Sniper Ghost Warrior Contracts – Recensione
Ah, la Siberia! La grande, fredda, ricca e misteriosa Siberia: da sola detiene la quasi totalità delle risorse naturali ed energetiche della Confederazione Russa. Sarebbe un bel problema se un giorno la Siberia si staccasse, con le buone o le cattive, dalla Madre Russia. Proprio questa non troppo campata per aria supposizione dà il via al setting di Sniper Ghost Warrior Contracts.
Nel gioco sviluppato da City Interactive è avvenuto proprio quanto accennato nell’introduzione a questo articolo. La Siberia o, per meglio dire, la Repubblica di Siberia, si è liberata dal giogo della non troppo amorevole Madre Russia dopo una veloce quanto cruenta guerra di indipendenza.
Moltissimi soldati e ufficiali in attivo nelle forze armate della Confederazione Russa, in base alla loro etnicità o semplice provenienza, hanno disertato in favore della neonata Repubblica, che si affaccia dunque sullo scacchiere mondiale non soltanto con risorse e energia da vendere (letteralmente) ma anche con una robusta dose di muscoli, in caso qualcuno avesse da obbiettare qualcosa sulla sua indipendenza.
Naturalmente siamo ancora un bel po’ distanti dal “e vissero tutte felici e contenti”, dato che il nuovo e forte stato sovrano ha ereditato dalla Russia anche una bella predisposizione alla corruzione – a ogni livello – unitamente a un sinistro piglio dispotico, che tanto avrebbe fatto felice Nonna URSS, pace all’anima sua.
Tutto questo non ha portato altro che una certa instabilità interna, complice anche lo spuntare dei Lupi Siberiani, un movimento clandestino molto ben armato e organizzato in netta opposizione con il governo in carica. Aggiungiamo un bel po’ di velate ingerenze Occidentali (chi ha detto americane!?) e la Confederazione Russa che ancora non si è fatta una ragione del fatto che la Siberia sia uscita sbattendo la porta, e il delicato quadro politico si delinea da solo.
In questo scenario a dir poco intricato ci muoviamo nelle vesti del Predatore, un tiratore scelto d’élite che viene ingaggiato per compiere tutta una lunga serie di lavori più o meno sporchi: sabotaggi, assassinii, azioni dimostrative e chi più ne ha più ne metta.
Sniper Ghost Warrior Contracts si descrive benissimo con il suo stesso titolo: prenderemo parte alle gesta di un cecchino che, sempre senza farsi notare, dovrà portare a termine una lunga serie di contratti. Ogni contratto principale chiuso ci porterà un cospicuo premio in denaro, così come anche i contratti secondari e le varie taglie che potremmo riscuotere facendo fuori il losco figuro di turno.
Con la valuta guadagnata potremmo acquistare armi, equipaggiamenti e gadget sempre più avanzati, così da affrontare con maggiore facilità gli incarichi che ci verranno assegnati. Armi ed equipaggiamento andranno a unirsi alla nostra nano tuta e alla maschera ipertecnologica che ci viene gentilmente fornita a inizio gioco e che, ovviamente, potremo potenziare nel corso dell’avventura.
Nonostante l’equipaggiamento degno di un Predator, Sniper Ghost Warrior Contracts non è affatto un gioco da prendere sottogamba. Il sistema di puntamento e di tiro sulla lunga distanza ha bisogno di una bella pratica per essere padroneggiato, dovendo tenere sempre conto delle caratteristiche proprie dell’arma e del mirino montato, delle condizioni atmosferiche e, non ultimo, del tipo di bersaglio che staremo di volta in volta inquadrando. Insomma, ogni nostra azione va sempre studiata e ponderata per bene, dato che dovremo portare a termine i nostri compiti nel modo più letale e preciso possibile.
Certamente la grande libertà di approccio di cui godremo ci permetterà anche di caricare a testa bassa imbracciando un fucile d’assalto ma, tolto qualche rarissimo frangente, la cosa non si rivela mai una buona idea.
Le cinque macro aree in cui si svolgeranno le nostre imprese sono, una volta sbloccate, liberamente esplorabili. Questo permette di poter agire in maniera simile a quanto faremmo in un open world vero e proprio, ma in modo nettamente meno dispersivo. La libertà di approccio agli obbiettivi è pressoché totale, permettendo a ogni giocatore di sviluppare la propria strategia.
Le carte per la buona riuscita di Sniper Ghost Warrior Contracts ci sono dunque tutte ma, purtroppo, alcune delle criticità che avevamo incontrato durante la nostra prova del gioco a inizio mese, si sono ripresentate con tutta la loro ingombrante presenza.
Se le hitbox sembrano nettamente migliorate dalla nostra prima esperienza, rimangono invece le problematiche legate all’estrema povertà delle texture grafiche guardando un soggetto da vicino. Come avevamo già fatto notare questo problema, in un gioco dove per la maggior parte del tempo si guarda dentro un mirino, pesa non poco sul giudizio finale.
In difesa di Sniper Ghost Warrior Contracts potrebbe venire (e noi ce lo auguriamo vivamente) la mega patch correttiva che sarà rilasciata in contemporanea con l’uscita del gioco, sia su PC che su PlayStation 4 o Xbox One ma, al momento della stesura di questa recensione, i difetti grafici da vicino raggiungono livelli anche imbarazzanti.
Sniper Ghost Warrior Contracts è un titolo che, di per sé, ha un enorme potenziale sia in termini di meccaniche che di giocabilità. Purtroppo, al momento, è ancora funestato da criticità troppo grossolane per un gioco di questo calibro, cosa che influisce pesantemente sul nostro giudizio finale. Sembra che la mega patch al day one sistemerà molte di queste magagne, e ci riserviamo di analizzare eventualmente il gioco con un editoriale ad hoc dopo il rilascio delle correzioni, ma al momento proprio non possiamo che promuovere il titolo con nulla di più di un’ampia sufficienza.
Pro
- Ambienti grandi ma non dispersivi
- Totale libertà di approccio
- Gameplay impegnativo e non banale
Contro
- Dettagli texture da vicino a dir poco agghiaccianti
- Qualche rallentamento di troppo