Scott Pilgrim vs. The World: The Game – Recensione
Nel dicembre 2014 Scott Pilgrim vs. the World: The Game, il gioco ispirato al fumetto di Bryan O’Malley, veniva oscurato sugli store digitali PlayStation e Xbox. Per molti che l’avevano acquistato non era un problema, ma per una buona fetta di giocatori ciò ha significato per anni l’impossibilità di giocarvi. La scomparsa del videogioco di Scott Pilgrim è diventato un caso negli anni: l’ipotesi più probabile è che si sia trattato di un problema di licenze tra Ubisoft e gli altri proprietari dei diritti di Scott, che vanno ben al di là del suo creatore. Dopo sei anni il gomitolo si è sbrogliato e qualche mese fa Ubisoft ha annunciato il ritorno di Scott Pilgrim vs. The World: The Game, tanto voluto da O’Malley.
Nel frattempo il film di Edgar Wright e con Michael Cera nei panni del bassista ventitreenne ha festeggiato da poco il suo decimo anniversario diventando un cult moderno, e le piattaforme si sono letteralmente triplicate: PlayStation 3 e Xbox 360 hanno ceduto il passo alle più recenti console di casa Sony e Microsoft, senza dimenticare Nintendo Switch, PC e quelle incorporee, ovvero i cloud streaming di Stadia e Amazon Luna, dando a Ubisoft un bacino d’utenza molto più ricco da cui attingere rispetto al passato. Scott Pilgrim vs. The World: The Game è finalmente disponibile, noi lo abbiamo provato sulla console ibrida di Nintendo.
Hello again, friend of a friend
Reduce da una rottura, la monotonia quotidiana di Scott Pilgrim, che si destreggia tra il liceo e una band amatoriale dove è il bassista, viene improvvisamente spezzata dall’arrivo di Ramona Flowers, un’introversa ma affascinante ragazza. Ramona non passa inosservata – difficile infatti non rimanere infatuati dai suoi capelli cangianti, i roller blade e gli occhiali steampunk – tanto che nel cuore del ragazzo scatta subito il colpo di fulmine. La storia mira a far riguadagnare a Scott la felicità e conquistare l’amore di Ramona, ma non è così facile come sembra: Ramona ha avuto ben sette fiamme, che si sono unite a formare la “Lega dei Malvagi Ex” con l’obiettivo di impedire che l’unione si concretizzi. Scott dovrà sconfiggere tutti e sette a suon di pugni, battaglie tra bassi e incredibili poteri vegani se vuole avere un futuro sereno con Ramona.
Questa premessa è stata poi alimentata da citazioni al mondo dei videogiochi, da Super Mario e Mega Man passando per Kirby e Street Fighter, e quindi è stato naturale che Scott Pilgrim ne avesse uno tutto suo: il gioco risulta chiaramente ispirato a River City Ransom, gioco del 1989 uscito su NES (e disponibile nel catalogo Nintendo Switch Online) in cui due studenti si facevano strada tra le gang locali al salvataggio di una ragazza, rapita da un brutto ceffo.
Tra il beat ‘em up e il GDR, River City Ransom permetteva ai giocatori di entrare nei negozi per ripristinare la salute e acquistare potenziamenti. Scott Pilgrim è strutturato esattamente così, ricalcando quella serie di titoli che hanno fatto fortuna negli anni ’90 con la formula del picchiaduro a scorrimento come Streets of Rage e Double Dragon: i personaggi si muovono così nella Toronto in pixel art 2D disegnata da O’Malley facendone un fumetto in movimento, e la storia non si discosta da quella originale, con la differenza che Scott e compagni devono superare molte più orde di sgherri prima di arrivare agli Ex.
Ramona on my console
Oltre ovviamente a Scott Pilgrim è possibile utilizzare i Sex Bom-omb (la sua band composta da Stephen e Kim), Ramona Flowers, Wallace e Knives Chau. Gli ultimi due sono l’inquilino di Scott e una ragazza ossessionata che erano in precedenza DLC aggiuntivi e che sono ora inclusi in quest’edizione. Per sbloccare Knives, non più relegata a “evocazione” speciale dei protagonisti, basta creare o accedere con il proprio account Ubisoft, che aprirà le porte anche dell’online. Knives comparirà quindi per magia nella schermata di selezione dei personaggi, mentre Wallace è disponibile sin da subito.
Le combinazioni di tasti che possono essere effettuate sono piuttosto standard per il genere e non è raro cadere nel button mashing: ci sono gli attacchi leggero e pesante, il salto, la possibilità di raccogliere oggetti (e nemici!) e di evocare Knives – che ha un effetto diverso a seconda di chi la utilizza – oltre che effettuare un attacco a più ampio raggio. Questi ultimi due costano Punti Fegato, che potremmo paragonare al mana e che fanno pendant con la salute e le classiche vite, le quali portano al game over se azzerate. Il gioco salva i progressi ogni qualvolta si ritorna nella mappa principale o si completano i livelli, quindi non c’è pericolo di dover ricominciare da capo la marcia contro i sette Ex.
I comandi sono leggermente remappabili, ma purtroppo non si dimostrano sempre reattivi e non è possibile separare azioni che richiedono uno stesso tasto: “B” per esempio ha numerose funzioni, tra le quali prestare soldi a un compagno e saltare: capiterà spesso di saltellare qua e là prima di capire che “B” va tenuto premuto per compiere l’altra azione; oppure il tasto A serve sia per colpire che potenzialmente curare un compagno, cosa che non sempre funziona nelle fasi più concitate del gioco.
Scott Pilgrim vs. The World: The Game ritaglia grande spazio alla co-op: è possibile giocare insieme con un massimo di 3 amici in locale, che possono scegliere il personaggio prima di riprendere la modalità storia e altre extra che elencheremo in seguito. Oltre prestare soldi o condividere punti vita, è possibile utilizzare il proprio amico come un ariete contro i nemici o soffiargli addirittura una vita sotto forma di fantasma quando si muore. Questa meccanica diventa superflua quando si rimane da soli e ci è capitato spesso di dover attendere circa 30 secondi prima che il fantasma perisca e poter ricominciare la partita. Altre funzioni esclusive della co-op permettono di rianimare un compagno caduto e provocare in due i nemici sfornando così un attacco definitivo. Non c’è dubbio, comunque, che il fiore all’occhiello di Scott Pilgrim vs. The World: The Game sia proprio questo, ovvero la possibilità di condividere agilmente l’avventura con qualcun’altro ed essere premiati con nuove meccaniche di gameplay.
“Se la tua esistenza avesse una faccia, la prenderei a pugni”
Il gioco ha la fama di essere piuttosto hardcore, ed è infatti difficile completarlo senza fermarsi un momento per ripetere qualche livello, accumulare soldi e acquistare potenziamenti in vista del numero di nemici sempre crescente: una volta presa dimestichezza con le meccaniche e le statistiche, il gioco risulterà meno punitivo e regalerà diverse ore di divertimento nonostante il prezzo contenuto, oltre che un peso piuma e una rigiocabilità niente male data dai diversi finali presenti per ogni singolo personaggio (ma solo uno in particolare è in grado di sbloccare il vero finale). Alla fine di ogni livello verremo inoltre premiati da simpatiche scenette che hanno come protagonisti i due piccioncini, Scott e Ramona.
L’offerta complessiva è decisamente ricca, ma non c’è nessuna vera novità nella Complete Edition di Scott Pilgrim vs. The World: The Game. Oltre alla campagna principale, con le sue chicche e segreti, incluse le autostrade subspaziali, ritornano le quattro modalità extra: Assalto contro i Boss è la più classica delle boss rush; Survival Horror è una modalità di sopravvivenza in cui il personaggio viene accerchiato da coriacei zombie; Dodge Ball permette di fare una partita a palla prigioniera contro la CPU e, infine, Battaglia Totale è una modalità multiplayer in cui è possibile salire sul ring contro un massimo di altri 3 giocatori. Il multiplayer online è invece relegato alla sola campagna principale.
Tra queste la più alienante è risultata Survival Horror, in quanto la mancanza di una musica di sottofondo unita alla lentezza naturale dei non morti la rende presto statica, mentre le altre sono un piacevole divertissement a 16 bit. Approfittiamo per aprire una piccola parentesi sull’audio: gli effetti sonori dei pugni e in generale dei colpi risultano molto bassi rispetto la musica, che si dimostra sempre squillante anche se abbassata. Speriamo in una piccola patch a riguardo: gli effetti sonori sono importanti in un gioco del genere, poiché esortano l’immersività e la concentrazione.
Naturalmente Scott Pilgrim vs. The World: The Game sembra nato per far parte del catalogo Nintendo Switch, non solo per la possibilità di avere disposizione sin da subito due pad grazie ai Joy-Con, ma per la sua natura arcade che lo rende fruibile e adatto sia a un pubblico casual (visti i diversi gradi di difficoltà) che ai più esigenti, con la possibilità di giocarci ovunque, sia sulla TV che in modalità portatile. La pixel art è deliziosa e fedele al tratto dell’autore, e c’è inoltre una buona varietà di ambienti: tra le strade innevate di Toronto, set cinematografici, giardini giapponesi che pullulano di ninja e altre citazioni ai classici la varietà di certo non manca.
Chiude il cerchio la colonna sonora degli Amananaguchi, una band americana che si diletta a comporre musica chiptune, ovvero sintetizzata per ricordare i suoni dei vecchi arcade e console. Le tracce sembrano provenire da una cartuccia NES, a cui viene aggiunto un tocco di modernità, e risultano subito familiari. Sicuramente un valore aggiunto alla collezione, che torna a essere disponibile dopo due generazioni di console. Il merito più grande di quest’operazione è infatti questo: riportare alla luce un gioco prima nelle mani di pochi. E no, anche qui il pollo non è vegano.
Scott Pilgrim vs. The World: The Game è rimasto in soffitta a prendere polvere troppo tempo e che è il momento di riscoprire. Il gioco offre la possibilità di abbattere la Lega dei Malvagi Ex con le nostre mani, il tutto nel suo formato completo per 15 euro. L’affezionato titolo si è confermato divertente, variegato e con una colonna sonora coinvolgente e retro, con piccoli nei riguardi di effetti sonori e comandi nelle fasi agitate. Oggi possiamo essere tutti Scott Pilgrim, un ragazzo non vincente ma battagliero e con tutta la passione per la musica e per i videogiochi che viene riversata nel picchiaduro a scorrimento ufficiale.
Pro
- Il gioco di Scott Pilgrim è di nuovo disponibile
- Divertente e rigiocabile
- Buon rapporto qualità-prezzo
- Pixel art deliziosa
- Colonna sonora curata
- Citazioni à gogo
Contro
- Tasti adibiti a più funzioni e non veramente remappabili
- Effetti sonori da rivedere
- Online relegato alla storia principale
- È una riproposizione, nessuna novità