Shin Megami Tensei V – Recensione

Recensito su Nintendo Switch

Shin Megami Tensei V è un titolo che porta sulle sue spalle una responsabilità notevole: come nuovo gioco main line di un brand leggendario ma di nicchia, deve riuscire a colmare quell’enorme voragine lasciata dagli anni passati dal suo predecessore e, come rappresentante di un brand spesso messo in ombra dai propri spin-off, deve riuscire a sganciare il franchise dalla nicchia per raggiungere un mercato più ampio, sfruttando l’enorme successo di Persona 5 (inutile cercare di non menzionarlo). Tutto ciò senza deludere gli esigenti fan della serie, abituati a prodotti di altissima qualità.

Dopo anni di attesa, Shin Megami Tensei V è finalmente arrivato su Nintendo Switch e nonostante dei problemi (alcuni dovuti alla console, altri in cui il gioco non ha scusanti) pensiamo che sia riuscito a proporre un’esperienza fenomenale. 

Shin Megami Tensei V

Dopo un prologo che strizza gli occhi (forse un po’ troppo) alla serie Persona, Shin Megami Tensei V ci lancia all’interno di un mondo cattivo e complesso. Rimasti soli nell’Aldilà – o D’aat come verrà chiamata di qui a poco – ma forti del potere leggendario del Nahobino, dovremo farci strada attraverso delle enormi macro aree completamente aperte. Questo elemento del gioco è forse il suo più grande punto di forza, dopo il combat system: le mappe di Shin Megami Tensei V sono eccezionali, costruite con una verticalità intelligente e piene di contenuti che promuovono l’esplorazione.

Ogni tassello che compone il gameplay del titolo si connette all’esplorazione e all’interazione con i numerosi contenuti proposti all’interno di queste macro aree portando quindi il giocatore a dovere cercare un equilibrio tra la propria curiosità e la difficoltà del dovere affrontare nemici temibili dietro a ogni angolo.

Shin Megami Tensei V

Il focus su mappe espanse e aperte è ciò che più di ogni altra cosa distingue Shin Megami Tensei V da ogni altro titolo del franchise, main line o meno. Per chi si aspettava una serie di dungeon lineari ma estremamente complessi, nella vena di SMT III Nocturne (o in minor misura SMT IV e SMT IV Apocalypse) potrebbe rimanere deluso da questa scelta ma noi l’abbiamo apprezzata non poco anche in virtù del fatto che si tratta di una strada diversa da quella “facile” che Atlus avrebbe potuto prendere senza troppi problemi, riproponendo una struttura classica.

Così facendo il team ha preso un enorme rischio, il quale però a nostro parere ha ben ripagato donando a questa nuova avventura un feeling nuovo pur rimanendo spiccatamente un titolo della serie Shin Megami Tensei.

Shin Megami Tensei V

Per quanto riguarda il sistema di combattimento, l’intero scheletro rimane molto simile a quello del precedente titolo per 3DS. Il Press Turn System è ancora qui, con qualche piccolo tweak qua e là, tipo la (benedettissima) assenza della meccanica di Smirk o l’introduzione dei comandi di gruppo già visti in Strange Journey. La principale novità nel combattimento in sé è probabilmente quest’ultima: tramite una barra chiamata “Magatsuhi” il personaggio (o i suoi compagni) potranno utilizzare delle passive che avranno effetto su tutto il gruppo o degli attacchi speciali devastanti.

Abbiamo apprezzato l’introduzione di questa meccanica che diventa presto essenziale considerando le consistenti barre di vita dei boss anche se nelle sezioni finali abbiamo trovato alcune abilità forse troppo forti.

Shin Megami Tensei V

Le vere novità, che poi si riflettono sul sistema di combattimento, vengono dalla personalizzazione. Tramite due sistemi chiamati “Miracoli” e “Essenze” sarà possibile sia acquisire delle passive permanenti per il Nahobino, sia modificare ogni abilità di ogni demone (Nahobino incluse) usando degli oggetti chiamati appunto essenze appartenenti ad altri demoni. L’introduzione di queste meccaniche (la prima molto simile alle app di SMT IV e Strange Journey) apre la possibilità a una marea di diverse tattiche e permette di cambiare build con una facilità impressionante, grazie soprattutto al fatto che sarà possibile cambiare anche le affinità elementali del protagonista.

Investire tempo e risorse in Miracoli ed Essenze è soddisfacente grazie all’incredibile impatto che queste hanno sul combattimento. Per guadagnare la valuta che permette di comprare i primi e gli oggetti si dovrà esplorare al meglio possibile le mappe, raccogliendo dei collezionabili chiamati Miman e trovando ogni tesoro e tutto quindi si riconnette egregiamente al focus esplorativo di Shin Megami Tensei V. Sotto questo punto di vista Atlus ha fatto completamente centro, creando un titolo che ci ha coinvolto nell’esplorazione del suo mondo come non mai, escludendo forse il titolo DS e 3DS Strange Journey.

Shin Megami Tensei V

Fino a ora non abbiamo avuto da ridire praticamente su nulla ma nulla dura per sempre e arrivano anche i contro che vanno a tarpare le ali dei magnifici pro di Shin Megami Tensei V. Per quanto il titolo rimanga eccezionale ci sono due elementi in cui sentiamo che il team ha completamente peccato: performance e narrativa. Partiamo dal primo in quanto problema già conosciuto e che lascia poco margine su cui discutere: inutile infatti ignorare come, negli ultimi due anni, Nintendo Switch stia facendo fatica con tanti titoli Third Party, da No More Heroes 3 a Hyrule Warriors, passando persino per qualche first party come Fire Emblem Three Houses e purtroppo Shin Megami Tensei V si unisce alla crescente lista di titoli dalle performance ballerine sulla console Nintendo.

Questo problema non arriva al punto da rovinare completamente l’avventura, a differenza di quanto successo per esempio con Deadly Premonition 2, ma è inutile nascondersi dietro un dito; il gioco ha spesso cali di framerate, alle volte dei mini-freeze in combattimento e notevoli pop up di texture in ogni dove. Questo è probabilmente il più grande difetto del titolo Atlus.

Shin Megami Tensei V

L’altro tasto dolente, la narrativa, non viene considerato come anello più debole di Shin Megami Tensei V solo perché la serie è sempre stata, per sua natura, più gameplay oriented. Detto ciò, la storia del Nahobino è un’amalgama di tre diverse visioni, mescolate tra loro con fretta e furia, portando i pro di ognuna di esse a scomparire dietro a una moltitudine di difetti. Se quando abbiamo parlato dell’esplorazione abbiamo esaltato il coraggio del team di Atlus, nella narrativa non possiamo che sottolinearne la mancanza di tale attributo.

L’avventura di divide nettamente in tre settori: nella prima si può notare un palese citazionismo spicciolo a Shin Megami Tensei III Nocturne, nella seconda giocheremo un arco narrativo che sembra essere uscito da un Persona pre-Hashino e nella terza invece sembra iniziare quella che sembra essere la vera narrativa di Shin Megami Tensei V. 

Shin Megami Tensei V

Nel corso di tutto questo tempo vengono presentati molti personaggi, tutti estremamente deboli e dimenticabili, che poi andranno a comporre gli allineamenti finali. Per quanto ognuna di queste sezioni, presa da sola, risulta carina, il risultato finale è un’accozzaglia di concetti poco sviluppati che portano ai peggiori allineamenti della serie. Il gioco prova in ogni modo a farti scegliere una strada invece che un’altra basandosi sui personaggi ma questi sono talmente piatti da non riuscire a raccogliere la responsabilità che gli è stata affidata.

Ci siamo ritrovati a scegliere un allineamento senza però apprezzarne minimamente i personaggi che lo rappresentavano, il che a nostro avviso decreta il fallimento della narrazione di Shin Megami Tensei V.

Shin Megami Tensei V

Fortunatamente la qualità dell’avventura lato gameplay e le splendide musiche non ci hanno fatto rimuginare più di tanto su quanto mediocre si sia rivelata la storia, tuttavia considerando anche il maggiore focus di questo titolo rispetto ad altri in passato troviamo doveroso sottolineare come non abbiamo apprezzato molto il cast e gli allineamenti di questo gioco.


Shin Megami Tensei V è uno dei migliori JRPG pubblicato su una console nella quale la competizione non manca, tuttavia è innegabile che l’essere su tale console sia forse uno dei motivi per cui il nuovo titolo main line della saga MegaTen potrebbe non piacere ad alcuni. I problemi di performance non sono troppo pesanti ma affliggono indubbiamente l’avventura. Fortunatamente il sistema di combattimento, le mappe splendide e la colonna sonora fenomenale ci permettono di consigliarvi questo titolo senza troppi riguardi. Dobbiamo però specificare che, nel caso cerchiate i JRPG forti per narrativa, forse vi conviene cercare altrove. Shin Megami Tense V è un gioco che mette il gameplay sopra tutto nel bene e nel male. 

8.8

Pro

  • Gameplay fenomenale
  • Colonna sonora ottima
  • Level design verticale che promuove l'esplorazione
  • Splendidamente customizzabile

Contro

  • Narrativa poco riuscita
  • Problemi di performance
Vai alla scheda di Shin Megami Tensei V
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