Sherlock Holmes: Chapter One – Recensione
Lo studio di sviluppo ucraino Frogwares vanta il primato di prima software house in grado di sviluppare ben otto giochi dedicati al celebre e geniale investigatore Sherlock Holmes. Dopo un buon Sherlock Holmes: The Devil’s Daughter, Il team è tornato alla carica con un prequel dalle premesse interessanti, in cui nei panni di un giovane Sherlock ci si trova in viaggio verso l’isola di Cordona intenti a scoprire la verità sulla morte della madre.
Rispetto ai precedenti capitoli l’investigatore che troviamo in quest’avventura è una persona fragile, meno sicura, rispetto a quella che abbiamo visto in passato, un ragazzo vulnerabile che mostra le sue debolezze e soffre per la perdita della madre. Raggiunta Cordona, il giovane investigatore si trova alle prese con ricordi confusi che parlano di una morte apparentemente casuale, ma preso possesso di alcune informazioni si scoprirà che nulla di ciò successo dieci anni prima è fortuito e cosi ha inizio il grande caso di Sherlock Holmes: Chapter One.
Sherlock Holmes: Chapter One ha optato per una formula di gioco “open world” rispetto ai precedenti capitoli della serie e, cosi come successo con The Sinking City altro titolo di Frogwares, ci troviamo davanti un titolo potenzialmente longevo grazie a minigame, side quest, main quest e collezionabili, una longevità elevata se confrontata con i passati capitoli.
La mappa a disposizione del giocatore è piuttosto ampia e lo spostamento tra le varie location può essere effettuato anche grazie al viaggio rapido, ma, nonostante un design più aperto e meno lineare, abbiamo trovato zone troppo spoglie. Girare la mappa di gioco è poco incentivato e l’unico motivo è quello di scovare tutte le Storie di Cordona, side quest che svelano indizi sul passato di Sherlock e dell’isola.
Tecnicamente Sherlock Holmes: Chapter One offre un dettaglio grafico complessivamente soddisfacente. Le nostre sessioni su PlayStation 5 ci hanno permesso di ammirare scorci di pregevole qualità, grazie anche all’ottima realizzazione dell’isola di Cordona suddivisa in distretti multiculturali, portuali che si fondono alla perfezione tra loro. Ci teniamo a precisare che il titolo di Frogwares soffre di frame rate ballerino, problema però risolto in buona parte con la patch correttiva rilasciata al Day One.
Abbiamo avuto modo di testare la versione prima e post patch e vi possiamo confermare che la differenza è notevole e non ci sentiamo di penalizzare per questo il comparto tecnico. Buona la realizzazione del doppiaggio originale, il tutto accompagnato da una buona traduzione testuale italiana, niente male la soundtrack anche se in alcune circostanze ci è sembrato un po’ ripetitiva.
Nonostante il passaggio alla formula open world non ci ha pienamente convinti, siamo rimasti pienamente soddisfatti dall’ottima varietà offerta da Chapter One. Lo sviluppatore all’interno di questo capitolo ha pensato d’inserire una serie di minigame e attività che rendono l’esperienza di gioco fluida e mai ripetitiva. Si passa da minigame che richiedono al giocatore di combinare una serie di elementi, a side quest come le Storie di Cordona fondamentali per scoprire il passato di Sherlock, al combattimento, feature un po’ forzata.
Nonostante questa può essere completamente esclusa dalle opzioni, il sistema di mira offerto da Sherlock Holmes: Chapter One non è strutturato male, peccato che i scontri con i criminali di Cordona a lungo andare risultano troppo datati e mal inseriti nell’avventura investigativa.
Nonostante la presenza degli scontri il fulcro di Chapter One rimane la ricerca d’indizi, l’aspetto investigativo è presente ed è il cuore della produzione Frogwares. Grazie all’opzione sensitiva che permette di scovare indizi altrimenti ben nascosti, si passa al “gioco mentale”, menù che raccoglie tutti gli indizi ottenuti e offre al giocatore di arrivare a una conclusione: condannare o no una determinata persona. Peccato che la risoluzione del caso in modo “sbagliato” non comporta conseguenze o risvolti alternativi alla trama di gioco.
Le sezioni investigative sono composte da svariate fasi, si passa dalla ricerca dell’indizio grazie alla modalità concentrazione e a quella sensitiva, a interagire con le persone presenti nel luogo del misfatto. Grazie alla presenza del taccuino è possibile tenere in alto a destra dello schermo gli indizi ottenuti, avvicinandoci ai vari PNG con l’indizio attivo è possibile ottenere maggiori informazioni che possono aiutare il giovane investigatore a risolvere il caso. Interessante è il sistema di camuffamento, utile per interagire con personaggi ostili, aver accesso a zone precedentemente inaccessibili sistema che offre una buona varietà di situazioni e che richiede al giocatore un’attenta analisi del caso.
Tra le varie attività presenti all’interno di Chapter One troviamo i collezionabili, i quali permettono di dare splendore alla villa e sbloccare a loro volta ricordi extra sulla vita passata di Sherlock. La maggiore parte di essi si ottengono acquistandoli al negozio con la valuta virtuale, ottenuta con la risoluzione dei casi, altri vanno scovati e sbloccati con le attività extra.
La main story di Sherlock Holmes: Chapter One è un viaggio nel passato del giovane investigatore e complessivamente ci ha soddisfatto per tutta la sua durata, nonostante la trama si concluda in modo frettoloso, abbiamo ritenuto soddisfacente l’intera avventura presa nel suo complesso tra missioni principali e quelle secondarie, nonostante una narrazione troppo frammentaria frutto della natura open world del titolo.
Nonostante alcune scelte discutibili da parte di Frogwares, su tutte la nuova struttura open world che riteniamo un’occasione sprecata, Sherlock Holmes: Chapter One è tra i migliori episodi della serie. Tra una buona longevità, una storyline che tiene incollato il giocatore a schermo fino alla sua conclusione, un background che fa luce sul passato del giovane investigatore, abbiamo trovato l’ultima opera di Frogwares un’esperienza eccellente. Nonostante le sue piccole imperfezioni Chapter One è un’avventura che si lascia giocare e che soddisferà gli amanti delle avventure dell’investigatore privato più celebre al mondo.
Pro
- Potenzialmente longevo
- Main story ben articolata e raccontata
- Struttura di gioco varia e mai lineare
Contro
- Passaggio all'open world un'occasione persa
- Risolvere i casi in modo errato, non comporta conseguenze