Smoke and Sacrifice – Recensione
Un mondo surreale ed onirico, una madre alla ricerca del figlio, una terra oscura ed infestata da creature malevoli. Scopriamo assieme Smoke and Sacrifice!
Il mondo videoludico è una continua evoluzione e rimpasto di idee, alle volte azzeccate e alle volte meno. Se in passato i settori ludici erano spesso ben delineati e cristallizzati, l’evoluzione tecnica degli strumenti di programmazione ha permesso l’ibridizzazione più assoluta creando sotto-generi di sotto-generi, per il puro gusto (e in alcuni casi disgusto) dell’utente medio. Questa piccola introduzione era a mio avviso necessaria per inquadrare Smoke and Sacrifice, un titolo che mescola svariati elementi e che potrebbe essere riassunto come una sorta di Zelda che incontra Don’t Starve, il tutto unito da un filo conduttore narrativo piuttosto presente che lo rende abbastanza unico nel genere dei survival.
Un buio… difficoltoso
Smoke and Sacrifice, prodotto e pubblicato da Sail Games, è un RPG con elementi survival ambientato in un mondo liberamente esplorabile. Il gioco, sin dalle battute iniziali, mostrerà irrimediabilmente il suo vero volto, ovvero quello di un gioco hardcore: infatti, Smoke and Sacrifice non è un titolo semplice non solo per i continui pericoli sparsi per l’oscuro mondo di gioco, ma anche e soprattutto per il suo focus sul crafting e sulla ricerca dei componenti. Ed è un messaggio chiaro e forte che gli sviluppatori ci fanno intendere sin dai primissimi istanti, vista la pressoché totale assenza di aiuti e/o tutorial durante il corso del gioco.
L’avventura ci metterà nei panni di Sachi, una giovane madre disperatamente alla ricerca del suo piccolo, Lio, scomparso in un mondo pieno di orrori e pericoli. Il nostro percorso ludico avrà inizio in un’area “starter” avvolta dai ghiacci, dove saremo chiamati a muovere i primi, difficoltosi passi della nostra avventura. Sin dai primi istanti, impareremo il fulcro su cui il gioco è stato costruito, ovvero la raccolta di ingredienti atti all’utilizzo nella costruzione di equipaggiamento necessario per la progressione nel gioco. Ma anche in questi piccoli dettagli, Smoke and Sacrifice mostra la sua vena hardcore: infatti, tutto l’equipaggiamento sarà soggetto a degradazione e, al contempo, persino alcuni ingredienti saranno inutilizzabili se non tempestivamente adoperati in ricette specifiche. Ovviamente, il gioco ci offre anche la possibilità di riparare i nostri strumenti, ad un costo inferiore rispetto al rifarli da capo.
LA MORTE E’ DIETRO L’ANGOLO
Come già ripetuto, il lavoro svolto da Sail Games per rendere il gioco difficile è stato oculatamente pianificato. I combattimenti, piuttosto rudimentali meccanicamente e che si riducono a del movimento di base più un comando per l’attacco, ci daranno filo da torcere sin dalle battute iniziali. Da nemici con uno skill set piuttosto prevedibile e facile da contrastare, passeremo a nemici davvero ardui e con una serie di skill alle volte imprevedibili e che produrranno danni diretti ed indiretti. Un altro fattore da considerare, questa volta con un sopracciglio inarcato, è la vastissima “area di aggro” della nostra eroina, che attirerà l’attenzione di nemici alle volte piazzati dietro costruzioni o alberi magari mentre siamo di già alle prese con uno scontro.
Un altro fattore da tenere in considerazione, è la vistosa differenza a livello di hitbox fra il nostro alter ego e nemici di piccole/medie dimensioni: forse al fine di aumentare ancora di più la difficoltà percepita, i nemici avranno un ‘area colpibile’ molto ristretta e che, nel caso si scelga di utilizzare un’arma melee, ci farà quasi sempre subire almeno un paio di colpi nel tentativo di mettere a tacere il nemico. Se si pensa che il combattimento è alla base del gioco stesso poiché, quasi sempre, base per l’ottenimento degli ingredienti necessari per progredire, si ha anche l’idea di un gioco piuttosto longevo anche se meccanicamente ripetitivo.
Un loop continuo e difficile
Se si pensa che un mostro, in media, colpisce duro e farà proporzionalmente più danni di noi, unitamente alle modeste proprietà di cura offerta dagli healing items, avremo ben chiari i fattori che renderanno Smoke and Sacrifice piuttosto arduo da deglutire. Nel gioco avremo facoltà di utilizzare anche armi a distanza, anche se il controllo delle suddette con le levette non è risultato particolarmente agevole e intuitivo, e trappole, le quali saranno vitali per affrontare alcuni dei boss più ostici. Oltre ai nemici, anche l’ambiente costituirà una sfida diretta alle nostre capacità ludiche: ci saranno vari biomi sparsi nel gioco i quali richiederanno una determinata tipologia di strumentazione per l’accesso. In più, nel gioco è presente un ciclo giorno/notte il quale andrà tenuto in seria considerazione, vista la presenza durante le ore notturne di una pericolosa nebbia che consumerà velocemente i nostri punti ferita, a meno che non si abbia una fonte di luce in inventario.
Se possedere un animo hardcore sembra quasi la “way-to-go” dell’odierna industria, alle volte l’eccesso può portare anche ad un notevole minus. Ecco che, alle volte, Smoke and Sacrifice sembra andarci giù pensate nel suo connubio fondante, ovvero Hard Fight / Hard Search: l’intero pacchetto ludico offerto dal gioco, da un punto di vista meccanico, è incentrato sulla progressione legata alla ricerca di ingredienti che, spesso e volentieri, sono legati all’uccisione di un determinato tipo di nemico (in gergo “fetch questing“). L’intero gioco è fondato su di un sistema “rischio/guadagno” piuttosto accentuato e che, per certi versi, potrà esser gustato appieno unicamente dagli amanti del genere hardcore.
Bello e oscuro
Smoke and Sacrifice è artisticamente pregevole, offrendo un look hand made e vagamente fumettoso di altissimo livello. Lo stile grafico, accomunabile per tecnica e colori scuri a Don’t Starve, è ben amalgamato e sicuramente azzeccato con i toni dark prominenti nel gioco. Da un punto di vista tecnico, il gioco scorre fluido e senza lag di alcun tipo, offrendo una qualità grafica di alto livello e piuttosto curata nei dettagli. Da segnalare le animazione dei personaggi, piuttosto ‘particolari’ e che fanno assumere ai personaggi movenze simili a quelle di bambole di pezza: se stilisticamente la scelta è più che in tono con l’onirico ed oscuro mondo di gioco, agli amanti degli action ‘canonici’ la scelta risulterà un po’ indigesta, almeno nelle primissime battute. Il comparto sonoro, pur non brillando per originalità o per particolare qualità, fa bene il suo dovere, fornendo un azzeccato tappeto sonoro al nostro oscuro peregrinare.
Smoke and Sacrifice è un gioco pregevole, artisticamente di gusto e… molto difficile. Il suo animo dark e surreale è rigoglioso e curato, ma potrà esser gustato a patto di metter in conto un gioco meccanicamente limitato, ripetitivo e impostato ad una difficoltà che più di una volta sfiorerà l’ingiustizia. Sicuramente, il gioco di Sail Games si distingue nel concettualmente moribondo mercato dei Survival/action con il suo stile, sia prettamente ludico che narrativo.
Pro
- Storyline curata e gradevole
- Artisticamente di pregio
- Piuttosto longevo
Contro
- Gameplay ripetitivo
- Meccaniche di combattimento rudimentali
- Piuttosto difficile