Sonic CD – Recensione Sonic CD
Sonic The Hedgehog e i suoi sequels, dal primo all’ultimo, si sono sempre dimostrati come alcuni dei titoli di maggior successo per le console Sega. Non c’era dubbio, dunque, che anche la versione per lo sfortunato add-on Mega CD (un’unità con lettore CD per il Mega Drive, dotata di processore dedicato) raggiungeva gli stessi elevati standard qualitativi. Anzi, sembra che il Sonic Team si sia messo al lavoro più del solito per tentare di rendere questo capitolo su disco ottico "il gioco di Sonic definitivo", sotto tutti gli aspetti. Certo, l’obiettivo era un po’ ambizioso, poiché va anche considerato il fatto che le strategie di marketing di casa Sega stavano iniziando a perdere colpi, con un conseguente e logico calo delle vendite di hardware e videogiochi. Ci si aspettava quindi che un capitolo della saga di Sonic per Mega CD potesse magari servire a dare ossigeno ai bilanci in pendenza della software house nipponica. C’è chi dice che sia stato sviluppato solo per questo, ma c’è anche chi sostiene che è un perfezionamento di tutti i capitoli precedenti della serie. Chi ha ragione? Scopriamolo.
Ecco Sonic, pronto per una nuova avventura!
Ritorno al futuro… o al passato
In questo capitolo avremo a che fare per l’ennesima volta col Dr. Robotnik (o Eggman qualsivoglia) che, venuto a conoscenza dell’esistenza di un piccolo pianeta (Little Planet per l’appunto) che appare come una inesauribile fonte di energia, mette a punto un piano diabolico per il dominio totale attingendo dalle immense risorse energetiche di questo mondo in miniatura, incatenandolo al mondo ordinario. Toccherà a Sonic, dunque, salvare il destino dei due mondi viaggiando anche nel tempo. Infatti, in ogni livello del gioco potremo viaggiare nel passato o nel futuro per riuscire a salvare l’area da completare, in modo che non diventi una landa decadente e inospitale. Oltre a ciò, Sonic dovrà vedersela oltre che con Eggman, anche con un minaccioso robot costruito a sua immagine e somiglianza, Metal Sonic, che rapisce la sua ragazza Amy Rose, ulteriore motivo per cui il nostro eroe dovrà rimboccarsi le maniche e sbarazzarsi dei nemici e dei diabolici boss di fine livello, sicuramente ben concepiti. Sonic CD è senza dubbio il titolo per Mega CD che sfrutta al meglio le possibilità offerte dal supporto: infatti, contando i vari livelli, compresi i sottolivelli "Bad" e "Good Future" (in cui l’ambiente varierà soprattutto anche in base al nostro punteggio), ci troviamo di fronte a circa 50 ambienti di gioco, cosa che era impensabile su una sola cartuccia per Mega Drive. Inoltre, proprio per il fatto che il futuro potrà essere "Good" o "Bad", varierà anche il finale, offrendoci dunque due differenti storyline. Tutto ciò ha senza dubbio un’influenza positiva sulla longevità, spingendoci a rigiocare anche da capo, magari completando i livelli con un ottimo punteggio, in modo da essere catapultati negli ormai famosi Special Stage presenti in ogni gioco di Sonic. Questi rappresentano forse l’aspetto più controverso: sono ottimi per quanto riguardo la realizzazione, ma ci chiediamo cosa c’entri far fuori degli UFO con il resto della trama…
Good Old Stuff
L’aspetto grafico è ottimo. Tipicamente nello stile della saga, ci troviamo di fronte a livelli strutturati in maniera ottimale, con dei colori chiari e componenti ben realizzati con un buon livello di dettaglio. Gli sprites di Sonic sono stati leggermente ritoccati aggiungendone degli altri, forse per dargli una faccia un po’ diversa (di questo ce ne accorgiamo se lo osserviamo mentre spicca un salto dopo essere salito sulle classiche piattaforme); anche sotto questo aspetto è stato svolto un buon lavoro. Certamente ci chiediamo se non fosse stato meglio utilizzare gli sprites visti in Sonic 2 (dato che questo capitolo su CD è stato pubblicato un anno dopo), dato che presentavano comunque un buon livello di realizzazione e cura dei dettagli nonostante si trattasse di un gioco per Mega Drive, ma è una mancanza perdonabile in quanto la grafica di questo titolo è tipica della serie: pulita, dettagliata, colorata e con un character design memorabile sia per Sonic che per i suoi nemici.
Come fa Sonic a starsene così tranquillo quando vede che la sua amata è in pericolo?
Aria di cambiamenti? Non proprio…
Il gameplay, come la grafica, è lo stesso che incontrerete in ogni gioco del porcospino blu: salta, corre, abbatte i nemici e si carica per la supervelocità. Tutto qui? No: ci sono un paio di cambiamenti, quasi tutti relativi ai "componenti" del livello. Innanzitutto, gli "spin-dash" originali che Sonic può usare per schizzare via alle alte velocità sono stati rimpiazzati. Questo da una parte è un bene, perché gli originali potevano essere anche ostici da utilizzare, ma da un altro lato, questi nuovi spin-dash servono più che altro per fare scena, poiché l’aumento della velocità non è molto effettivo e l’animazione con cui il nostro eroe si prepara non è più controllata. Infatti, come incontreremo uno di questi irritanti marchingegni, dovremo aspettare con controller alla mano che il porcospino blu sia pronto a proseguire. Per quanto concerne la struttura di base dei livelli, viene utilizzata la ben congegnata formula già vista nel primo Sonic, che ben si adatta a questo capitolo su Mega CD con qualche difetto. Infatti, in alcuni livelli capiterà che non riuscirete di certo a guadagnare la velocità necessaria a viaggiare nel tempo, cosa che può irritare molto chi sta cercando di ottenere un buon punteggio prima che il livello finisca. Inoltre, i boss di fine livello sono semplicemente troppo facili da battere, e in generale la curva di difficoltà dei vari quadri appare alquanto "dissestata" e senza un’uniforme continuità. Ma se lasciamo perdere questi aspetti, il gameplay fila abbastanza liscio e ci permette di godere del gioco fino in fondo.
Sonic Boom!
Il sonoro in questa incarnazione per Mega CD non è niente di eccessivamente spettacolare, ma è comunque ben fatto e ogni traccia ben si adatta ad ogni livello che andremo ad affrontare. Come in ogni gioco che si rispetti per l’add-on CD del Mega Drive, le tracce sono state realizzate in alta qualità per meglio sfruttare le performance della sezione CD Player. Nel gioco sono anche presenti dei samples vocali per Sonic, Amy e Eggman, ma sono le classiche sound clip "zanzarose" che potreste trovare in ogni gioco per Mega Drive, e non aggiungono un granché al sound set complessivo. L’unica nota che posso fare è relativa alla title track del gioco che accompagna le cutscenes (avete capito bene: abbiamo dei filmati d’animazione e in qualità accettabile) dell’introduzione e dei credits; a quanto pare, per la versione europea e nordamericana la Sega ha ingaggiato un gruppo di mediocre notorietà, chiamato Pastiche, che si è occupato di confezionare una orrenda canzone stile pop primi anni ’90 con delle lyrics ridicole quanto il ritornello. Si spera per i colleghi del Sol Levante che la loro versione disponga di un accompagnamento che sia almeno più dignitoso…
"Hey Eggman! Bel vestitino!"
Ultimate Sonic Game?
Dunque eccoci all’ultimo interrogativo: Sonic CD è il gioco di Sonic definitivo? Un buon titolo, sicuro, ma il videogame definitivo direi di no. Questo titolo mescola innovazione ad alcune trovate che non si riescono a sfruttare a dovere, come i viaggi nel tempo, che risultano praticamente impossibili in alcuni livelli, ed è davvero difficile tralasciare alcune sbavature tecniche che non sono state corrette in fase di sviluppo dei livelli o del gameplay, come ad esempio l’uso dei nuovi spin-dash di cui abbiamo parlato prima. Sonic CD si riesce comunque a salvare per la buona qualità complessiva, che è garanzia di qualità di ogni gioco del porcospino blu sulla console a 16 bit di casa Sega. La moltitudine di livelli da completare vi terrà incollati allo schermo dall’inizio fino alla fine, spingendovi a un impegno sempre maggiore man mano che incontrerete i nemici più potenti. Dunque, questo prodotto non è il Gioco di Sonic definitivo, ma è sicuramente un buon titolo la cui aggiunta è raccomandata per la ludoteca di tutti gli amanti del simpatico porcospino blu Sega. Almeno dopo aver visto calare la qualità nelle sue ultime incarnazioni per Wii e Xbox 360. Ah… i bei vecchi tempi…