Rocketbirds: Hardboiled Chicken – Recensione Rocketbirds: Hardboiled Chicken
Ormai è di regola ripetere quanto il genere indie occupi una larghissima fetta del mercato videoludico, dato che titoli più o meno originali arrivano continuamente sugli scaffali virtuali degli store. Tra questi nuovi arrivi troviamo anche Rocketbirds: Hardboilded Chicken, che riporta in auge il platform vecchio stile, insieme a diversi elementi interessanti.
Sotto l’occupazione dei Pinguini
Rocketbirds: Hardboiled Chicken riesce fin da subito a colpire. Appena avviato la prima cosa che noteremo è la splendida musica del menù principale: il comparto sonoro di questo gioco infatti è impreziosito notevolmente dalla colonna sonora dei "New World Revolution", che ci accompagnerà piacevolmente per tutto il gioco. La parola "Revolution" è perfetta per caratterizzare quella che è l’ambientazione di questo gioco, infatti nei quindici livelli della campagna per giocatore singolo dovremo cimentarsi nel rovesciamento di un regime. Non lasciatevi ingannare dal fatto che i personaggi di questo gioco siano dei volatili in stile cartoon, poiché ci ritroveremo a lottare per la libertà di Albatropolis, una delle tante città attualmente occupate dall’esercito dei Pinguini; quest’ultimi sono tutt’altro che gentili, e ricalcano perfettamente l’immaginario delle dittature novecentesce, noteremo infatti richiami ai metodi propagandistici del nazifascismo e delle dittature comuniste. Il titolo è pieno di ironia e momenti semiseri quanto basta, raccontati da linee di dialogo che troveremo nei vari livelli (anche se la localizzazione in Italiano non è sempre il massimo), oltre che da filmati che caratterizzano i vari personaggi e le vicende.
Duro a morire
Inizieremo così a conoscere il nostro protagonista, il suo passato è di quelli tosti, fin da quando era un pulcino: ancora dentro l’uovo infatti riuscì a sopravvivere alla bollitura. Il nostro Hardboiled è il tipico duro che affronta la guerra a testa alta, senza timore di gettarsi in mezzo alle linee nemiche. Per farlo avrà diverse armi, pistole, fucili a pompa e mitra pesanti. Non mancheranno sessioni dove utilizzare il Jetpack per attaccare e far precipitare i dirigibili degli oppressori. Troverà a suo disposizione anche un’arma speciale, un insetto che gli permetterà di prendere il controllo dei suoi nemici, questo sarà molto importante, non solo perchè ci permetterà di eliminare con più facilità gli avversari, ma anche per agire in missioni di sabotaggio e superare i vari piccoli enigmi che troveremo in questo platform. Infatti il gameplay non sarà limitato al dover eliminare i nemici, ma sarà amalgamato alla necessità di risolvere dei puzzle utili ad andare avanti, quest’ultimi saranno complessi quanto basta e mai seccanti.
Breve ma intenso
La campagna per giocatore singolo non è lunghissima, ciò nonostante è ben fatta, accompagnata da un ottima colonna sonora, e sempre divertente. Forse sarebbe stato meglio avere un po’ di varietà di nemici più, oppure una campagna ancor più longeva, ma questi sono peccati veniali per quello che è un ottimo titolo platform. Tra l’altro il gioco fornisce la possibilità di prolungare l’esperienza tramite una campagna multigiocatore corredata di dieci livelli, i due giocatori potranno scegliere tra diversi personaggi, ognuno con varie specializzazioni, e potranno scegliere di giocare in locale oppure online. Nel complesso Rocketbirds non è un avventura frenetica, ma è un platform costituito da elementi in equilibrio tra loro, con momenti di relativa calma ed altri in cui si dovranno usare creativamente le armi a nostra disposizione, al fine di eliminare la minaccia dei nemici.
Conclusione
Rocketbirds: Hardboiled Chicken è un ottimo gioco indie, di quelli su cui si possono avere ben pochi dubbi. Il gioco si porta a termine con piacere, consigliato a tutti.