, ma resa monca adesso dal Delta. Il concetto però rimane chiaro: al mondo videoludico servono scenari come quelli creati da Inafune.