SingStar Party – Recensione SingStar Party
Dopo l’enorme successo ottenuto dal primo Singstar era legittimo aspettarsi che Sony, prima o poi, avrebbe sfornato un nuovo capitolo della serie da offrire ai giocatori, ansiosi di mettersi alla prova interpretando nuove canzoni. Ed ecco Singstar Party, successore di Singstar, che offre trenta nuovi brani, tutti da cantare, registrare e risentire!
Innovazione neanche accennata…
Appena cominceremo a giocare noteremo subito che Singstar Party presenta un menù e delle opzioni di gioco totalmente invariate rispetto a Singstar. Nonostante ciò, la sola introduzione di nuovi brani come innovazione non sorprende affatto. In fin dei conti le possibilità di aggiornamento di un rhythm game sono tutt’altro che ampie. Le aspettative che ci si pone davanti a questo videogame sono dunque poche ma buone: essendo il sistema di gioco già collaudato occorrerebbe solamente una buona track di brani. Sfortunatamente, però, London Studio manca il bersaglio. scorrendo la tracklist delle canzoni del gioco, capiamo quasi subito di trovarci davanti ad un videogame con una scarsa disponibilità economica destinata alla programmazione. Basti vedere nella lista “Un giorno d’amore” di Daniele Stefani, artista non troppo celebre già all’uscita del brano e dimenticato dopo pochi mesi, oppure “Who do you think you are”, forse la peggiore canzone delle Spice Girls, passando anche per la sconosciuta “Vivere a colori” di Fiorello. Da questo si deduce che il budget di Singstar party non fosse sufficiente per potersi accaparrare canzoni recenti e di successo. Eccezion fatta per “This Love” dei Maroon 5 e pochissime altre, possiamo senza dubbio affermare che il videogame non propone alcuna canzone sufficientemente conosciuta o perlomeno apprezzata dal più comune tipo di utenza. Anche per il genere italiano si poteva fare molto meglio, sono state scelte canzoni di Edoardo Bennato, Loredana Bertè, Anna Oxa e Spagna, che non contribuiscono certamente a catturare l’attenzione dei giovani, ipotetici giocatori di Singstar. In un titolo che si basa principalmente sulle canzoni che formano la sua soundtrack, la mancanza di hits è un limite considerevole.
Le "sorprese" non finiscono qui…
I dubbi legati alla track musicale di Singstar Party non si fermano qui. Alcune tracce sono alquanto complicate da intonare per giocatori dalla capacità vocale nella media; seguire Cindy Lauper in “Girls Just Wanna Have Fun” o Alexia in “Dimmi Come” è una difficile impresa per molti, mentre altre presentano sezioni cantate talmente brevi o comunque poco varie da non trovare motivo di esistere in un karaoke qual è Singstar. Canzoni come “Take Me Out” dei Franz Ferdinand e “Video Killed The Radio Star” dei Buggles possiedono un indubbio fascino, ma non concedono molti momenti di canto al giocatore. Insomma, la tracklist di Singstar Party poteva e doveva essere studiata in maniera migliore. Come precedentemente detto, la struttura del gioco è rimasta sostanzialmente invariata, lasciando spazio ad un’unica novità: la possibilità di effettuare dei veri e propri duetti assieme ad un secondo giocatore nelle canzoni che ne offrono l’occasione. Scegliendo pezzi quali “Don’t Go Breaking My Heart” di Elton John e Kiki Dee o “I got You Babe” di Sonny & Cher, i due utenti si diletteranno a cantare le parti degli artisti in questione, dividendosi le strofe e non semplicemente sgolandosi all’unisono per tutta la durata della canzone. Per quanto interessanti, questi duetti spesso si risolvono in situazioni sbilanciate, con un giocatore che ha il compito di cantare le parti più importanti del pezzo e l’altro costretto ad un noioso ruolo di comparsa. Per il resto, Singstar Party presenta esattamente le stesse modalità del predecessore, con un piccolo spazio dedicato all’esperienza in single player e tre diverse opzioni per più giocatori: Duetto, Battaglia e Passa Il Microfono. Niente di nuovo da segnalare, ma il l’abisso qualitativo che separa la tracklist di Singstar Party da quella di Singstar rende, l’esperienza di gioco con l’ultimo titolo di Studio London, decisamente meno appagante e anche per questo poco adatta per risultare convincente in multiplayer.
Ecco la tracklist dei brani:
Party – De gustibus
Alicia Keys – Fallin’
Bill Withers – Ain’t No Sunshine
Bob Marley – No Woman No Cry
Buggles – Video Killed The Radio Star
Cyndi Lauper – Girls Just Wanna Have Fun
Destiny’s Child – Survivor
Dido – White Flag
Duran Duran – Hungry Like The Wolf
Elton John & Kiki Dee – Don’t Go Breaking My Heart
Franz Ferdinand – Take Me Out
George Michael – Faith
Pink – Just Like A Pill
Spice Girls – Who Do You Think You Are
The Foundations – Build Me Up Buttercup
The Police – Every Breath You Take
Maroon 5 – This Love
Jamiroquai – Cosmic Girl
Sonny & Cher – I Got You Babe
Bluvertigo – Altre Forme Di Vita
Fiorello – Vivere a Colori
Loredana Bertè – Il mare d’inverno
Paola & Chiara – Blu
Irene Grandi – Bambine Cattive
Zeropositivo – Fasi
883 – Come Mai
E.Bennato – Si tratta dell’amore
Spagna – Gente Come noi
Alexia – Dimmi Come
Anna Oxa – Senza Pieta
Daniele Stefani – Un Giorno D’Amore
Singstar Party è sostanzialmente un videogame che risente di notevoli errori di valutazione. In primis, sul target d’utenza del prodotto: indirizzato ad un pubblico giovane, la creazione di Studio London presenta una tracklist “vecchia” e volta al risparmio. Alcune tracce possono risultare poco note o addirittura sconosciute ai più e che difficilmente riusciranno ad incontrare i favori di tutti. Come se non bastasse lo scivolone clamoroso sulla selezione musicale. Singstar Party delude anche per quanto riguarda la piacevolezza relativa alla performance dei singoli pezzi: alcuni sono troppo difficili da eseguire, altri richiedono capacità vocali notevoli, altri ancora presentano parti cantate fin troppo brevi o monotone. Lontano anni luce dal proprio predecessore, Singstar Party è quindi un titolo che può essere consigliato esclusivamente a chi ritenga di proprio gradimento la “peculiare” tracklist offerta dal titolo Studio London.