Shiren the Wanderer: The Tower of Fortune and the Dice of Fate – Recensione

Il passato è storia, il futuro è mistero ma oggi è un dono… per questo si chiama presente!”. Con questa citazione dal maestro Oogway a Po, ci introduciamo nelle atmosfere del Giappone feudale con le sue arie al profumo di petali di ciliegio e musica di flauto per presentarvi l’ultimo capitolo della famosa saga prodotta da Spike Chunsoft e realizzata da Aksys Games. Saga che ha spopolato nel corso degli anni nel paese del sol levante e che approda in occidente su PS Vita con Shiren the Wanderer: The Tower of Fortune and the Dice of Fate.

Shiren the Wanderer: The Tower of Fortune and the Dice of Fate

Questo splendido roguelike 2D, con vista dall’alto in stile Pokémon e tratti che richiamano in maniera accentuata gli elementi GDR tanto amati dai nipponici, riesce nel miracoloso intento di unire caratteristiche differenti senza perdersi strada facendo, coniugando una trama semplice a un gameplay efficace nonostante il livello di difficoltà piuttosto elevato. La storia ruota intorno a una leggendaria costruzione composta da tre torri che rappresentano passato, presente e futuro, e una giovane la cui salute versa in condizioni critiche.

Nostro compito sarà affrontare i dungeon carichi di mostri di ogni torre per giungere infine a quella del futuro dove potremo finalmente cambiare le sorti della povera Oyu. Ad accompagnarci in questa avventura avremo il nostro fidato furetto e due compagni casuali di cui uno, almeno per la prima parte dell’avventura, sarà Jirokichi il fidanzato di Oyu. Come vedete la trama è davvero molto ridotta all’osso e questo potrebbe sembrare penalizzante in un’avventura che visivamente ricorda i Dungeon Crawler 2D che erano tanto in voga sulle prime console portatili come il Game boy, ma a sopperire alle mancanze della storia interviene un gameplay veloce e tipicamente roguelike.

Shiren the Wanderer: The Tower of Fortune and the Dice of Fate

In Shiren the Wanderer: The Tower of Fortune and the Dice of Fate dovremo affrontare dungeon generati di volta in volta casualmente e con nemici sempre diversi sia per numero che per tipologia. L’equipaggiamento che ci sarà utile per completare il nostro percorso verrà rinvenuto in maniera casuale all’interno dei dungeon così come i power up, le armi e gli strumenti magici. Una nota caratteristica e divertente riguarda le pergamene i cui usi variano spaziando da: incantesimi semplici (come fulmini e saette o palle di fuoco), incantesimi complessi (come la rivelazione di trappole o tesori), e addirittura patti demoniaci con i nostri avversari.

Questi ultimi se stipulati correttamente faranno sì che alcune tipologie di nemici non solo non ci attaccheranno ma ci saranno di supporto nel percorso. Altra peculiarità del titolo è la presenza di un ciclo di giorno/notte che caratterizzerà il vostro modo di giocare. Infatti con la luce potrete adottare un atteggiamento esplorativo e battagliero mentre con la notte vi consigliamo caldamente la fuga, dato che le entità erranti per il dungeon attaccheranno qualsiasi cosa gli passi anche solo vicino e la loro potenza non è cosa da prendere alla leggera.

Shiren the Wanderer: The Tower of Fortune and the Dice of Fate

Il sistema di combattimento e gestione del personaggio è davvero molto semplice e soprattutto risulterà familiare a tutti quelli che hanno affrontato un gioco in stile roguelike o GDR. Fuori dalla torre esistono mercanti e maghi in grado di vendervi un equipaggiamento di base che vi renderà più adatti ad affrontare le torri mentre all’interno dei dungeon potrete rinvenire ogni sorta di ben di Dio da utilizzare ed equipaggiare. L’unico problema sta nel fatto che se morirete dovrete ricominciare tutto da capo perdendo tutto quello trovato nella torre (ma mantenendo quello comprato al villaggio per fortuna), e ripartendo dal piano più basso.

La sola maniera maniera di portare a casa qualcosa dopo la vostra dipartita è quella di trovare lungo il percorso degli abitanti del villaggio a cui potrete affidare il vostro denaro e i vostri beni per recuperarli in seguito. Il combattimento vero e proprio è davvero molto semplice: esiste un tasto per l’attacco, uno per l’inventario, uno che fa apparire una scacchiera sulla mappa dandovi la possibilità di decidere come posizionarvi e direzionarvi correttamente e uno per correre. Tramite la pressione del tasto L inoltre sarà possibile posizionarsi in automatico in diagonale, mossa necessaria per non perdere nessun turno e per non inveire inutilmente contro la croce direzionale. Abbiamo parlato di turni, perché in Shiren the Wanderer: The Tower of Fortune and the Dice of Fate ad ogni vostra mossa, (anche utilizzare un oggetto dall’inventario) corrisponderà una mossa dei vostri avversari.

Shiren the Wanderer: The Tower of Fortune and the Dice of Fate

Questo fa sì che calcolare esattamente le distante dai nemici per stabilire chi attaccherà per primo o impostare correttamente una fuga si rivelerà parte essenziale del gioco, dando una sorta di aria strategica al titolo. Va da sé che, con il salire ad ogni piano della torre che state affrontando, la difficoltà andrà via via aumentando e i mostri saranno sempre più forti e numerosi.

Anche il comparto multiplayer è stato tenuto in conto in fase di sviluppo, sia in maniera canonica che nuova. Potremo infatti affrontare le torri sia in cooperazione che uno contro l’altro, sia ad hoc che in rete. Inoltre se per caso moriremo durante il nostro viaggio in solitaria, potremo chiedere l’aiuto, fino a un massimo di tre volte, per essere rianimati e proseguire l’avventura. Non è nemmeno necessario conoscere chi ci aiuterà, basta che sia connesso in quel momento.

Shiren the Wanderer: The Tower of Fortune and the Dice of Fate

Shiren the Wanderer: The Tower of Fortune and the Dice of Fate è uno splendido gioco roguelike con tutte le caratteristiche che mancano a questo genere come un comparto GDR semplice ma efficace. Adatto a sessioni brevi ma intese è in grado di provocare assuefazione nel giocatore. La grafica in 2D che ha i tratti tipici delle saghe come quella dei Pokémon saprà affascinare i nostalgici amanti dei giochi retrò ma anche chi ci si accosta per la prima volta, aiutato naturalmente da una colonna sonora minimalista ma ipnotizzante ed efficace e dei testi divertenti localizzati purtroppo solo in lingua inglese.

8

Pro

  • Gameplay rapido ed efficace
  • Difficoltà elevata ma bilanciata
  • Grafica retrò piacevole e curata

Contro

  • Trama scarna
  • A volte risulta ripetitivo
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