Saint Seiya: Brave Soldiers – Saint Seiya: Brave Soldiers
Durante la nostra infanzia, i pomeriggi e le serate sono stati costellati da tanti cartoni animati, tra robottoni, maghette, gatti robot, samurai e quant’altro, ma sono pochi gli anime che hanno preso un posto particolare nel cuore di tutti quanti. Uno di questi è indubbiamente Saint Seiya, conosciuto da noi come I Cavalieri dello Zodiaco. Sulle nostre televisioni, questo anime ha subìto una profonda trasformazione di adattamento, che ha portato moltissime persone a considerare la versione italiana migliore addirittura di quella originale. Naturalmente un tale successo ha dato vita anche ad una serie di trasposizioni videoludiche, a partire dal Nintendo NES per poi fare una lunghissima pausa e tornare solamente nel panorama di PlayStation 2 e PlayStation 3. Ed è proprio ora che è uscito, per quest’ultima console, un nuovo titolo dedicato ai cavalieri.
Saori come Peach
Si sa, durante la storia di Saint Seiya ogni saga ha luogo perché Saori Kido, ossia Athena, ha la brutta abitudine di farsi rapire o di finire nei guai, costringendo i suoi Saint ad andare al salvataggio. In Saint Seiya: Brave Soldiers, il gioco ripercorre fedelmente la storia del manga proponendo le saghe delle 12 case, di Poseidone, e di Hades, saltando però quella delle Galaxian Wars e quella di Asgard, che era in ogni caso un’esclusiva dell’anime in quanto filler. Tutto questo teoricamente dovrebbe essere magnifico, no? Una modalità che segue tutta la storia del manga dovrebbe essere una gioia per qualunque fan. Tuttavia, la narrazione è stata gestita in maniera così noiosa e poco curata che non si vedrà l’ora di arrivare alla fine della storia, a costo di spegnere la console. Infatti, non troveremo mai nemmeno una cutscene, nessuna scena in movimento o animata, poiché tutta la storia è formata da immagini statiche dei personaggi con i soli dialoghi riguardo ciò che sta accadendo. Ovviamente questo tende a sminuire in maniera incredibile quello che sarebbe potuto essere un gioco coinvolgente, per i fan o meno: gli appassionati si ritroveranno a vivere una storia che già conoscono con sole scritte e dialoghi, cosa che li porterà allo skip quasi automatico; i profani troveranno dei dialoghi su situazioni già avviate e di cui non si fa menzione se non in maniera molto vaga, negando loro la possibilità di capire cosa sta succedendo.
Seiya come Naruto
Non appena entreremo nel vivo dell’azione, ci renderemo immediatamente conto di come il gameplay sia fortemente ispirato (leggasi “è uguale”) ai giochi della serie Naruto Ultimate Ninja Storm. Il nostro Saint è visualizzato con la telecamera alle sue spalle, e avremo movimento libero per tutta la dimensione dell’arena di battaglia. I pulsanti offensivi sono divisi in attacco debole e attacco forte, i quali genereranno diverse combo ed effetti a seconda del numero di volte che vengono premuti e dell’ordine in cui verrà fatto. Naturalmente sono presenti anche le mosse speciali, due per personaggio, che possono essere sferrate con il consumo di una barra (su 4 totali) di Cosmo, lo stesso principio del chakra di Naruto o dell’aura in Dragon Ball. Oltre che per lanciare le mosse speciali, il Cosmo può essere usato anche per tutta una serie di altre meccaniche: per sferrare mosse in maniera più veloce e potente ma consumando più Cosmo del normale; per eseguire scatti in avanti o all’indietro così da avvicinarsi all’improvviso e iniziare combo letali oppure sfuggire alle tecniche avversarie. Tra le varie possibilità si può anche consumare l’intera barra di Cosmo per eseguire la classica Super, purtroppo però il raggio per colpire con essa è veramente ristretto, e le strategie per combattere si ritrovano ad essere molto limitate prescindendo peraltro dal personaggio scelto: infatti, ad esclusione di piccolissime differenze come l’ampiezza o il raggio di una mossa speciale, i personaggi sono essenzialmente identici tra di loro. Ciò comporta sia un grande equilibrio tra ognuno di essi, ma allo stesso tempo anche una monotonia che a lungo andare diventa troppo pesante da sopportare. Un fan della serie di Saint Seiya sarà sicuramente contento di usare tutti i personaggi proposti e vedere le rispettive due mosse speciali e la super, così da rivivere i momenti più eccitanti della serie televisiva e del manga, ma una volta fatto ciò persino per i più appassionati perderà mordente un gioco con meccaniche approssimative, spudoratamente copiate, e private di sistemi che davano, almeno in Naruto, una grossa varietà, come per esempio gli oggetti o i personaggi di supporto, qui totalmente assenti.
PS3 come PS2. O quasi
Anche il comparto tecnico, in questa incarnazione dei Cavalieri, è terribilmente limitato. Va bene, forse paragonarlo alla PS2 è esagerato, ma i modelli poligonali non sono assolutamente all’altezza degli ultimi giochi usciti sul monolite Sony: i movimenti sono macchinosi, le ambientazioni scarne e poco convincenti; persino il comparto audio presenta musiche poco ispirate, attinte a piene mani dai vecchi videogiochi o ispirate alla colonna sonora originale senza però dare il giusto mordente, mentre i doppiatori originali fanno il loro lavoro. Nonostante ciò, per quelli affezionati al doppiaggio nostrano, anche questo aspetto potrebbe essere un punto a svantaggio; allo stesso tempo invece per i puristi, per quanto possa essere apprezzato il doppiaggio originale, sarà poco convincente l’adattamento dei testi, che invece presenta i nomi dell’anime italiano (è abbastanza ridicolo leggere cose come “Io sono Toro, il Cavaliere del Toro!”). In pratica il titolo propone un misto tra originale e italiano che non farà felice né l’una ne l’altra fazione di fan. Persino la longevità è molto discutibile: in 4 o 5 ore non solo si finirà la storia, ma ci sarà tempo a sufficienza anche per completare tutte le varie sfide.
In conclusione
Saint Seiya Brave Soldiers è un gioco dalle meccaniche approssimative, corto, con personaggi molto simili tra di loro se non tutti uguali, e dal gameplay essenziale e monotono. Nonostante sia un titolo con svariati personaggi, ognuno dei quali farà felici gli appassionati desiderosi di vederli sferrare le loro mosse speciali, è in realtà un prodotto che non solo non è adatto al giocatore medio, ma nemmeno al fan più accanito. Solitamente i titoli basati sugli anime, nonostante non siano capolavori, protendono alla consapevolezza di essere richiesti dai fan, come se l’acquisto da parte loro sia quasi scontato. Eppure, in questo caso, anche se siete degli estimatori di Saint Seiya fino al midollo, non ci sentiamo di consigliarvi questo capitolo della saga. Tanto vale guardarsi su Youtube un video delle mosse speciali, a parte quelle il prodotto in questione non ha altro da offrire.