Sniper Elite 4 – Recensione
La figura del cecchino è forse tra le più affascinanti in ambito militare. Pur non essendo mai al centro dell’azione, osserva silenzioso e nascosto in attesa di un nemico, un angelo della morte invisibile che incute terrore nelle truppe nemiche. Nei videogiochi, tale specializzazione è tra le più ambiziose da padroneggiare, nonostante spesso si parla di loro come camper, additandoli a elementi fastidiosi durante una partita; c’è poi la serie Sniper Elite, creata da Rebellion nel 2005 e che è ormai diventato il prodotto di punta dello studio indipendente britannico.
Sono dodici anni che seguiamo le gesta del tiratore scelto Karl Fairburne e, capitolo dopo capitolo, abbiamo assistito a un raffinamento generale che in questo Sniper Elite 4 raggiunge un nuovo picco, rivelandosi uno stealth shooter davvero di buona fattura nonostante alcuni difetti.
La storia prosegue il viaggio intrapreso sin dal primo episodio della serie e, dopo i vari viaggi in Germania, Unione Sovietica e Nord Africa, Karl Fairburne approda in Italia per aprire un varco agli Alleati che stanno sbarcando sulle coste siciliane, oltre a indagare su una nuova tecnologia tedesca che potrebbe rivelarsi fondamentale per ribaltare la guerra a favore dell’Asse.
Da questo versante i ragazzi di Rebellion hanno ancora molto da imparare: a fronte di una storia che si snoda nella Storia, i personaggi non sono mai abbastanza carismatici da catturare l’attenzione e il tutto viene portato avanti quasi come fosse una formalità invece di impegnarsi a raccontare vicende storiche di valore. Un peccato perché le basi ci sono tutte ma, fintanto che i dialoghi tra i vari personaggi secondari rappresentano una mera formalità per conoscere gli obiettivi della missione che stiamo per iniziare, sarà difficile appassionarsi a una narrazione così scialba.
Tuttavia è doveroso riconoscere che la forza di Sniper Elite 4 risiede nel suo gameplay che, episodio dopo episodio, non smette di raffinarsi e di espandersi tirando fuori dal cilindro una perfetta interpretazione di un simulatore di cecchino. Chi mastica pane e stealth avrà di che godere, ma anche i neofiti della serie avranno modo di prendere gradualmente manualità con le numerose caratteristiche del gioco, volte a rendere la nostra infiltrazione letale e silenziosa: il binocolo sarà l’accessorio più utile del gioco, poiché ci permetterà di perlustrare gli ambienti, marcare i nostri bersagli e quindi sviluppare un buon piano d’azione senza farci scoprire e non solo.
È bene infatti tenere a mente che il nostro fucile non è silenziato (a meno che non si possiedano delle munizioni specifiche), dunque ogni nostro colpo andrà valutato con attenzione e tempismo, magari approfittando del rumore di un aereo a bassa quota che ci permetterà di restare invisibili. Man mano che saliremo di difficoltà. Inoltre la balistica dei proiettili sarà sempre più realistica, mettendoci tra le mani un’esperienza molto vicina alla realtà.
Allo stesso modo Rebellion ha sviluppato numerosi diversivi, dalle pietre da lanciare fino a un fischietto che si rivelerà fondamentale nel liberarci di alcune guardie mentre saremo opportunamente nascosti, nonché la possibilità di piazzare delle bombe nei corpi dei nemici per rendere il ritrovamento dei cadaveri più scoppiettante del solito. Ovviamente la Killcam resta tra i momenti più alti del gioco, con effetti in slow motion realizzati ad arte e la consueta cura anatomica chirurgica nell’evidenziare i nostri colpi migliori con cervelli spappolati, mascelle esplosive, intestini e polmoni perforati, rendendoci comunque fieri del nostro lavoro.
L’intelligenza artificiale ha compiuto notevoli passi avanti e vi assicuriamo che, anche alla minima difficoltà, sarà in grado di darci del filo da torcere. Comportarsi in modo spregiudicato farà si che i nemici inizino a essere molto più attenti e a girare in gruppo, diventando poi implacabili una volta che la nostra copertura salterà. L’esperienza generale resta comunque molto bilanciata e l’abilità del giocatore sarà sempre premiata di conseguenza, nel caso riesca a trovare il giusto equilibrio, dimostrandosi uno stealth game di pregevolissima fattura.
L’unica cosa che ci ha dato qualche noia è stato il salvataggio automatico che si attiva dopo ogni colpo che spariamo e che non sempre riuscirà a essere accomodante come deve, una critica che lascia il tempo che trova ma che acquisisce di valore se si pensa alle missioni del gioco e alla loro struttura.
I dieci livelli che compongono l’esperienza single player di Sniper Elite 4 sono infatti molto articolati, al punto che difficilmente potranno essere completati rimanendo sotto l’ora e mezza di gioco grazie a numerosi obiettivi secondari ma anche un numero impressionante di collezionabili disposti ovunque, anche addosso ai nostri nemici, il che si traduce anche in una rigiocabilità assicurata. Ad arricchire l’offerta sul lungo ci pensano poi diverse sfide che metteranno a dura prova tutti i cecchini virtuali, rendendo ogni missione un piccolo microcosmo dove divertirsi a lungo, un po’ come accade nel nuovo capitolo di Hitman.
Chiudono il cerchio il poligono di tiro, luogo perfetto per affinare la nostra tecnica e affrontare ulteriori sfide di abilità e il medagliere, dove sono raccolti numerosi obiettivi che ci permetteranno di salire di livello, guadagnando perks che ci faciliteranno la vita e la possibilità di acquistare nuove armi da utilizzare tanto in single player quanto in multiplayer.
Sniper Elite 4 offre infatti anche una modalità multigiocatore molto ampia che permette di giocare l’intera campagna in cooperativa, nonché compiere delle missioni speciali in qualità di cecchino e osservatore: il primo sarà il braccio mentre il secondo la mente, incaricato di marcare i nemici e, lavorando in sinergia, aprirsi un varco verso gli obiettivi della missione.
Non mancano inoltre le missioni in stile Orda, disponibili anche in solitaria e delle modalità più convenzionali come deathmatch a squadra e altre tipologie che, considerato il gameplay, offrono un’esperienza decisamente anticonvenzionale ma non per questo brutta, anzi. Dobbiamo ammettere di non essere riusciti a giocare molto in multigiocatore causa server pressoché deserti in fase di recensione, tuttavia le poche partite che siamo riusciti a fare restituiscono un feeling molto particolare: si abbandona infatti la tipica freneticità degli FPS/TPS online in favore di una guerra giocata più sul piano mentale e tattico che potrebbe frustrare al primo impatto, salvo poi diventare assolutamente galvanizzante una volta presa la mano.
Sul piano tecnico un bel riassunto potrebbe essere “bene, ma non benissimo”. Graficamente il gioco non risente più di tanto della sua natura indipendente: siamo ben lontani dai risultati raggiunti in giochi come Metal Gear Solid 5, tuttavia è evidente il buon lavoro svolto da Rebellion per caratterizzare e diversificare il più possibile i vari ambienti delle missioni, con particolare attenzione ai piccoli villaggi siciliani, riprodotti con grande accuratezza e dettagli molto fedeli all’epoca di riferimento con tocchi di stile davvero notevoli.
Avendo provato il gioco su PlayStation 4 Pro, inoltre, abbiamo avuto modo di godere di un’esperienza ancor più convincente grazie a un framerate molto stabile, una pulizia grafica notevole e dei caricamenti molto brevi, quasi immediati nel caso del caricamento di un autosalvataggio, rendendo ancor più scorrevole il gioco.
Anche il sonoro ci ha in buona parte convinto: Sniper Elite 4 è interamente in italiano, incluso il doppiaggio: su quest’ultimo ci sarebbe da aprire una parentesi poiché non di rado ci capiterà di sentire voci non proprio perfette, a tratti simili al buon vecchio doppiaggio svizzero di una volta, tuttavia lo sforzo resta apprezzabilissimo e ben gradito. Ottimi anche gli effetti sonori, con una buona diversificazione dei rumori delle armi e delle esplosioni, un po’ meno invece la colonna sonora, la cui caratteristica principale è quella di farsi dimenticare nel giro di dieci minuti.
Sniper Elite 4 in definitiva è un prodotto ben realizzato e assolutamente meritevole di acquisto: pur mancando ancora della personalità di franchise più blasonati, il suo gameplay resta irresistibile e la mole di contenuti al suo interno promette ore e ore di divertimento. Un lavoro encomiabile che sicuramente non sfigurerà nella vostra softeca e, per dirla in maniera internazionale, is worth a shot. Letteralmente.
Pro
- Gameplay elettrizzante
- Un'enormità di contenuti
- Tecnicamente molto buono
Contro
- Narrazione non pervenuta
- Autosalvataggio confusionario
- Colonna sonora scialba