Severed – Recensione
Playstation Vita è stata una console molto discussa, negli ultimi anni, a causa dell’apparente abbandono di Sony nei suoi confronti. Già nata con un parco titoli non esattamente entusiasmante, ha ricevuto l’annuncio ufficiale di sua madre riguardo una sospensione dello sviluppo dei titoli tripla A, dato che fuori dal Giappone le vendite non sono mai andate molto bene. Nel Sol levante tuttavia continuano ad uscire molti titoli, e per gli amanti dei giochi in stile anime (o particolari come Danganronpa) la console non è mai morta del tutto. Nell’ultimo periodo Playstation Vita sembra essere per qualche strano motivo divenuta la casa dei giochi di ruolo dungeon crawler, e questa nuova uscita sembra confermare tale sospetto. Severed è l’ultima fatica del bravissimo team Drinkbox Studios, che ci ha deliziati tutti quanti nella precedente generazione con quel gioiellino chiamato Guacamelee. Ma in un panorama videoludico su Vita che soprattutto ora si trova in un limbo strapopolato da dungeon crawler, come può un altro esponente del genere salire in superficie e farsi notare rispetto agli altri?
Una famiglia fortunata
La storia di Severed ci viene presentata senza grosse chiarezze, ma in maniera sussurrata, con un velo di tristezza e malinconia. Dopo esserci risvegliati in una casa vuota e in rovina, ci ritroveremo a vagare in prima persona tra le stanze desolate di questa dimora, indagando su foto di famiglia che dietro una cornice felice e piena di sorrisi nascondono eventi tragici e crudi. Tutto inizierà ad avere un senso non appena troveremo uno specchio in casa, che rivelerà il nostro personaggio come un’emaciata ragazza priva di un braccio. Desiderosa di vendetta, viene edotta da un misterioso individuo che i suoi familiari sono recuperabili e da egli armata di una spada. Parole poco chiare, considerata la loro presunta morte. Parlerà dei loro corpi? O forse delle loro anime? In ogni caso tanto basta per lanciare la nostra eroina alla ricerca dei genitori e del fratello, pronta a fare giustizia. Sarà durante il suo viaggio che man mano faremo anche noi chiarezza sull’accaduto.
Un taglio a te, un braccio a me
In apparenza, all’inizio dell’esperienza di gioco, Severed potrebbe apparire come un semplice dungeon crawler in prima persona come tanti altri, soprattutto considerata la mole di questi ultimi usciti su Playstation Vita. Con una mappa su un angolo dello schermo i nostri pulsanti direzionali inficeranno sul movimento della protagonista, che potrà viaggiare attraverso un mondo a griglia diviso in località “cubiche” esplorabili nelle loro 4 angolazioni. Se però negli esponenti di questa tipologia di gioco di ruolo ci sono degli standard quali gli incontri random con combattimenti a turni, Severed decide di fare largo uso del touch screen per donarci un’esperienza molto particolare e immersiva. Ad ogni incontro con un nemico partirà una sequenza di combattimento action, nella quale dovremo sferrare noi stessi gli attacchi della protagonista muovendo il dito sul touch screen come fossero fendenti di spada. Più i fendenti saranno larghi e quindi caricati più infliggeranno danni, ma i nemici non staranno a guardare e tenteranno di proteggersi al meglio delle loro possibilità costringendoci non solo ad aggiustare la mira per continuare a colpirli sfruttando le loro aperture, ma anche ad utilizzare contrattacchi per proteggere la nostra preziosa barra della vita. Nella parte inferiore dello schermo, difatti, sarà presente una barra rossa per ogni nemico (che potranno attaccarci anche da più lati costringendoci a girare la visuale durante il combattimento), la quale una volta piena indicherà l’arrivo imminente di un attacco avversario. Per non subire ferite dovremo sferrare abilmente un fendente dal basso verso il punto in cui l’attacco sta arrivando, così da bloccarlo e poter allo stesso tempo contrattaccare. Ogni nemico ha un pattern d’attacco diverso e molto particolare, e la possibilità di superare gli scontri senza subire danni a seconda della propria bravura ricorda molto da vicino la saga RPG di Mario & Luigi.
Anche dal punto di vista esplorativo Severed si discosta molto dai suoi compagni, essendo incentrato su uno stile alla Zelda nel quale dovremo spesso tornare sui nostri passi per utilizzare nuovi poteri acquisiti ed ottenere “pezzi” di cuore e mana per aumentare la barra di vita e magia a nostra disposizione.
Altra fondamentale differenza rispetto ai normali giochi di ruolo è l’assenza di un livello di esperienza: la nostra potenza e le nostre abilità aumenteranno facendo uso degli arti nemici. Proprio così: durante il combattimento, se saremo in grado di sferrare un certo numero di colpi a ripetizione senza essere bloccati, riempiremo man mano una barra di Concentrazione che una volta completata ci darà la possibilità di smembrare i nemici una volta sconfitti. Al termine dei loro punti vita partirà un brevissimo intermezzo di qualche attimo in cui il tempo si congelerà e vedremo a schermo i possibili tagli effettuabili sul corpo del mostro malcapitato, a quel punto dovremo essere particolarmente veloci a tagliare braccia, gambe, occhi e quant’altro così da poterli collezionare e usarli per potenziare le nostre abilità in un ramo presente nel menù di gioco.
Dark and gore
Non è da mettere in discussione il fatto che Severed sia stato sviluppato con fondi piuttosto limitati, e considerate le possibilità tecniche di Playstation Vita ci si potrebbe aspettare molto di più dal suo comparto grafico. Tuttavia la povertà in ambito tecnico viene completamente oscurata dai toni tetri e bui che ci vengono scagliati contro in maniera violenta e priva di limiti: sebbene i tratti siano molto semplici, forse in un certo senso anche astratti, dall’altro ricalca alla perfezione quello che potrebbe essere un incubo dal quale è impossibile svegliarsi. Il sonoro ricalca questo senso di ansia e di malvagità, la colonna sonora è come faccia parte dell’ambientazione stessa, e non ci renderemo nemmeno conto di ciò che stiamo ascoltando, percependo le tracce di accompagnamento come una cosa naturale tanto quanto il sibilo della spada che utilizzeremo con la punta delle dita. Il gameplay è preciso e sfrenato, l’ambientazione immersiva e ben delineata, la longevità si avvale di un backtracking ben congegnato e tantissimi segreti da scoprire tramite enigmi.
In conclusione
Severed prende di peso il genere dei RPG dungeon crawler e lo sbatte in faccia a tutti quelli che credevano che Playstation Vita si avvalesse ultimamente solo dello stesso genere, puntando il dito anche a coloro che fanno della grafica il loro metro di giudizio. Drinkbox Studios mescola le carte in tavola offrendoci un titolo a basso budget ma che è in grado di donarci molto più di un titolo tripla A, soprattutto giocato nelle giuste condizioni e stati d’animo. Se siete stanchi di usare Playstation Vita come un modo di dissetare la vostra voglia di titoli in stile anime, è ora di affilare il dito e di usarlo a mò di spada per fendere mostri e squarciare la tela di un inenarrabile segreto.
Pro
- Ottimo design
- Crudo e dall'ambientazione oscura
- Combat system sfrenato e preciso
- Tanti enigmi e backtracking per potenziamenti
Contro
- I nemici non hanno enorme varietà come numero di modelli