Senran Kagura Burst – Senran Kagura Burst
Nel mondo dell’intrattenimento esiste una cosa, conosciuta purtroppo, o per fortuna, da tutti, chiamata fanservice. Il fanservice può avere moltissime facce, e può essere più o meno spudorato. I crossover sono un chiaro esempio di fanservice: prendere tanti personaggi amati da tutti e metterli tutti assieme nello stesso gioco o film è un fanservice spudorato ma di successo sicuro, come accade per esempio in Marvel Vs Capcom o in The Avengers. Tuttavia quello che fa ricorso al semplice inserimento di personaggi famosi è il tipo di fanservice più innocente e tranquillo, ma ne esistono anche altre variabili, tra le quali quelle che fanno uso di parti del corpo femminili decisamente avvenenti, così che i maniaci, ehm, i giocatori possano soffermarsi più su ciò che sballonzola piuttosto che sul gioco in sè. Finora il massimo esponente di questo genere è stato senza dubbio Dead or Alive Xtreme Beach Volleyball 2, ma il gioco che è riuscito a rubare la corona è incredibilmente su console Nintendo, e si tratta di Senran Kagura Burst.
A scuola di shinobi
Nel mondo presentato da Senran Kagura, decisamente molto particolare e interessante, oltre alle normali scuole per gli studenti ce ne sono alcune che servono appositamente a istruire e formare giovani promesse dei ninja. Le due scuole più rinomate sono la scuola Hanzo e la scuola Hebijo, la prima brillante e che insegna ai suoi studenti il valore della giustizia e della speranza, la seconda più viscida e probabilmente vicina al vero spirito dei ninja, tuttavia da un certo punto di vista, proprio per questo, considerabile quasi malvagia. Ognuna delle due scuole possiede 5 studentesse d’ elite, i veri e propri gioielli delle kunoichi del domani, e costoro sono anche ovviamente le protagoniste di cui prenderemo il controllo (più una sesta sbloccabile per ogni fazione). Potremo decidere quindi quale storyline seguire, se quella della scuola Hanzo o quella della scuola Hebijo e di conseguenza utilizzare come eroine le shinobi di quella scuola. I personaggi sono tutti molto differenti tra loro, sia in termini estetici che come carattere e stile di combattimento (c’è chi si batte a mani nude, chi con una spada, o chi con una mitragliatrice gigante), anche se riescono a staccarsi ben poco dai classici stereotipi dell’animazione giapponese.
Tette al vento
Senran Kagura si presenta come un picchiaduro a scorrimento molto frenetico e ricco di azione. Il menu principale è l’aula della scuola dove potremo decidere se parlare con gli altri personaggi, usare alcuni dei tanti extra come i costumi secondari, oppure semplicemente tuffarci all’interno di una missione, e in questo ultimo caso ci si ritroverà immediatamente nel bel mezzo dei nemici e della battaglia. Il gameplay è molto semplice e intuitivo: con i pulsanti Y e X eseguiremo attacchi deboli e forti, che è possibile concatenare in varie combo, con B si salta, mentre con A si effettua un piccolo e veloce scatto in avanti, il quale però è la chiave per effettuare lunghissime combo. Infatti alla fine di ogni singola combo, una volta effettuato un attacco finale in grado di lanciare in aria o lontano gli avversari, premendo il pulsante dello scatto il nostro personaggio salterà per raggiungere automaticamente i nemici ovunque essi siano finiti, così da continuare il pestaggio in maniera violenta e quasi irrazionale.
Le missioni sono tutte molto veloci e i nemici sono numerosi ma più che altro carne da macello, di conseguenza ogni livello avrà una durata difficilmente superiore alla decina di minuti; è comunque molto frequente la possibilità di venire circondati da una grossa quantità di avversari e finire nelle loro grinfie, ma anche in questo caso è possibile effettuare una contromossa per allontanare tutti i nemici al costo di una piccola quantità di energia vitale.
Insomma, il gameplay è molto semplice e veloce, e allo stesso tempo monotono e ripetitivo, come era ovvio che fosse. D’altra parte il gameplay non è studiato per offrire una chissà quale incredibile varietà, quanto più per mostrare al giocatore il più possibile le grazie femminili delle protagoniste. Man mano che le eroine vengono colpite, infatti, i loro vestiti si strapperanno denudandole (mai al completo), e meno un personaggio ha vestiti addosso più danni subirà da eventuali attacchi nemici. Naturalmente non è certo l’unico modo di vedere le nostre bellezze ninja senza panni, infatti è possibile iniziare i livelli entrando in una modalità rabbia, dove il personaggio parte già privo di vesti e con difesa abbassata, ma con potenza di attacco maggiore, e se vogliamo spogliarle ancora di più ci basterà premere il pulsante dell’attacco speciale. Perchè si sa: le tecniche ninja bruciano i vestiti di chi le usa.
Musiche e scatti
Graficamente il titolo non ha alti nè bassi: per essere un gioco su console 3ds si poteva fare molto di più. I modelli poligonali e le animazioni non sono orribili ma nemmeno eccelsi. Tuttavia, nonostante la componente tridimensionale della console doni delle visuali molto suggestive, il gioco è contornato costantemente da una fastidiosissima scattosità, come se il framerate fosse sempre instabile. In termini di longevità ci attestiamo sulle 7-8 ore per completare ciascuna delle due campagne, grazie anche a una storia che proseguendo diventa gradevole e lunghi dialoghi da visual novel, oltre al fatto che ci sono veramente moltissimi extra tra bozzetti, video, o costumi alternativi. La parte in cui Senran Kagura però brilla di più è senz’altro il comparto audio: le musiche sono molte e ben orchestrate, ci sono ben 2 temi per ogni personaggio durante le scorribande nelle varie missioni, e i compositori sono i famosi Mutsumi Ishimura e AkiHee Motoyama.
In conclusione
Senran Kagura ha un suo perchè. Certo, non si può dire che sia un picchiaduro a scorrimento di chissà quale ottima fattura, e per la maggior parte degli utenti è un titolo che finirà per stancare facilmente già dopo poche ore. Tuttavia per chi riuscirà a spingersi oltre (e probabilmente il 99% di essi saranno gli amanti dei seni prosperosi) si riscoprirà un titolo che alla fine dei conti non è poi così insulso. Nonostante il gameplay un po’ sottotono troviamo comunque una buona quantità di personaggi ben caratterizzati, una storia che prosegue e offre anche qualche piccola sorpresa, e tanti extra da trovare e sbloccare.