Song of the Deep – Recensione
Insomniac si cimenta in un genere a lei sconosciuto, dando prova di grande coraggio e voglia di innovare. Nasce così Song of the Deep, un metroidvania ad ambientazione subacquea. La software house di Burbank ha stretto un accordo con GameTrust, dietro il cui nome c’è il noto colosso Game Stop ed ecco arrivare sui nostri schermi questo titolo ricco di stile. Il gioco non ha comunque molte velleità ed ha tutte le caratteristiche di un indie di buon livello, senza quindi budget faraonici ma comunque con un’invidiabile qualità intrinseca.
La trama che sottende al gioco, tanto semplice quanto incantevole si dipana in maniera coerente e con le giuste tempistiche attraverso l’intervento di un narratore onnisciente che tutto sa e che sottolinea i momenti più delicati della storia di Merryn. La ragazzina vive nella povertà assieme al padre pescatore, passa le sue giornate guardandolo nel suo faticoso lavoro dalla scogliera e la sera attende le sue incredibili storie da lupo di mare. Un giorno però il padre di Merryn purtroppo non fa ritorno e quindi la bambina costruisce un piccolo sottomarino e decide di immergersi nelle profondità oceaniche al solo scopo di ritrovarlo.
Il gioco assume quindi i contorni di un metroidvania dalle ambientazioni sottomarine, con tanto di mappa richiamabile tramite trackpad su Playstation 4. La mappa si basa su aree che verranno sbloccate in progressione, sempre dopo avere acquisito un potenziamento oppure dopo avere superato un particolare enigma ambientale basato sulla fisica. Tutto è impostato sull’esplorazione delle profondità marine e mano a mano che avanzeremo e potenzieremo il nostro veicolo potremo compiere azioni prima impraticabili. Miglioramenti e nuove features saranno implementate grazie a un paguro che, tramite pagamento in monete d’oro, migliorerà il nostro arsenale di bordo. Avremo a disposizione: una pinza magnetica utile sia per raccogliere oggetti sul fondo del mare che per combattere le varie creature oceaniche, razzi, fari per squarciare il buio o per spaventare i branchi di meduse, propulsori per combattere le correnti marine e anche un sonar naturalmente che si rivelerà utilissimo per scovare i tesori nascosti.
Il backtracking è utilizzato in Song of the Deep in maniera piuttosto convincente grazie a dei portali che risulteranno utilissimi per visitare le zone già visitate in precedenza. Il gioco in totale comunque si riesce ad ultimare in circa otto ore. Gli enigmi non sono mai frustranti e quasi interamente basati sulla fisica. Dovremo ad esempio trasportare delle delicate bombe prima che esplodano in modo da aprirci dei varchi oppure superare indenni banchi di pesci famelici, grazie alla nostra perizia al timone. C’è anche una componente di scontri con i nemici che in ogni caso non vi impensierirà più di tanto. Dovremo badare soprattutto ai pattern delle diverse creature marine che ci si pareranno di fronte e quindi poi colpirli al momento più giusto. Non mancheranno delle boss fight qua e là che vi impegneranno un po’ di più rispetto al normale. Un metroidvania di livello quindi che però non impensierirà moltissimo i veterani del genere.
Per quanto concerne il comparto tecnico il gioco mostra un buon stile sempre molto adatto ai contenuti presentati e vede un grazioso mix tra due e tre dimensioni. Le atmosfere sono quelle fanciullesche e fiabesche, con atmosfere subacquee e oniriche adatte a ogni tipo di pubblico, dai più giovani ai giocatori più maturi e smaliziati. Peccato per qualche compenetrazione e scatto di troppo.
Un buon passatempo, quello creato da Insomniac, che allieterà le calde ore estive soprattutto in questo periodo un po’ scarico di uscite. Un gioco solido e divertente che può divertire e far sognare a patto di essere sempre consci di non trovarsi di fronte a un titolo a tripla A.
Pro
- Buon metroidvania
- Atmosfera fiabesca piena di stile
Contro
- Facile
- Scontri poco prodondi
- Qualche imperfezione grafica