Shadow Warrior 2 – Recensione Xbox One
A distanza di pochi mesi dall’uscita PC, Shadow Warrior 2 approda su Xbox One senza variazioni di sorta ma portando con sé l’interessante possibilità di acquistare un bundle contenente anche il primo titolo della serie.
Nato come reboot dell’originale titolo 3D Realms, apparso ben 20 anni fa, Shadow Warrior conserva quel carattere di first person shooter splatter e ironico plasmato sulle orme di quel Duke Nukem, simbolo della casa di sviluppo texana.
Il compito di riportare in auge questo titolo è stato affidato allo studio indipendente polacco Flying Wild Hog che ha sapientemente ripreso l’insegnamento di 3D Realms espandendolo e riuscendo nell’impresa di dare avvio a una saga molto interessante e, soprattutto, divertente.
Zilla Enterprises
A cinque anni di distanza dai fatti del primo Shadow Warrior, ritroviamo ancora una volta il ninja Lo Wang di fronte alla minaccia di orde demoniache evocate dalla Zilla Enterprises per conquistare il mondo. Come mercenario, Lo Wang verrà incaricato di recuperare la giovane Kamiko dalle grinfie della malvagia corporazione.
Egli però ignora che questa missione lo porterà a convivere con l’anima di Kamiko: infatti al fine di non far corrompere la giovane dagli influssi demoniaci, l’anima della fanciulla verrà confinata all’interno della mente del ninja.
Tra alleati di varia natura e tradimenti, ci faremo largo con fendenti di katana, e battute altrettanto taglienti, fino ai piani alti della Zilla e del mondo demoniaco per salvare Kamiko e liberare la terra da quest’assurda quanto terrificante invasione.
First Person Hack ‘n’ Slash
Sarebbe sbagliato considerare Shadow Warrior 2 un canonico fps in cui si alternano armi da fuoco e armi bianche: il titolo Flying Wild Hog ha infatti alcune pregevoli incursioni in un genere ben lontano dallo sparattuto.
La crescita del personaggio tramite upgrade di HP e MP, skill points, la possibilità di modifica delle caratteristiche dell’armamentario, la presenza di quest principali e secondarie e, infine, un semplice sistema di crafting, fanno di Shadow Warrior 2 un’interessantissimo ibrido tra fps a hack’n’slash con elementi RPG.
Il divertimento risulta assicurato sia dalle orde di nemici da sbaragliare durante le quest, principali e non, sia dal vastissimo numero di armi a nostra disposizione e che vanno dalla semplice katana alla motosega, passando per shotgun e mitragliatrici.
Per un numero così vasto di equipaggiamento avremo da affrontare un altrettanto vario corollario di nemici.
L’unica pecca evidente in questa diversificazione si evidenzia però in uno scarso numero di ambientazioni che andremo a visitare più volte e di cui ben presto conosceremo ogni anfratto. Infatti esploreremo zone rurali in stile Giappone feudale, città moderne e futuristiche per finire in suggestivi ambienti demoniaci.
Anche le quest che andremo ad affrontare alla lunga risulteranno in parte ripetitive presentando elementi comuni quali la ricerca di una chiave o di un oggetto. La monotonia di queste situazioni sarà fortunatamente mitigata dalla presenza di nemici impegnativi e numerosi.
Tristram in salsa giapponese
Tra gli elementi che accostano Shadow Warrior 2 a un Hack’n’Slash c’è anche la presenza di una classica città-base che presenta un certo numero di NPC che ci affideranno imprese principali e quest secondarie.
Le quest saranno tutte premiate con interessanti ricompense e ci metteranno alla prova con la possibilità di incontrare nemici di livello e rarità variabile, come nel più classico dei Diablo.
Tramite gli slot di upgrade potremo modificare le caratteristiche delle armi per renderle più efficaci e letali contro determinati nemici grazie all’aggiunta di effetti, potenza di fuoco e così via.
La personalizzazione dell’equipaggiamento si limita a questo ma potremo modificare anche capienza dei caricatori, energia vitale, imparare nuove abilità e così via, spendendo skill points ottenibili tramite passaggio di livello o superamento delle quest.
A livello tecnico non ci troviamo di fronte allo stato dell’arte di Xbox One ma abbiamo comunque una grafica gradevole con texture e skin ben realizzate. La nota dolente riguarda la mancanza dei 60fps, apprezzabile a pieno nella controparte PC e che si dimostra senza dubbio la piattaforma migliore per Shadow Warrior 2.
Il titolo di Flying Wild Hog gira comunque in modo fluido seppur siano riscontrabili alcune sporadiche collisioni e cali di frame rate in situazioni caotiche.
La componente multiplayer si limita a partite in co-op fino a quattro giocatori, non permettendo scontri competitivi e limitando la fruibilità del titolo dopo il suo completamento nella campagna single player.
Nonostante sia terminabile in una dozzina di ore, Shadow Warrior 2 permette di potersi divertire ancora grazie alla massiccia presenza di collezionabili, obiettivi sbloccabili (ben 39), quest secondarie e citazioni.
A corredo delle nostre scorribande tra demoni, cyborg e affiliati Yakuza avremo dalla nostra un’ottima varietà di effetti sonori e musiche gradevoli seppur non epiche.
La cura riposta nel comparto audio è apprezzabile soprattutto nel doppiaggio e nella personalizzazione dei vari nemici presenti in questo scorcio di Giappone.
Certamente non sarà la trama a fare del lavoro dei ragazzi polacchi di Flying Wild Hog un titolo memorabile, ma saranno quell’ironia pungente e quel divertimento garantito dalla varietà di armi e nemici che alterneranno momenti splatter a situazioni decisamente più impegnative. Gli elementi ibridi da Hack’n’Slash garantiscono inoltre un’ottima longevità che farà soprassedere sui mancati 60fps e su minori difetti tecnici. Shadow Warrior 2 è un titolo che, a diritto, si ritaglia un interessante spazio nel parco titoli di Xbox One.
Pro
- Divertente, frenetico e longevo.
- Interessante mash-up tra fps e hack'n'slash
- Grande varietà di armi e nemici
Contro
- Colpi di scena e trama scontati
- Mancanza dei 60fps accompagnata da sporadici cali di frame rate
- Poche ambientazioni, alla lunga monotone