Sega Mega Drive Classics – Recensione
Il prossimo 29 ottobre Mega Drive (console nota negli Stati Uniti con il nome di Genesis) spegnerà le sue prime trenta candeline. Per l’occasione, Sega non solo ha annunciato Mega Drive Mini, ma ha anche realizzato Sega Mega Drive Classics, una raccolta contenente ben 53 giochi di quell’epoca d’oro.
Prima di procedere a qualsivoglia valutazione, è opportuno iniziare con la lista dei titoli disponibili, tutti sin da subito (fra parentesi le versioni del gioco fra cui si può scegliere):
- Alex Kidd in the Enchanted Castle
- Alien Soldier (/JAP)
- Alien Storm
- Altered Beast
- Beyond Oasis
- Bio-Hazard Battle
- Bonanza Bros.
- Columns
- Columns II
- Comix Zone
- Crack Down
- Decap Attack
- Dr. Robotnik’s Mean Bean Machine
- Dynamite Headdy (/JAP)
- ESWAT: City Under Siege
- Fatal Labyrinth
- Flicky
- Gain Ground
- Galaxy Force II
- Golden Axe
- Golden Axe II
- Golden Axe III
- Gunstar Heroes
- Kid Chameleon
- Landstalker (/EN/FRA/GER)
- Light Crusader
- Phantasy Star II
- Phantasy Star III: Generations of Doom
- Phantasy Star IV: The End of the Millennium
- Ristar (/JAP)
- Shadow Dancer
- Shining Force
- Shining Force II
- Shining in the Darkness
- Shinobi III: Return of the Ninja Master
- Sonic the Hedgehog
- Sonic the Hedgehog 2
- Sonic 3D Blast
- Sonic Spinball
- Space Harrier II
- Streets of Rage
- Streets of Rage II (/JAP)
- Streets of Rage 3 (/JAP/EN)
- Super Thunder Blade
- Sword of Vermillion
- The Revenge of Shinobi
- ToeJam & Earl
- ToeJam & Earl in Panic on Funkotron
- Vectorman
- Vectorman 2
- Virtua Fighter 2
- Wonder Boy III: Monster Lair
- Wonder Boy in Monster World
La lista ricalca grosso modo quella dei numerosi volumi della Sega Mega Drive Classics Collection usciti a partire dal 2010 su PC, ma mancano nomi importanti come Ecco the Dolphin e seguiti, ma soprattutto Sonic the Hedgehog 3 e Sonic & Knuckles, nonché, ovviamente, Sonic 3 & Knuckles, cioé la loro versione combinata. Al netto di queste defezioni, i titoli sono quelli di Sega Mega Drive and Genesis Classics su Steam, così come l’hub – disegnato come una “cameretta” di un fan di Sega, con poster a tema e scaffali dei giochi – è quello sviluppato da D3T e lanciato sulla piattaforma di Valve un paio di anni fa. Qualcuno, a questo punto, potrebbe ritenere preferibile proprio l’opzione Steam per il supporto Workshop.
Chiaramente in questa sede è assolutamente impossibile soffermarsi anche solo brevemente sui giochi contenuti. Ci limitiamo ad osservare che di alcuni abbiamo già parlato in modo sufficientemente accurato (come Gunstar Heroes, Sonic the Hedgehog 2, Streets of Rage e seguito), mentre altri saranno oggetto di futuri approfondimenti da parte della nostra (mia, NdR) rubrica Back in Time, per cui restate sintonizzati. Nel complesso, ce n’è per tutti i gusti: dai platform – rappresentati non solo dai Sonic, ma anche dal più antico Alex Kidd, da Ristar e altri ancora – ai JRPG – non solo serie come Phantasy Star e Shining Force, ma anche gemme come Light Crusader e Sword of Vermilion; dai puzzle – come i Columns e Dr. Robotnik’s Mean Bean Machine – ai beat ‘em up – come Altered Beast e i vari Golden Axe – passando per gli shoot ‘em up – come Gunstar Heroes e Alien Soldier di Treasure. Potreste rimanerci “intrappolati” per centinaia di ore.
Le opzioni di corredo sono abbastanza soddisfacenti, soprattutto sul versante video: abbiamo cinque diverse modalità di ridimensionamento pixel (nessuno, bilineare, EPX, HQ4X, XBR; potete avere un riscontro immediato degli effetti dei filtri osservando il quadretto di Sonic all’interno della cameretta), filtro scanline, la possibilità di scegliere fra diversi bordi (ricordate che all’epoca l’aspect ratio era 4:3!) e altre opzioni secondarie, come la modalità specchiata o quella che simula il look bombato dei vecchi CRT.
Nulla di particolare, invece, per quanto attiene all’audio, ma ricordiamo che, oltre alle impostazioni dell’hub, ogni gioco conserva le proprie originali. Deludenti le opzioni di configurazione del controller, che sono solo due: ci sfugge il motivo per cui i tasti non siano mappabili liberamente dal giocatore.
La dotazione di extra è solida, ma non massiccia. Innanzitutto, esistono le funzionalità online per i giochi che le supportano, cioè quelli che prevedano classifiche e comparti multiplayer. Poi ci sono 25 Trofei/Obiettivi: cinque sono legati alla collection, mentre gli altri venti ai singoli giochi; ne consegue che più della metà dei titoli presenti in Sega Mega Drive Classics non sblocca alcunché.
Completano il corredo venti sfide, legate ad altrettanti giochi, che sbloccano ben tre Trofei. Si tratta di superare uno stage o un punteggio (a seconda del titolo) a particolari condizioni: giusto per fare un paio di esempi, quella di Streets of Rage richiede di vincere il primo stage con la barra della salute piena, mentre quella di Columns impone il raggiungimento dei 5000 punti a partire da una partita (non rosea) predefinita.
Sega Mega Drive Classics è una collection bella solida, anche se non è stata frutto di un lavoro particolarmente pesante: la casa del porcospino blu si è limitata a schiaffare in un disco 53 giochi (con alcune assenze significative), l’applicazione che funge da hub lanciata su Steam due anni fa e qualche extra di ordinanza. Ciò detto, si tratta comunque di una raccolta piena di capolavori, che si rivela congeniale soprattutto per le nuove leve (diciamo i nati dal 1995 in poi) dotate quantomeno di curiosità nei confronti del retrogaming.
Pro
- Ben 53 giochi!
- Numerose opzioni di emulazione
Contro
- Mancano Ecco the Dolphin e seguiti, Sonic the Hedgehog 3 e Sonic & Knuckles