Sonic Boom: Fuoco & Ghiaccio – Recensione
Sonic Boom: Fuoco & Ghiaccio non è Sonic. Non che questa cosa debba necessariamente essere un problema, sia chiaro, però il fan di Sonic vecchia scuola non troverà assolutamente quello che cerca rispetto ai vecchi giochi. Perché questo nuovo titolo è un platform più votato all’esplorazione che al riflesso fulmineo, più votato all’utilizzare il giusto personaggio piuttosto che al minimizzare il tempo, ed infine più votato alla scelta della via corretta per trovare l’ennesimo collezionabile piuttosto che al trovare la via più breve. Questo perché, semplicemente, Sonic Boom: Fuoco & Ghiaccio non è un classico Sonic. È qualcosa di nuovo e di rivolto ad un pubblico giovane, che segue il nuovo corso introdotto da SEGA per quanto riguarda il franchise, frutto di una serie d’animazione che nulla vuole comunicare ai fan storici, se non una diffusa sensazione di disagio.
Non tratteremo della trama di questo Sonic per 3DS per rispettare l’intelligenza del lettore, sappiate solo che questa non è interessante. Passiamo alla sostanza: Sonic Boom: Fuoco & Ghiaccio è un platform a scorrimento laterale, diviso in livelli come i canoni del genere vorrebbero, e che l’introduzione principale di gameplay è la meccanica – lo avevate intuito – del ghiaccio e del fuoco. I poteri possono essere alternati in qualsiasi momento, premendo sul touch screen così come utilizzando i tasti dorsali. Il fuoco permetterà di sciogliere i blocchi di ghiaccio, così come il gelo permetterà di congelare l’acqua per passarci sopra. Nello stesso modo sarà possibile cambiare i personaggi ogni volta che si vorrà, così da sfruttare le abilità peculiari di ognuno. In questo modo Sonic potrà utilizzare un dash a mezz’aria mentre, ad esempio, Tails avrà la capacità di sparare un raggio in grado di riflettersi su determinati specchi, e via discorrendo. Nulla di particolare, ad ogni modo. Fino a che non si saranno sbloccati tutti i personaggi utilizzabili questo sarà un limite, o uno sprone alla rigiocabilità, dal momento che i primi livelli andranno rifatti per poter raccogliere tutti i collezionabili. I collezionabili spesso si trovano in uno dei bivi che vi ho citato sopra, per non dire sempre, e appunto si tratta solo di decidere quale strada battere per prima. Suggerimento: quella più improbabile. Per il resto si tratta di alternare i personaggi per sfruttare l’abilità necessaria alla situazione. La meccanica non è esattamente stimolante, soprattutto per un pubblico che ha superato i 12 anni di età, fermo restando il fatto che i più piccoli proveranno certamente un gradevole senso di esplorazione. Ci sono livelli bonus da completare, sia che si esprimano come stages stand alone raggiungibili da un bivio della world map, sia quando li troviamo all’interno di un livello. Nonostante ciò, la sfida rimane sottotono.
A prescindere da queste critiche, il level design di Sonic Boom: Fuoco & Ghiaccio, rimane probabilmente uno dei suoi meriti maggiori, soprattutto in virtù delle mancanze del resto della produzione. Dove, per mancanze, mi riferisco soprattutto a un’anima che non è quella del Porcospino Blu che noi tutti conosciamo ed amiamo, quello fatto di velocità e strade alternative da prendere all’ultimo secondo, per intuizione ed istinto, e non per essersi fermati a riflettere due minuti. Le precisazioni da comunicare al proprio lettore di solito si fanno ad inizio articolo, per mettere subito le cose in chiaro, mentre io in questo caso intendo farla a metà: chi scrive non è qualcuno fissato con Sonic per Mega Drive, anzi, mi è piaciuto Sonic Unleashed, giusto per spiegare l’ampio livello di tolleranza.
Passiamo ora a vedere cosa veramente è terribile di Sonic Boom, da intendersi come serie e quindi come fatto riflesso in questo ultimo episodio per Nintendo 3DS: la direzione artistica, purtroppo, è agghiacciante. Non tanto per il nuovo design dei personaggi, ad ogni modo veramente brutto. Diciamo che si potrebbe passare sopra anche alla manipolazione dei rapporti tra i personaggi, in fondo siamo sopravvissuti a Sonic The Hedgehog (il reboot). Il problema è che le ambientazione hanno l’appeal di un vaso da notte, non c’è nulla di quel meraviglioso senso di artificiale dei primi episodi, della Green Hill Zone. Nulla. Il comparto tecnico, almeno, si lascia guardare, passando agevolmente tra momenti 2D e 3D, i secondi sporcati dalla illegibilità di quanto avviene a schermo. Le musiche non dicono nulla, ma è meglio che far male.
In ultimo il problema di questo Sonic è il suo pubblico, perché non siamo di fronte ad un gioco sbagliato, quanto ad un gioco che ha poco a che fare con la propria origine. Vuole soddisfare dei supposti nuovi fan che dubito abbiano tutta questa affezione per la storica mascotte SEGA, mentre delude l’appassionato storico togliendogli tutte le caratteristiche della serie. Il giudizio che trovate in calce cerca quindi di barcamenarsi tra le due anime di Sonic Boom, che purtroppo non riesce ad essere un centro sotto nessun punto di vista.
Pro
- Può piacere ai giovani fan del cartone animato
- Level design tutto sommato accettabile
Contro
- Non è un Sonic
- Direzione artistica pessima