Shin Megami Tensei V Vengeance RECENSIONE | La dolce metà
Il mio articolo Shin Megami Tensei V Vengeance RECENSIONE inizia con una riflessione: è un gioco molto più strano di quanto mi aspettassi. Non si tratta di un remix del titolo originale, come nel caso di Nocturne Maniax, né di un sequel come IV Apocalypse. Nonostante sembri una classica re-release Atlus, l’approccio degli sviluppatori è molto diverso dal solito e, a mio parere, molto migliore che in passato.
Se spesso le versioni definitive di titoli Atlus sono inferiori alle Vanilla (con qualche dovuta eccezione quale Persona 5 Royal o Catherine Full Body che comunque han creato polemiche nelle rispettive fanbase), Vengeance è senza alcun dubbio l’unico modo in cui si deve scoprire Shin Megami Tensei V da ora in poi.
Questa recensione, come il Canone della Vendetta stesso, è intesa come integrazione alla recensione di SMTV che trovate qua. Toccherò i punti di miglioramento rispetto alla versione originale, specie lato performance grazie alla versione PlayStation 5 (sulla quale è basato questo articolo).
Shin Megami Tensei V Vengeance RECENSIONE | Molto più che una versione definitiva del JRPG Atlus: un pacchetto di due giochi che si completano a vicenda.
L’esperienza di Shin Megami Tensei V Vengeance inizia con una domanda, prendi la mano della ragazza o no? Questa è la discriminante che deciderà quale delle due route intraprenderete, Canone della Creazione (gioco originale) o Canone della Vendetta (nuovo contenuto).
Come ho detto nell’intro, mi concentrerò sul Canone della Vendetta ma voglio brevemente toccare l’argomento del bilanciamento di gioco. SMT V era già un ottimo JRPG a livello di gameplay e difficoltà, Vengeance ha alzato un pochino l’asticella rendendosi più arduo.
Per me è un pro. Modalità facile e normale sono accessibili, c’è un DLC gratuito per la modalità molto facile, quindi a livello di accessibilità non ci possono stare lamentele, non importa da quale parte del discorso “difficoltà come accessibilità” siate.
La hard mode invece è fantastica. Ogni bossfight vinta per un capello, ogni decisione conta, ogni scontro intrapreso con leggerezza ti può rimettere al tuo posto. Ho adorato giocare Vengeance in difficile. Pur sapendo già come “rompere” il gioco, mi son trovato spesso a dover pensare alla preparazione necessaria a ogni boss.
Secondo me Shin Megami Tensei V Vengeance è il titolo della saga che meglio gestisce la difficoltà per cui questa è famosa. Non si tratta di un gioco crudele quanto l’originale (e fenomenale) Strange Journey, né di un titolo che si rompe sotto il peso delle build verticali come Shin Megami Tensei III Nocturne con il fisico (o IV col magico).
Un videogioco che prova a prendere il meglio delle visual novel
Il Canone della Vendetta non è una semplice “versione migliore” del Canone della Creazione. Piuttosto si tratta di una vera e propria route alternativa che parte dalla stessa base, la fusione del Nahobino e la finta Tokyo, per poi svilupparsi in modo completamente diverso.
Il team di scrittori ha avuto un’idea a mio parere geniale per questa nuova versione del gioco. Dato che l’originale era palesemente uscito incompleto, con tante cose lasciate in aria o appena accennate, si sono guardati attorno cercando un modo per completarlo senza invalidare l’esperienza del vanilla.
Hanno scelto di percorrere una strada che a me piace moltissimo, quella delle route da Visual Novel. Vorrei approfondire molto questo metodo narrativo e magari ne avremo l’occasione quando Fate/Stay Night verrà rilasciato in occidente a fine anno, ma mi terrò breve.
Il punto di forza della struttura multi-route delle visual novel è quella di poter scrivere storie con maggiore libertà grazie alla possibilità di spezzare gli elementi narrativi in più storie parallele. Per fare un esempio, un personaggio X potrebbe prendere una scelta strana durante la prima route e si potrebbe pensare a un buco di trama.
Invece leggendo la seconda si riesce a capirne le motivazioni, senza però che ci sia la necessità di spiegare direttamente la cosa. Il giocatore può collegare i punti da solo e, quando scritte bene, le molteplici route possono dare un quadro più complesso della situazione e più soddisfacente rispetto a una singola storia lineare.
Questo è esattamente ciò che succede in Vengeance. I personaggi appena accennati del Canone della Creazione vengono approfonditi nel Canone della Vendetta, ma il Canone della Vendetta ha a sua volta bisogno del Canone della Creazione per funzionare a dovere, in quanto dipende da degli eventi paralleli affrontati solo nella prima route.
Questo aiuta un sacco il ritmo di narrazione e tiene acceso il cervello per cercare le connessioni e rivalutare le situazioni. Il lato negativo è che alcune sezioni sono molto simili ma personalmente non ho trovato troppa ripetizione.
La scrittura migliora… ma non è Strange Journey
Detto ciò, non è che Shin Megami Tensei V Vengeance sia diventato un capolavoro di narrativa videoludica. Le due route si legano bene, ti danno un’idea migliore del carattere dei personaggi e ti presentano una sequela di eventi molto interessanti… ma la scrittura rimane molto basilare.
Le storie degli Shin Megami Tensei sono spesso più atmosferiche che altro, V non è un’eccezione in nessuno dei due Canoni. Tuttavia prova a mettersi a metà strada tra la quasi totale assenza di uno sviluppo narrativo di III Nocturne e una struttura più classica da JRPG.
Non è una brutta idea, Shin Megami Tensei Strange Journey prese la stessa strada ed ebbe risultati fenomenali. Vengeance invece è una storia molto genuina ma anche molto ingenua. I personaggi sono molto basici e alcuni loro dialoghi sembrano parodistici.
Adoro la dinamica tra Yoko, nuovo rappresentante “Chaos” e Tao, rappresentante “Law” positiva presente anche nel vanilla, ma non sono sicuro di apprezzarlo per i motivi che gli scrittori intendano.
Loro due sono l’ABC della dicotomia speranza/nichilismo e intraprendono dei discorsi surreali che ho trovato carini ma solo perché non li ho presi seriamente. Tra discussioni sul fatto che le macchine siano il simbolo della pigrizia dell’umanità perché provocano incidenti stradali o il voler immediatamente uccidere delle ragazze perché han tormentato un’altra, Shin Megami Tensei V Vengeance sembra quasi adottare il metodo Metal Gear Rising Revengeance.
Prendi dei conflitti, rendili il più basilare possibile e scrivici attorno dei dialoghi con un’intelligenza emotiva di un ragazzino. Questa tattica funziona per rendere memorabile la storia, ma non per prenderla sul serio.
Amo il Canone della Vendetta nello stesso modo in cui amo Metal Gear Rising Revengeance, per l’assoluta sincerità della scrittura che però manca completamente l’obiettivo e finisce per essere involontariamente comica anche quando non inteso.
Non penso Shin Megami Tensei V abbia una brutta storia. Sommando i due canoni, si ottiene una narrazione piuttosto intrigante e che vale la pena scoprire, molti dialoghi sono però da rivedere. Non è “Persona senz’anima”, l’anima c’è.
Una quantità di contenuto pazzesca
Il Canone della Vendetta offre due nuovi finali e una quantità di contenuto equivalente al Canone della Creazione. Ciò significa che Shin Megami Tensei V Vengeance è uno dei JRPG più ricchi di contenuto sul mercato.
Considerando l’eccezionale sistema di combattimento e il level design di altissimo livello nelle mappe (che si applica anche ai livelli nuovi, esclusivi di Vengeance) l’ultima opera Atlus è praticamente un must per chiunque sia fan del genere.
Sfortunatamente c’è della ripetitività lato gameplay, con alcune quest comuni tra le due route e gran parte delle mappe praticamente identiche. Quindi c’è da tenere in considerazione questo nel caso si voglia giocare entrambe le route e ottenere il massimo dal gioco.
Finalmente libero
Non ho nulla contro Nintendo Switch, anzi è una console che mi ha sorpreso enormemente e che è incredibile come sia ancora viva e vegeta a 8 anni dal lancio. Tuttavia, SMT V è uno dei giochi che più necessitava essere libero dai limiti tecnici del tablet Nintendo.
Su PlayStation 5 finalmente ho potuto godermi uno dei miei JRPG preferiti della generazione senza particolari problemi tecnici. Graficamente c’è ancora la dicotomia tra modelli dei personaggi fenomenali e ambientazione molto più basilare, difetto a cui ormai mi son abituato durante la prima esperienza.
La musica è tanto buona quanto nella release originale, con tante nuove tracce musicali più che all’altezza. Non ho sentito nulla che arrivi al livello di D’aat Ueno, ma ciò non toglie che le nuove canzoni siano molto belle e completino bene il pacchetto offerto.
Shin Megami Tensei V Vengeance RECENSIONE | Conclusione
Shin Megami Tensei V Vengeance è un’affascinante versione definitiva di uno dei miei JRPG preferiti della generazione. Il gameplay è rimasto eccezionale e Atlus si è trattenuta dal distruggere l’equilibrio di gioco, la storia è molto più completa e interessante grazie alle due route.
La scrittura non è di alto livello e i dialoghi spesso risultano inappropriatamente comici, quindi non mi sento di consigliarlo per la narrazione (a meno che, come me, non apprezziate questo tipo di storia di tanto in tanto) tuttavia la quantità di contenuto e quanto di questo sia memorabile rendono Vengeance uno dei must del genere.
Shin Megami Tensei V Vengeance è uno dei migliori JRPG della generazione
Pro
- Sistema di combattimento e bilanciamento eccezionali
- Ottima musica
- Contenuto quantitativamente immenso
Contro
- La storia non è comunque particolarmente ben scritta
- Del contenuto è ripetuto