Shovel Knight – Playstation Version
Siamo abituati ormai da anni nei giochi di ruolo a scegliere, all’inizio della partita, un’arma per il nostro personaggio. Tra spade, spadoni, asce e martelli vi siete mai chiesti perchè non ci fosse mai una bella pala? Beh nemmeno noi, ma dopo aver giocato a Shovel Knight ci sentiremo offesi ogni volta che non vedremo un bel badile tra le armi selezionabili.
Shovel Knight è un platform con elementi classici degli rpg uscito nel 2014 e approdato quest’anno su Playstation.
Yacht Club Games prende a piene mani da giochi del passato come i Mega Man o i Castlevania, senza portare nessuna sostanziale innovazione nelle meccaniche rispetto alle vecchie glorie, ma prendendo e svecchiando gli elementi vincenti, inserendoli in un contesto fiabesco e creando un gioco praticamente perfetto dal punto di vista tecnico.
C’era una volta un cavaliere blu…
La storia inizia in una maniera alquanto banale ma priva di difetti. Proprio come in una fiaba troviamo il nostro Shovel Knight che, insieme alla sua compagna Shield Knight, vive immerso nell’avventura, sconfiggendo mostri ed esplorando luoghi inospitali, ma è proprio esplorando una torre maledetta che accade l’irreparabile: il cavaliere sviene e perde la sua amata. Questo episodio lo sconvolge al punto che decide di diventare un contadino, finché il mondo non verrà preso di mira da un gruppo di cattivoni con a capo una potente incantatrice. Come avrete intuito saranno questi i boss che incontreremo durante il corso dell’avventura.
…In una landa magica…
Il gioco è diviso in livelli selezionabili da una classica visuale dall’alto (come sulla mappa di Super Mario Bros. 3), dove potremo immergerci in vari scenari che termineranno tutti con un terribile boss ad attenderci.
Non esiste un ordine preciso con cui affrontare i livelli, ma vista la possibilità di evolvere il nostro protagonista viene da sé che molte sfide risultino molto più facili dopo l’acquisto di power up ben precisi. I livelli sono ben costruiti e non doneranno mai un senso di deja vu nel giocatore in quanto sono totalmente differenti gli uni dagli altri, e soprattutto sono sempre molto ispirati creando ogni volta un’atmosfera diversa e ben studiata.
Sono presenti anche dei livelli bonus che danno, per esempio, la possibilità di trovare tesori e guadagnare monete per comprare potenziamenti, e molto spesso sono completabili solamente grazie all’utilizzo di particolari oggetti. Il gioco offre infatti una smodata quantità di power up sbloccabili e acquistabili nelle città: alcuni sono veri e propri talismani o accessori che ci permettono di compiere azioni totalmente aliene al nostro kit di base, come volare o diventare invulnerabili per qualche secondo, altri invece sono potenziamenti al nostro equipaggiamento che ci consentono di sferrare attacchi più forti, aumentare la nostra vita o il nostro mana.
All’interno delle due città potremo trovare, oltre ai negozianti, un via vai infinito di NPC tutti diversi e divertentissimi: troveremo infatti chi ci racconterà una barzelletta, chi della sua vita interrompendo il racconto per mancanza di voglia, chi di leggende, ma anche chi ci farà richieste, ci proporrà sfide, o ancora ci delizierà con balletti e tanto altro.
Un lato che di solito interessa molto agli appassionati di questo genere di giochi è la difficoltà, e Shovel Knight non pecca nemmeno in questo: non è sicuramente uno dei giochi più difficili mai creati ma richiede una giusta dose di pazienza per essere portato a termine. La difficoltà del titolo è calibrata perfettamente e, causa anche una perfetta resa dei comandi sempre reattiva e precisa, ci capiterà di rado di inveire sul titolo, visto che una morte del cavaliere non è mai dovuta a una scorrettezza del gioco ma sempre a un errore del giocatore. Durante l’avventura incorreremo anche in molti checkpoint, che potranno essere addirittura rotti per trarne un beneficio monetario ma perdendo la possibilità di utilizzarlo.
Una nota di merito va anche alle musiche che riusciranno sempre ad accompagnare le gesta del nostro cavaliere con grande atmosfera, senza mai stancare l’orecchio anche se le si dovesse ascoltare per ore durante un livello particolarmente arduo.
…Minacciata da dei cavalieri cattivi.
Seguendo semplicemente la trama principale ci ritroveremo a scontrarci contro nove boss, tutti diversi e che offrono duelli ben costruiti con un livello di sfida ben calibrato. Anche visivamente e caratterialmente sono tutti ben caratterizzati, saranno infatti tutti riconoscibili già dal primo sguardo, lasciando intuire il loro carattere e il loro stile di combattimento solo vedendoli o sentendoli parlare.
Non sono tuttavia solo nove i boss presenti nel gioco, in quanto girando per la mappa potremo imbatterci in dei boss “erranti” che gireranno appunto per il mondo e che ci attaccheranno non appena passeremo sopra di loro. Anche questi, come i principali, sono realizzati magistralmente.
Nella versione Playstation (che è la versione presa in esame per questa recensione) è inoltre possibile scontrarsi con un boss esclusivo: Il “fantasma di Sparta, Kratos”. La boss fight è tra le più belle proposte nel titolo, e sicuramente quella più spettacolare, sia per la location in pieno stile “God of War” sia per il combattimento in sé, in quanto sarà un duello molto movimentato dove potremo vedere Kratos sfoggiare i suoi attacchi più famosi in salsa 8bit, tra l’altro realizzati benissimo.
L’unica nota negativa del gioco è la durata, veramente scarsa e che vi porterà sicuramente a desiderarne di più; tale richiesta potrà essere accontentata in parte dalla possibilità di affrontare un “nuovo gioco +” veramente impegnativo, dove subiremo danni praticamente raddoppiati e ne infliggeremo molti meno ai nemici.
[signoff icon=”quote-circled”]Shovel Knight è senza dubbio un indie da non farsi scappare: lo amerete se siete nostalgici di vecchi titoli come i Castlevania o Mega Man, ma lo adorerete lo stesso se siete semplicemente amanti del genere platform in tutte le sue forme.[/signoff]