Sky: Figli della Luce – Recensione
Thatgamecompany è un nome che non ha ormai più bisogno di presentazioni. Dopo capolavori onirici come Journey e Flower questa software house indie, capitanata da Jenova Chen, è riconosciuta come sinonimo di una qualità e una cura che si fondono meravigliosamente con simbolismo e interiorizzazione. Il mezzo videoludico assume uno scopo che va oltre al mero relax o al divertimento, divenendo mezzo di introspezione e riflessione capace di incantare e far crescere il giocatore.
Con Sky: Figli della Luce – che dopo essere sbarcato su Android e iOS approda anche su Nintendo Switch – Chen e la Thatgamecompany uniscono ai valori già acquisiti in precedenza la cooperazione e la condivisione creando un videogioco social davvero strepitoso.
E quindi uscimmo a riveder le stelle.
Tutti i titoli della software house fanno della trama il loro fulcro pur senza di fatto svelarla se non poco per volta. Dialoghi quasi assenti e informazioni frammentate nel corso dell’avventura non minano l’essenza della storia di Sky: Figli della Luce, che conquista il giocatore con calma, passo dopo passo, accompagnandolo in un viaggio che è il cuore dell’esperienza e non il mezzo per raggiungere un obiettivo.
Il nostro protagonista avrà il compito di salvare le anime che incontrerà lungo il cammino rivivendone i ricordi e grazie a questi scoprirà frammenti di una trama semplice ma non per questo meno avvincente. Dopo esserci risvegliati in un mondo di tenebra sarà nostro compito portare la luce in ogni angolo, al fine di liberare le anime pietrificate dal buio e ridare luce alle costellazioni, fino a raggiungere l’obiettivo finale e poter illuminare l’intero manto celeste.
La propria destinazione non è mai un luogo, ma un nuovo modo di vedere le cose.
L’ambiente di gioco di Sky: Figli della Luce è composto da un simil open world condiviso, con un hub di riferimento centrale in cui potremo per esempio interagire con gli altri utenti o agire sulla personalizzazione del personaggio. Nostro compito sarà esplorare le aree accessibili da questo hub, completandone di volta in volta una per passare alla successiva. Affrontare però Sky: Figli della Luce come una serie di missioni da svolgere è in assoluto quanto di più sbagliato possiate fare.
Sky: Figli della Luce è un titolo da prendere con calma e leggerezza: dovete cercare di cogliere gli spunti offerti e soffermarvi a esplorare tutto con calma e lucidità. L’aspetto social del titolo, poi, è quanto di più dolce e sorprendente possiate incontrare.
Un buon viaggiatore non ha piani precisi, il suo scopo non è arrivare.
La componente che porta una ventata di freschezza è appunto la possibilità di interazione con il resto del mondo che popola l’open world di gioco. Prima di tutto cominciamo con il dire che non sarete limitati alla vostra piattaforma o al vostro continente. Sky: Figli della Luce vi permetterà di condividere l’esperienza in modalità multipiattaforma e senza confini: incontrare un giapponese che gioca su Android dall’altra parte del mondo è stata, tanto per fare un esempio, la nostra prima interazione.
Grazie a un sistema di scambio di candele è possibile fare amicizia con chiunque e per esempio sedersi su una panchina a chattare, per poi condividere un pezzo dell’avventura insieme. Potrete scambiarvi oggetti, gesti di saluto o intavolare vere e proprie discussioni, una volta superate le barriere linguistiche. Le candele e gli altri elementi verranno conquistati duranti l’avventura ma sono anche disponibili in pacchetti dai prezzi che variano, e servono per stringere amicizie e per ottenere una personalizzazione del personaggio a dir poco curata. Ogni stage vi darà la possibilità di ampliare il vostro parco oggetti e il vostro aspetto rendendo il vostro personaggio unico.
Chi viaggia senza incontrare l’altro non viaggia, si sposta.
Alcune sessioni di gioco di Sky: Figli della Luce richiedono poi di essere superate in compagnia di altri giocatori, ma questo da un titolo che vanta una componente social ce lo aspettavamo, quello che invece ci ha spiazzati e sorpresi è la possibilità di affidarci agli altri collegandoci con loro per lasciarci da loro guidare e trasportare attraverso gli schemi di gioco, rimanendo semplicemente lì a fissare il nostro personaggio che, mano nella mano, viene elegantemente trasportato come una foglia nel vento.
Una sorta di espressione di fiducia nei confronti degli altri giocatori che mette in condizione di godere del titolo a un livello di collaborazione che fa riflettere e affascina. Allo stesso modo altri si affideranno a noi, stuzzicando il nostro senso di responsabilità e sarà nostro compito guidarli nella scoperta dei colorati mondi che ci circondano al fine di godere insieme dell’esperienza offerta. Senza fretta e prendendoci tutto il tempo che ci vuole.
Ciò che non hai mai visto lo trovi dove non sei mai stato.
Per quanto concerne l’esperienza visiva, Sky: Figli della Luce si presente con fondali colorati e variopinti seppur stilizzati e appena accennati. Popolati da creature di luce, gli schemi gioco risultano vari e armoniosi pur nella loro estrema semplicità. Sky: Figli della Luce è un titolo che non punta ovviamente al fotorealismo ma non per questo trasmette meno emozioni di altri titoli, anzi.
Questa natura spigolosa e colorata, con giochi di luce tra le nuvole e salti a bordo di mante illuminate, si unisce a una colonna sonora che regge l’atmosfera impreziosendola senza mai far risultare l’esperienza invasiva. Il giocatore si ritrova in un contesto popolato da altri player con colori, suoni e giochi di luce che se ammirati con calma e senza ansia riescono anche a conferire una sorta di equilibrio che rilassa e arricchisce.
Un viaggio di mille miglia comincia sempre con il primo passo.
Il porting su Nintendo Switch, la versione da noi testata, di Sky: Figli della Luce è come sempre magnificamente realizzato e la portatile di casa Nintendo (non ci stancheremo mai di ripeterlo – N.D.R.) è la tela perfetta per quadri indie. Inoltre questo porting reca con sé qualche novità come per esempio lo Starlight Desert, una nuova area che arriva dal 6 luglio e il pass stagionale che prevede aggiornamenti e espansioni.
Trovare un difetto a questo titolo è difficile, anche se sicuramente possiamo asserire di non essere grandi fan degli acquisti in app volti al mero custom e alla componente social di cui il titolo fa il suo fulcro. Anche la telecamera a volta fa qualche capriccio e presta il fianco a qualche piccola compenetrazione ma, a essere sinceri, nessuno di questi dettagli ha impatto tale da rovinare l’esperienza di gioco.
Sky: Figli della Luce approda su Nintendo Switch dopo aver conquistato il pubblico di Android e iOS. Un’avventura onirica e carica di significati prende vita sull’ibrida di casa Nintendo con un carico di consapevolezza e con un’intensità tale da lasciare senza fiato. La componente social risulta essere magnificamente realizzata e coinvolgente nel contesto di una storia che va degustata con calma e senza l’ansia di arrivare alla fine. L’importante non è la destinazione ma il viaggio in sé.
Pro
- Atmosfera onirica
- Colonna sonora coinvolgente
- Gameplay votato all’esplorazione e all’introspezione
- Metafora del viaggio espressa magnificamente
- Componente social divertente e ben sfruttata
Contro
- Free to Play con acquisti in app
- Telecamera migliorabile
- Qualche compenetrazione tra gli elementi di gioco