Senran Kagura: Peach Ball – Recensione
Senran Kagura è oramai una serie di videogiochi fin troppo conosciuta, e probabilmente per i motivi più sbagliati. Quando si nomina Senran Kagura, a partire da altri titoli più imponenti tecnicamente come Estival Versus, Peach Beach Splash o Burst Re:Newal, non si pensa al gameplay dei vari titoli né alla trama, ma la prima cosa che viene a mente sono tante kunoichi (cioè ninja donne) in abiti succinti o direttamente senza abiti. È palese che il target di questa serie sia un pubblico di maschietti con gli ormoni a mille, tuttavia alcuni titoli della serie sono stati meritevoli come giochi in sè piuttosto che per il loro spirito che stimola i bollenti spiriti.
In particolare Senran Kagura: Peach Ball è probabilmente il miglior spin-off mai uscito della serie, nonostante questo non sia esattamente il periodo più felice per essa. Parliamo infatti della nuova politica di Sony che obbliga in questo tipo di giochi a inserire una grande quantità di censure anche piuttosto invasive. Dalla parte opposta abbiamo invece Nintendo, che nonostante le sue politiche spesso e volentieri innocenti e portate a un target di giovanissimi, è sempre stata la prima a supportare la saga di Senran Kagura su tutte le sue console, soprattutto quelle portatili.
Ecco dunque Senran Kagura: Peach Ball per Nintendo Switch, gioco di pinball che però non rinuncia affatto al fanservice che ha reso tanto famosa la serie.
Donne bestiali
La trama dei giochi di Senran Kagura, soprattutto per quanto riguarda gli spin-off, è spesso e volentieri assurda e fuori dagli schemi. Senran Kagura: Peach Ball non fa eccezione in questo. Haruka dell’accademia Hebijo lavora part time in una sala giochi chiamata Honey Arcade, purtroppo questa sala giochi non è molto frequentata, e nel suo troppo tempo libero Haruka ha messo a frutto la sua folle conoscenza della chimica per inventare il Beastall, un liquido che tramuta in animali tutti quelli che lo toccano. Durante un torneo di videogiochi, Ryona scambia il liquido per del sapone, e si trasforma in una ragazza mezza canina, andando poi a leccare le altre ragazze che fanno la stessa fine, diventando tutte animali differenti. Nella sala giochi siamo presenti anche noi, sotto forma di personaggio maschile generico, e Haruka ci chiederà di aiutarla a far tornare le cose alla normalità.
Il metodo di cura, però, è quantomeno bizzarro e al limite dell’assurdo. Si deve innanzitutto parlare alle ragazze trasformate cercando di far riaffiorare loro ricordi riguardo la loro umanità, a quel punto bisogna farle sdraiare sopra un flipper che è in realtà un’invenzione di Haruka progettata proprio come antidoto per questa situazione. In quanto campione di pinball, il nostro personaggio dovrà stimolare le parti più intime delle ragazze utilizzando le palline del flipper che in realtà contengono un forte antidoto.
Credeteci, ci abbiamo messo diversi minuti a tentare di spiegare tutto questo in modo che non sembrasse ridicolo, ma è alquanto complicato.
Tempo di multiball
Evitando altri titoli facilmente male interpretabili, passiamo al lato più ludico di questo gioco. Tutti sanno come funziona un flipper, e Senran Kagura: Peach Ball prende i soliti canoni e gimmick dei titoli del genere e alza l’asticella riempiendo i tabelloni fino all’orlo di cose da fare e colpire. Ci sono una quantità di bonus e attività da perdere il conto, e questo è senz’altro un lato positivo che va però a scontrarsi di forza con un solidissimo muro che rovina tutto: la presenza di due soli tabelloni.
I due tabelloni si chiamano Peach Land e Spooky Shinobi Park, e durante le 5 ore che passeremo nella modalità storia non faremo altro che avanti e indietro tra questi due tabelloni, rendendo il tutto piuttosto monotono nonostante la quantità di cose da colpire e attivare. La creazione di questi tabelloni e dei minig iochi sbloccabili in essi sono chiaramente pieni d’amore e di inventiva, ma questo non è assolutamente sufficiente a giustificare questa penuria di stage.
Al centro di ogni tabellone è sempre presente una delle cinque ragazze, e per ottenere più punti possibile dobbiamo colpirle nelle loro zone erogene. Per riuscirci, il gioco ci esorta a utilizzare il più possibile i Joycon per dare uno “scossone” al flipper e cambiare la direzione della pallina. Man mano che si gioca in ogni tabellone, si sbloccheranno obiettivi e missioni sempre diversi, come il totalizzare un certo numero di punti, il mandare la pallina in un punto del tabellone per un certo numero di volte, o altro ancora. Una volta ottenuti abbastanza punti entreremo in un mini gioco chiamato Sexy Challenge, nel quale dovremo colpire in un limitato periodo di tempo per più volte possibile degli oggetti che faranno finire le ragazze in pose e situazioni piuttosto compromettenti.
A parte la modalità storia, abbiamo a disposizione una modalità libera che ci permette di giocare quanto vogliamo e ottenere monete che ci permetteranno di sbloccare un sacco di contenuti estetici per le ragazze, a partire dai vestiti fino ad arrivare a musiche e artwork. Non manca come al solito la modalità diorama per scattare foto, né la modalità in cui possiamo semplicemente “toccare” le ninja ovunque con le nostre mani da pervertiti.
Il grande errore di Senran Kagura: Peach Ball che lo separa dall’essere un gioco imperdibile per Switch, è quello di trattare sè stesso come se fosse un titolo minore. I tabelloni e il gioco in sè sono dannatamente divertenti e pieni di cose da fare, ma Marvelous ha deciso di non dare particolare importanza al titolo stesso, relegandolo a una piccola perla con soli due tabelloni e cinque ragazze da colpire. Veramente un peccato, perchè l’idea di base è la migliore di tutti i giochi di Senran Kagura usciti finora, e il gameplay è praticamente perfetto.
Pro
- Divertentissimo
- Tante cose da fare e sbloccare in ogni tabellone
- Tanti sbloccabili estetici
Contro
- Storia di sole 5 ore
- Solamente 2 tabelloni
- Solo 5 ragazze con cui giocare