Shovel Knight: Specter of Torment – Recensione
Sono passati ormai quasi 3 anni dall’uscita di un platform indie molto speciale. Un titolo che omaggiava i grandi classici del passato senza dimenticare di essere un titolo del ventunesimo secolo: Shovel Knight, di cui trovate da noi la recensione della versione originale e la recensione della successiva versione su Playstation.
Sin dal suo arrivo sul mercato gli sviluppatori hanno mostrato la volontà di non voler vedere morire la propria creatura alla sua prima apparizione, promettendo molti DLC. Dopo un non brillantissimo Plague of Shadow, un altro titolo sembra voler farsi strada a colpi di falce tra i migliori platform mai creati: Shovel Knight: Specter of Torment.
Dall’oscurità
Per chi non conoscesse il mondo creato da Yacht Club, chiariamo che ogni DLC di Shovel Knight punta a sviscerare la storia di uno degli 11 cavalieri che appaiono nel titolo.
In Shovel of Hope abbiamo vissuto le avventure di Shovel Knight che, anche se presentato come tale, sembra essere sempre meno il protagonista della sua storia. Con Plague of Shadow abbiamo infatti visto come anche il “nemico” Plague Knight, nelle ombre, abbia rivestito un ruolo fondamentale nella trama. Arriva infine Shovel Knight: Specter of Torment, dove vestendo i panni appunto di Specter Knight verremo a scoprire tutto ciò che è avvenuto prima della storia che noi tutti conosciamo.
Specter Knight era infatti tutto sommato un galoppino dell’Incantratrice. Un messaggero con l’unico compito di vagare per il mondo per reclutare 8 cavalieri al servizio della sua padrona. Ma perché Specter obbedisce così ciecamente all’Incantratrice? Cosa lo lega indissolubilmente a lei? In Shovel Knight: Specter of Torment avrete tutte queste risposte e molte altre.
Senza remore possiamo dire di trovarci davanti al titolo della saga più profondo e ben fatto sotto il punto di vista della trama e della narrazione.
Affila la tua falce. Non esagerare però.
Se in Plague of Shadow trovavamo una trama nettamente superiore a Shovel of Hope, ma un gameplay parecchio più facile e noioso, in Shovel Knight: Specter of Torment la situazione è completamente diversa. Questo nuovo titolo (effettivamente ci troviamo davanti a un nuovo titolo, per quanto possa essere considerato un DLC) presenta, oltre a una trama incredibilmente superiore ai titoli passati, anche un gameplay più che valido.
Non troverete più gli stessi livelli affrontati in Shovel Knight, con gli stessi nemici e le stesse boss fight, bensì scenari totalmente rivisti e boss fight adattate al nuovo cavaliere.
Nonostante i cambiamenti però, a nostro avviso, i poteri donati a Specter Knight sono fin troppo forti e anche le tecniche base rischiano di rendere il gioco fin troppo facile. Non siamo ai livelli toccati con Plague of Shadow, dove i livelli non studiati per il cavaliere beccuto lo rendevano in grado di romperli del tutto, però la situazione è spesso simile.
Specter può attaccare a ripetizione in aria i nemici, camminare sui muri, slittare sulle spine, attraversare le pareti, rallentare il tempo e tanto tanto altro. Veramente troppo esagerato.
Tecnicamente cristallino
Nonostante questo difetto (marginale se si evita di abusare dei poteri), Yacht Club non si smentisce e offre un level design perfetto. Come nei due titoli precedenti si sente tutto l’amore e la conoscenza che i ragazzi hanno nell’ambito del platform. Ogni livello è pieno zeppo di sfide che sfruttano al massimo le potenzialità del personaggio, costringendo spesso il giocatore a ingegnarsi per capire come effettuare un determinato salto o acrobazia e sorprendendosi sempre di più delle capacità di Specter.
Inoltre tutti gli scenari sono ripieni di stanze segrete e bonus accessibili solo a chi sa dove guardare. Piccole chicche nascoste in punti specifici, che i veterani del genere sapranno trovare a occhi chiusi.
Obbligatoriamente va inoltre citata la colonna sonora. Gli sviluppatori non si sono accontentati di ridisegnare tutti i livelli e le boss fight da zero: trovandoci nelle stesse ambientazioni di un tempo ovviamente la base delle canzoni è sempre la stessa, ma per mettere in risalto le differenze con i livelli che tutti conosciamo le tracce sono state tutte remixate. Il lavoro che è stato partorito è qualcosa di eclatante, proponendo una OST superiore anche a quella già stupenda di Shovel of Hope che è la perfetta ciliegina sulla torta di questo platform eccellente.
Ci troviamo di fronte a un platform perfetto sia per gli amanti del genere che per chi vorrebbe avvicinarcisi. Un DLC stand-alone che vi farà scoprire tutto quello che avreste sempre voluto sapere sull’ordine degli spietati e le vicende avvenute prima dell’arrivo di Shovel Knight.
Pro
- Livelli completamente ricostruiti da 0
- Storia avvincente
- Colonna sonora spettacolare
- Specter è un figo
Contro
- Troppo facile se si abusa dei poteri