Shadows: Awakening – Recensione
Gli RPG con visuale isometrica sono diventati molto popolari dopo la comparsa di serie del calibro di Diablo, di cui citiamo l’ultimo capitolo Diablo III, da cui Shadows: Awakening sembra prendere qualche spunto qua e là. I ragazzi di Games Farm, grazie all’aiuto anche di Kalypso Media, intervenuta a progetto già iniziato, sono riusciti a portare a termine il gioco che avevano immaginato, offrendo fino a 60 ore di gioco esclusivamente in modalità single player.
Durante le nostre visite a Kalypso all’E3 e alla Gamescom, abbiamo avuto il piacere di parlare con gli sviluppatori, e ricevendo un’infarinatura generale su Shadows: Awakening e su come il giocatore dovrebbe approcciarsi ad esso. Il tutto si basa molto sulla trama e sul legame che si viene a creare tra demone ed essere umano, di cui parleremo più avanti, ma anche di come si vanno ad incastrare le trame dei personaggi e di come sarà necessario affrontare più di una run per apprendere al 100% la trama.
Il divoratore di anime
L’incipit di Shadows: Awakening ci mette subito nei panni de “Il Divoratore”, uno spirito tormentato che dopo aver incontrato un losco soggetto nel mondo demoniaco, dovrà scegliere un’anima da divorare. Ci verranno proposti tre campioni: un guerriero, una maga e un arciere, ognuno dei quali con un background differente e uno sviluppo della trama indipendente. Scelta l’anima, procederemo al rito che ci legherà al combattente scelto, il quale avrà però un’influenza non indifferente sulle emozioni e sulle volontà del nostro demone, che quindi nel corso della storia non si opporrà a noi durante lo svolgimento di missioni o mansioni di qualsiasi tipo.
La particolarità di Shadows: Awakening è proprio la cooperazione tra divoratore e campione: mediante la pressione di un tasto potrete passare dal mondo reale a quello demoniaco in tempo reale. Questo vi permetterà di affrontare nemici che potete trovare solo in uno dei due mondi, aprire casse, sbloccare cancelli oppure creare passaggi nel mondo demoniaco per superare punti altrimenti inaccessibili. Inizialmente risulterà leggermente macchinoso ma già dopo le prime ore vi renderete conto di come questo sistema sia implementato in maniera impeccabile, tanto da diventare un’azione automatica che farete quasi senza pensare.
Durante il vostro cammino incontrerete anche altri campioni da divorare, che una volta sconfitti potranno far parte della vostra “squadra”, la quale potrà essere composta da un massimo di quattro guerrieri, gestibili nei tanti sacrari sparsi nel mondo demoniaco e attivabili solo dal divoratore. Questo permetterà al giocatore di utilizzare i campioni che preferisce, gestendone anche livelli, punti abilità e skill, estremamente importanti in Shadows: Awakening come anche in qualsiasi altro RPG che si rispetti.
Gioco di ruolo vecchio stampo
Trattandosi di un gioco sfornito di modalità cooperativa, gli sviluppatori hanno dovuto lavorare molto sul gameplay per renderlo divertente e appagante anche in solitaria. Ci sono riusciti? Sì: Shadows: Awakening è un continuo crescere di divertimento, e gli amanti di titoli come Diablo III riusciranno sicuramente ad apprezzare molte scelte stilistiche e di boss fight per quanto a volte “banali”. L’elevata rigiocabilità contribuisce a rendere l’esperienza molto soddisfacente: si parla infatti di almeno venti ore per ogni campagna (una per ogni campione), con missioni e trama completamente diverse, ma che vanno giocate tutte per avere un quadro completo sul mondo creato da Games Farm.
Per quanto riguarda il gameplay, avrete a disposizione tutte le possibilità di un qualsiasi GDR: sarà necessario lootare dai nemici uccisi, raccogliere argento, armi, equipaggiamento e oggetti utili per potenziare il nostro personaggio, così da poter affrontare zone e nemici più aggressivi. Non manca la possibilità di incantare gli equipaggiamenti, con quelle che vengono chiamate “essenze”, le quali potranno essere aggiunte pagando un determinato prezzo. Ne potremo aggiungere da una a quattro per pezzo, ma, essendo particolarmente rare, dovrete stare attenti a come le utilizzate, preferendo i pezzi rari e potenti e scartando quelli mediocri.
Il level cap è settato a 30 e per quanto all’inizio sembri abbastanza difficile livellare, nelle fasi finali di gioco riuscirete facilmente a guadagnare enormi quantità di exp, che faranno salire di livello voi e tutti i membri del party, così da poter sbloccare skill e perk. Parlando appunto di skill, ogni personaggio ne sbloccherà diverse durante l’avventura ma ne potrete utilizzare solamente tre alla volta, mentre per quanto riguarda i perk, questi potranno essere inseriti in degli slot che verranno sbloccati ogni tre livelli.
Completiamo il discorso sul gameplay parlando del battle system, che risulta appagante e divertente seppur limitato. Su console risulta leggermente difficile combinare i vari colpi, sia per un leggero ritardo tra pressione del tasto e inizio dell’animazione, sia per un problema legato proprio al sistema di “lock-on” dei nemici, il quale è attivabile premendo la levetta destra, ma che il più delle volte finisce solo per creare confusione negli scontri più concitati. Al netto di qualche problema, il sistema di combattimento funziona bene, le skill sono piacevoli da utilizzare e vi sono importanti differenze tra armi leggere, pesanti o da lancio, che vi obbligheranno a scegliere l’equipaggiamento che più vi si addice ancor prima di andare in battaglia.
Tecnicamente non perfetto
Una delle cose che più ci ha affascinato di Shadows: Awakening è sicuramente il setting, estremamente curato e perfettamente in sintonia con lo stile del gioco. Artisticamente, Shadows: Awakening è molto ispirato, basta anche solo aprire il menu per osservare i vari campioni, tutti ben caratterizzati e curati nei minimi dettagli, seppur con una grafica abbastanza limitata. Manca purtroppo la localizzazione italiana, che in un titolo basato molto sui dialoghi fa storcere il naso, e potrebbe limitare le vendite nel nostro territorio vista la chiusura di alcuni giocatori rispetto a questa scelta delle software house. Dal canto nostro possiamo garantirvi che l’inglese utilizzato non è complesso, quindi se il gioco vi interessa non fermatevi a quest’aspetto, che andava comunque segnalato.
La nostra prova è stata effettuata su PlayStation 4 Pro. Per quanto il lato artistico del gioco ci sia piaciuto, non possiamo non parlare del frame rate bloccato a 30 fps (o forse meno) e di una risoluzione ferma ai 1080p. Problemi questi che passano sicuramente in secondo piano rispetto a trama e gameplay, tuttavia, in particolare su Shadows: Awakening, avere un frame rate così basso crea problemi nelle azioni più concitate, visto il continuo passaggio tra due mondi che a volte manda in tilt il motore grafico creando qualche microlag e a volte anche crash che fanno perdere i progressi di quel determinato doungeon.
Parlando, appunto, di progressi, un altro aspetto che non ci è molto piaciuto è il sistema di salvataggi, il quale è sì anche automatico, ma si attiva solamente quando entrate/uscite da una zona con caricamento. Questo comporta qualche problema dato dai frequenti crash e dalla necessità di effettuare dei salvataggi manuali dopo alcune boss fight, dato che in caso di morte avvenuta dopo la fine del combattimento dovrete ripetere comunque la battaglia.
Shadows: Awakening è un RPG con visuale isometrica che i fan di Diablo III potrebbero apprezzare. Il gioco basa tutto sull’interazione tra divoratore e campione, permettendo di passare da un mondo all’altro in tempo reale per affrontare nemici oppure interagire con particolari elementi ambientali. Il tutto funziona egregiamente, soprattutto se visto insieme alla componente GDR del titolo: avrete infatti la possibilità di personalizzare il vostro campione con armi ed equipaggiamento in base allo stile di gioco e potrete anche scegliere quali abilità e perk usare in base al tipo di combattimento o al campione utilizzato. Abbiamo riscontrato qualche problema di frame rate e crash sporadici, ma per il resto riteniamo il gioco una proposta valida e interessante per gli amanti dei GdR single player.
Pro
- Interazione tra i due mondi perfetta
- Buona longevità e rigiocabilità
- Artisticamente piacevole
Contro
- Qualche problema di animazione e "lock-on" negli scontri più confusi
- Mancata localizzazione italiana
- Sistema di salvataggi approssimativo
- Qualche problema di lag e crash su console