Songs of Conquest Recensione

Recensito su PlayStation 5

Songs Of Conquest recensione cover

Titolo di debutto dello studio svedese Lavapotion, Songs of Conquest arriva su console a qualche mese dalla release della versione 1.0 su PC, con l’ambizioso intento di revitalizzare il sottogenere degli strategici a turni che fa capo a Heroes of Might and Magic. Vediamo come se la cava nella nostra recensione!

Songs of Conquest Recensione – Tra cavalieri e non morti

Come da tradizione del genere, Songs of Conquest include una campagna per ciascuna delle quattro fazioni attualmente disponibili, ossia Arleon, la classica fazione umana con cavalieri e sacerdoti, Barya, gruppo di scienziati e inventori che usa moschetti, veleno e quant’altro, Rana, una razza di, appunto, rane antropomorfe che vive in armonia con la natura e la Baronia di Loth, fazione umana che impiega necromanzia e combattenti non morti.

Ciascuna fazione ha ovviamente le proprie truppe, città ed edifici, così come i propri punti di forza che la portano ad eccellere o faticare in specifici aspetti, sia militari che economici. Attualmente il numero limitato di fazioni si fa abbastanza sentire, specialmente in partite online, ma sono già confermate tre nuove fazioni che arriveranno sotto forma di DLC nel corso del 2025.

Le campagne i sé sono generalmente ben fatte, sebbene piuttosto corte, e svolgono egregiamente il proprio lavoro sia a livello di tutorial della fazione che di presentazione dei suoi eroi, credenze e motivazioni, offrendo anche la possibilità di scegliere il livello di difficoltà delle missioni che le compongono.

L’unico appunto a riguardo, non necessariamente negativo, è che nelle fasi finali di esse si ha sempre più l’impressione di giocare una normale partita contro la CPU piuttosto che una campagna, con il nemico che si muove con l’intento di potenziare la propria economia e il proprio esercito per eliminarci, permettendoci talvolta di vincere istantaneamente eliminando uno specifico eroe di passaggio, o conquistando un insediamento lasciato incautamente sguarnito per attaccarci.

Songs of conquest recensione storia
Le campagne di Songs of Conquest mettono bene in luce le particolarità delle fazioni.

L’esplorazione e l’economia

L’aspetto in cui Songs of Conquest rivela in maniera più eclatante la sua ispirazione è indubbiamente la componente esplorativa e di occupazione della mappa di gioco. Controlliamo infatti uno o più eroi, chiamati Branditori, ciascuno dei quali ha le proprie abilità, sbloccate salendo di livello in battaglia o tramite eventi, che possono rendere lui e le sue truppe più o meno efficaci in determinate situazioni.

Potremo ad esempio puntare ad acquisire abilità che migliorino l’attacco o la difesa delle truppe controllate dal branditore, aumentare il numero delle stesse, oppure concentrarci sulla magia dell’eroe a discapito della qualità delle sue truppe.

Ogni branditore si muove sulla mappa di gioco sulla base di un sistema a turni che permette un certo numero di passi per turno, aumentabili tramite abilità o più semplicemente equipaggiando gli svariati oggetti nascosti per la mappa.

Lo scopo di queste spedizioni dei branditori, specialmente nelle prime fasi della partita, è l’eliminazione dei gruppi di truppe neutrali che bloccano l’accesso a risorse, edifici di produzione ed equipaggiamento, oltre ovviamente all’esperienza ottenuta dalle battaglie, in modo da avere un vantaggio sui branditori nemici una volta incontrati, a patto di non aver già subito troppe perdite esagerando nei combattimenti precedenti.

Una volta occupati, gli edifici di produzione, così come gli insediamenti, possono essere conquistati dalle altre fazioni senza subire perdite, mentre la sconfitta di un branditore non porta alla sua morte definitiva né alla perdita di livelli o esperienza, ma ad un’attesa di qualche turno per la sua rinascita e alla perdita di tutti gli equipaggiamenti equipaggiati, che passano all’eroe nemico.

Songs of Conquest recensione città
La cattura e lo sviluppo degli insediamenti è essenziale in Songs of Conquest.

Il sistema di combattimento

Le battaglie di Songs of Conquest vengono combattute su un’arena a scacchiera, nella quale l’iniziativa di ciascun unità indica l’ordine in cui si muoveranno in ogni turno. Ogni tipologia di truppe ha un limite specifico per quanto riguarda il numero di unità che possano occupare un certo slot, sia nell’esercito del branditore che sul campo di battaglia.

Questo significa che se 10 è il limite di draghi che possano rientrare in un singolo slot e noi volessimo averne 12, gli altri due andranno ad occupare la posizione potenzialmente riservata ad altre truppe.

Questo limite, che può tuttavia essere raddoppiato sfruttando edifici di alto livello, rende molto difficile ottenere una supremazia totale anche alla fine della partita, dal momento che non ha importanza il numero di truppe di cui disponiamo se non possiamo schierarle nella battaglia decisiva.

La più grande differenza nel combattimento rispetto a Heroes of Might and Magic (qui la nostra recensione del settimo capitolo) è tuttavia nel sistema di magia. Ogni incantesimo ha adesso un costo in risorse, diverso a seconda della sua potenza ma anche della scuola magica a cui fa riferimento, e tali risorse vengono prodotte, turno per turno, dalle truppe sul campo di battaglia e da eventuali edifici che controlliamo sulla mappa di gioco.

Questo offre svariate opzioni tattiche durante gli scontri; possiamo ad esempio scegliere se usare una magia immediatamente o conservare i punti per una più potente, oppure dare la priorità alla protezione o eliminazione di specifiche truppe che producano le risorse rilevanti per un certo incantesimo.

Songs of conquest recensione battaglia
Le battaglie di Songs of Conquest hanno una forte componente strategica.

Conclusione

Songs of Conquest riesce nel suo intento di riportare in auge un genere amatissimo che negli ultimi anni era uscito un po’ dai radar, proponendo anche una godibilissima conversione su console. Il pieno supporto alle mod, sia a livello di campagne singleplayer che di mappe multiplayer è la ciliegina sulla torta per un titolo che, se adeguatamente supportato dagli sviluppatori e dalla community, potrebbe rivelarsi una grossa sorpresa sul medio e lungo periodo.

Songs of Conquest è disponibile per PlayStation 5, Xbox Series X|S e PC. Se sei interessato all’acquisto del gioco, puoi farlo seguendo questo link su Steam!

8
Un tuffo nel passato

Pro

  • Sistema di combattimento profondo e divertente.
  • Stilisticamente molto piacevole.
  • Il supporto alle mod è potenzialmente un grande aiuto alla longevità...

Contro

  • ...che sarebbe altrimenti abbastanza ridotta.
  • Le fazioni e truppe a disposizione non sono attualmente molte.
Ti è piaciuto quello che hai letto? Vuoi mettere le mani su giochi in anteprima, partecipare a eventi esclusivi e scrivere su quello che ti appassiona? Unisciti al nostro staff! Clicca qui per venire a far parte della nostra squadra!

Potrebbe interessarti anche

Lascia un commento