RIVEN RECENSIONE Quest 3 | Prendetelo su Steam

Non ho mai giocato l’originale Riven, sequel di Myst, nella sua versione PC del 1997. Non ero nato nel 1997. La premessa però mi ha intrigato subito non appena ho visto la pagina sullo store di Meta, cercando qualcosa per sfruttare il mio Quest 3 che non fosse Ping Pong.

Un puzzle game con storia e atmosfere ben curate? Sembra esattamente ciò in cui la realtà virtuale può eccellere…e parzialmente posso dire che il Remake di Riven riesce a mostrarmi il potenziale di questa formula. Purtroppo, io ho testato la versione Meta Quest e tecnicamente è un disastro che non posso pienamente consigliare.

Il remake di Riven propone un’avventura grafica affascinante e nostalgicamente ottusa, purtroppo però su Meta Quest non riesce a splendere.

L’esperienza di Riven Remake sul mio Quest 3 inizia, ogni volta, con diversi minuti di caricamento. Si va dai 3 ai 5, particolarmente frustranti considerando che si sta utilizzando un apparecchio VR e quindi o lo si toglie o si attende, fermi in piedi, fissando il nulla.

Questo è solo il preludio delle difficoltà tecniche che il team di Cyan sembra aver incontrato nell’ottimizzazione del gioco. Fortunatamente i caricamenti in-game sono decisamente meglio, per quanto sicuramente lontani dall’essere istantanei. 

Dopo una breve cutscene iniziale, graficamente deludente, si viene introdotti al vero e proprio mondo di gioco. Non c’è vero tutorial, né particolari indizi su cosa fare, cosa che ho apprezzato. Le meccaniche principali del gioco dopotutto consistono in esplorazione, ragionamento e manipolazione di oggetti, non serve che il gioco mi guidi in questi ambienti.

Specie considerando come esplorazione e manipolazione di oggetti siano l’azione più intuitiva possibile utilizzando il VR. Sfortunatamente ci sono in giro molti oggetti che sembrano manipolabili pur non essendolo, rompendo in fretta l’immersione.

Questo limite è qualcosa di francamente accettabile, specie nell’ottica di un Remake che quindi non è pensato da 0 con la meccanica del poter interagire con tutto ciò che si ha attorno. Si tratta di un compromesso per rendere meno ostici i puzzle, in quanto limitando gli oggetti interagibili si può guidare meglio il giocatore.

Un buon gioco nascosto tra i problemi

Dove Riven Remake eccelle è nella direzione. Non parlo solamente del fatto che gli enigmi siano interessanti ma anche di come il titolo di guidi silenziosamente verso le risposte che ti servono. Si nota che è un gioco del 1997, è ottuso e alle volte non si comunica perfettamente, ma in linea generale riesce sempre a darti un’idea di quali siano i luoghi importanti.

Ho personalmente un debole per come sono strutturati gli enigmi. Ci sono varie isole nel mondo di Riven e i puzzle coinvolgono le intere zone, tutta la zona è un rompicapo in cui pian piano i pezzi si collegano fino a formare un passaggio per l’isola successiva.

Alcune sezioni usano a loro vantaggio il vr, principalmente con dei giochi di prospettive o di altezza, in cui bisognerà inclinare il proprio corpo per vedere alcune informazioni attraverso delle finestre o all’interno di ingranaggi.

L’atmosfera è a sua volta molto intrigante e va a migliorare man mano che si mettono assieme i vari pezzi della storia di Riven. Per quanto possa sembrare banale ho per esempio apprezzato il dover leggere “fisicamente” il diario d’avventura, mi ha dato un senso d’immersione enorme nonostante sia una feature tanto semplice.

Ma i problemi sono tanti

Purtroppo, per quanto ho voluto prendermi del tempo per parlare di quanto Riven Remake possa offrire di buono, la versione Quest ha problemi che van ben oltre i caricamenti lunghissimi in avvio. Premetto che ho giocato pre release, aspettando poi il lancio per vedere se una patch day one potesse risolvere qualcosa, ma la situazione mi è parsa pressoché identica.

Il gioco soffre di gravi problemi di pop-up, basta girare un qualsiasi angolo per vedere come l’engine stia faticando a esistere. Non penso serva specificare l’impatto che questo ha sull’immersione che dovrebbe essere uno dei punti di forza del gioco.

C’è di peggio però. In assoluto la più grande pecca, quella che mi fa tendere per l’insufficienza (che sarebbe anche più grave se il gioco non fosse genuinamente valido alle fondamenta) è lo stuttering. 

In Riven ci si muove fluidamente, non tramite teletrasporti (almeno con le due opzioni di comfort che più ho trovato gradevoli). Ogni due o tre passi c’è uno stutter. Questo sia in aree aperte che in altre più chiuse. In VR, lo stuttering è ancora più fastidioso che su un normale schermo. Non mi ha dato nausea, ma se questo è lo standard, siamo messi male.

Fortunatamente meglio altrove

Mi son informato sulle performance Steam del gioco (disponibile anche in 2D) e ho riscontrato opinioni molto più positive. La problematica pare essere prettamente sui dispositivi Quest, quindi se siete interessati al prodotto avete un’alternativa.

Certo, non è il massimo dover utilizzare un PC quando si ha un prodotto come Quest 3, considerando la fragilità dell’applicazione Oculus e il fatto che Quest è decisamente in grado di reggere prodotti tecnicamente validi (basti guardare Asgard’s Wrath) ma è un’opzione

In definitiva, Riven Remake non è un titolo che mi sento di consigliare su Meta Quest 3. Se la recensione fosse stata sulla versione 2D di Steam o anche su quella VRPC, probabilmente sarebbe ben sopra la sufficienza, sfortunatamente in questo caso posseggo un Quest e quello ho utilizzato.

5
Riven Remake su Quest 3 è affossato da problemi tecnici

Pro

  • Puzzle interessanti
  • Atmosfera ben realizzata...

Contro

  • ...quando non è infranta dal terribile pop up
  • Caricamenti lunghissimi
  • Stuttering insopportabile
Vai alla scheda di Riven
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