Ruined King: A League of Legends Story – Recensione
Nel corso del mese di novembre Ruined King, lo spin-off del noto titolo firmato Riot Games League of Legends, ha fatto il proprio debutto su PC e console, riuscendo ad avvicinare e convincere sia gli amanti del titolo principale sia neofiti del suo universo. Abbiamo avuto l’occasione di testarne le caratteristiche su console e, all’interno di questa recensione, cercheremo di spiegarvi tutti i suoi aspetti!
Trama nuova ma personaggi – e ambienti – noti
Lo spin-off sviluppato da Airship Syndicate riporta fin dai primi istanti di gioco la mente proprio al titolo originale: ad affiancare una storia completamente nuova vi sono infatti moltissime similitudini con League of Legends, tra cui rientrano alcune meccaniche ma anche personaggi e ambientazioni.
La storia alla base di Ruined King: A League of Legends Story si svolge nell’arco temporale successivo a “Maree Ardenti”, tra le già note ambientazioni di Bilgewater e le Isole Ombra. Protagonista indiscussa della scena è Sarah Fortune, Pirata tutta d’un pezzo che, dopo aver sconfitto il capo dei predoni della città Gangplank e aver vendicato la morte della madre, ha assunto il controllo della zona. Scontri con altri capitani desiderosi di spodestarla, ricordi di gioventù e pentimenti verranno però, dopo poche sequenze, sostituiti da una diversa priorità: a mettere a rischio l’equilibrio di Bilgewater è infatti una nuova minaccia, costituita da un’Oscura Ombra desiderosa di mietere vittime in città. Ad aiutare Sarah Fortune ad affrontare le avversità saranno vari alleati che, così come le ambientazioni precedentemente citate, non potranno che riportare la mente al gioco principale.
Uno stile inconfondibile
A colpire fin dalle prime sequenze di gioco è lo stile che lo caratterizza: Ruined King si presenta infatti con filmati di qualità – dallo stile fumettistico in evidenza – e un comparto grafico di gioco eccezionale, evidente sia nelle brevi cutscene che nelle effettive fasi di gameplay.
Ambientazioni, personaggi, dialoghi, ogni dettaglio colpisce lo spettatore con i suoi colori e aspetti e strizza l’occhio a League of Legends, riuscendo però a discostarsi da quest’ultimo e a definire quella che è una vera identità personale, che risulta necessaria soprattutto nelle fasi di combattimento. La natura GDR del titolo, infatti, unita all’alternanza tra la visuale isometrica delle fasi di esplorazione e quella laterale dei combattimenti, potrebbe facilmente rischiare di far perdere elementi utili o perfino l’orientamento al giocatore, che viene però riportato sempre sui propri passi proprio grazie allo stile inconfondibile e ben definito.
Particolarmente utile in tal senso è anche la resa della mappa di gioco che, ricca di loot, puzzle, elementi con cui interagire e nemici, spinge all’esplorazione, perfetta sia per ottenere risorse sia per raggiungere l’obbiettivo della propria missione. Aspetto negativo delle fasi di ricerca e movimento all’interno del mondo risiede nel world building, che risulta molto lineare e “immediato”.
Menzione necessaria deve, infine, essere fatta anche alla colonna sonora e al doppiaggio, entrambi capaci di sostenere al meglio il già più che valido comparto grafico del titolo.
Tanti elementi da gestire
Una delle componenti fondamentali del GDR firmato dal team Airship Syndicate è il combattimento: girando per la mappa si ha infatti facilmente l’occasione di incappare in nemici di vario genere, ognuno pronto a sfruttare le proprie abilità per mettere i bastoni tra le ruote ai protagonisti.
Proprio all’interno di queste fasi di lotta si cela il vero punto forte del gameplay di Ruined King, che risiede in una perfetta fusione tra gestione degli attacchi, dei turni, delle skill e, soprattutto, delle Corsie. Ogni personaggio del team andrà ad agire in base al suo posizionamento rispetto alla barra dell’iniziativa e potrà optare per il lancio di un attacco – da scegliere tra colpo istantaneo, abilità della corsia o abilità suprema – e l’utilizzo delle risorse.
Nelle fasi di lotta diventa fondamentale riuscire a gestire al meglio i turni dedicati alla cura, destinati a svolgersi tramite l’utilizzo di pozioni per ricaricare la salute o il mana, e le corsie. Queste ultime, divise in Velocità, Equilibrio e Potenza, vanno infatti a determinare la rapidità con cui il personaggio andrà a eseguire l’attacco scelto e l’efficacia di quest’ultimo.
A complicare ulteriormente la situazione vi è anche la natura dei nemici: ogni antagonista – boss compresi – ha caratteristiche ben definite, che possono renderlo maggiormente sensibile ad attacchi appartenenti soltanto ad una determinata corsia tra le tre. A questo punto entra in gioco un’altra meccanica particolarmente importante, costituita dalla funzione “esamina”. Quest’ultima rappresenta infatti una vera e propria lente di ingrandimento sul nemico, ideata per permettere al giocatore di comprendere le debolezze di quest’ultimo e adottare una determinata strategia per lo scontro.
Ultima, ma non meno importante, è la personalizzazione dei campioni che costituiscono il team. Ogni personaggio ha infatti un roster di abilità uniche e, procedendo nell’avventura e salendo di livello, può sbloccarne altre, così come investire punti potenziamento per scegliere tra due diversi effetti per ciascun attacco.
Un aspetto simile, unito all’equipaggiamento e agli incantamenti perfetti per potenziare eventuali oggetti, permette perfino ai giocatori più esigenti di uscire soddisfatti da ogni partita, andando a generare una serie quasi infinita di combinazioni.
Ruined King: A League of Legends Story risulta un GDR capace di coinvolgere fin dalle prime sequenze di gioco, grazie alla perfetta fusione tra un comparto artistico e sonoro valido, vaste possibilità di personalizzazione dei personaggi e un combat system ideato per fornire il giusto grado di sfida. I piccoli difetti presenti, come i limiti delle fasi esplorative, passano velocemente in secondo piano, permettendo perfino ai più appassionati di League of Legends e titoli simili di trascorrere molte ore di puro divertimento.
Pro
- Trama avvincente
- Grafica, doppiaggio e colonna sonora eccezionali
- Vaste possibilità di personalizzazione
- Giusto grado di sfida nei combattimenti
Contro
- Fasi esplorative abbastanza lineari
- Potenziali difficoltà nella gestione di tutti gli elementi del combat system