Resistance 3 – Recensione Resistance 3
Colpo d’occhio
Per quanto riguarda il comparto tecnico, Resistance 3 non stupisce e non delude, collocandosi idealmente in quella tipologia di gioco in grado di garantire un colpo d’occhio piacevole, senza però sfoderare una grafica da mascella spalancata. Pur essendo ben lontani dalla definizione vista nelle altre esclusive PS3 – God of War III e Killzone 3 in primis – le texture non deludono, risultando un po’ più spoglie solamente nelle zone della mappa di più ampio respiro. Buoni invece i modelli poligonali che, come nei precedenti Resistance 2, mostrano i vari tipi di Chimera in tutta la loro (orrenda) bellezza. Rispetto al passato, anche se il motore grafico non ha fatto incredibili passi avanti, si può notare l’introduzione di maggiori effetti particellari come cenere e lapilli, accanto ad una migliore gestione dell’impatto visivo di alcuni eventi che, seppur scriptati, riescono sempre ad impressionare per la qualità della regia virtuale utilizzata.
Il difetto più grande lo si può riscontrare nella scarsa interazione possibile con l’ambiente di gioco, anche se bisogna considerare che questa non è mai stata una peculiarità del brand. Pollice in su, invece, per le scelte della palette cromatica e della regia virtuale in generale: i piccoli difetti del comparto tecnico appena elencati, infatti, passano spesso e volentieri in secondo piano grazie alla componente emotiva in grado di creare coinvolgimento con gli eventi presentati sullo schermo. Attraversando mezza (devastata) America verso la vostra destinazione finale, vi ritroverete a camminare per degli scenari in grado di ricostruire con altissima credibilità un mondo sull’orlo del baratro, dove il cinismo e la desolazione hanno ormai preso il sopravvento. Ai meno poetici (e più guerrafondai), infine, segnaliamo che anche alcune scene di battaglia particolarmente coinvolgenti e concitate – come ad esempio quelle contro alcuni classici giganteschi boss – vi faranno chiudere un occhio rispetto alla grafica leggermente sotto tono rispetto allo standard delle ultime esclusive PS3, ma comunque di buona fattura se paragonata a quella di molti altri titoli arrivati sugli scaffali negli ultimi mesi.
Resistenza in gruppo
Oltre alla campagna principale, che vi terrà impegnati per poco meno di una decina di ore, i fan del multiplayer saranno ben felici di sentirci dire che la componente online di Resistance 3 è talmente curata da risultare probabilmente la caratteristica più interessante del titolo. Le modalità di gioco sono varie e divertenti e le mappe, alcune inedite ed altre prese dai livelli della campagna single player, sono sempre vaste e ricche di elementi in grado di offrire un po’ di spessore tattico all’azione. Sicuro punto di forza è l’armamentario: le potenti (e ulteriormente potenziabili) armi di Resistance 3 sembrano fatte apposta per far aumentare la salivazione ai fanatici del frag, offrendo una bocca di fuoco in grado di soddisfare ogni gusto e stile di combattimento: da chi si calerà nei panni del silenzioso e letale cecchino, a chi preferirà imbracciare un Bullseye e correre a testa bassa nella mischia, siamo pronti a scommettere che gli avversari umani che incontreremo online saranno tanto vari quanto in grado di rendere le battaglie sempre frenetiche e divertenti.
Se proprio volete vedere il pelo nell’uovo, segnaliamo palesi punti in comune tra il multiplayer di Resistance 3 e quello di Call of Duty e Battelfield. Starà a voi scegliere se questo è o meno un punto a sfavore del titolo Insomniac. Per quanto ci riguarda, siamo ben felici di accogliere un comparto online solido e ricco di opzioni, che non fa altro che fondere sapientemente le collaudate meccaniche di gioco del cugino CoD con l’armamentario fantascientifico e le mappe devastate tipiche del mondo infestato dai Chimera.
Verdetto finale
Non certamente una killer application da ricordare negli anni a venire, ma comunque la degna conclusione di una serie in esclusiva che ha accompagnato il marchio Playstation 3 fin dai primi vagiti della console. I punti a favore sono la quantità di armi a disposizione, le battaglie concitate e la longevità che, sommando le due componenti single- e multi-player, garantirà parecchie ore di sano divertimento a tutti gli appassionati di FPS. A remare contro il successo di Resistance 3 troviamo invece un comparto tecnico che non sfrutta appieno la console Sony, qualche buco di troppo nella trama e un gameplay che, seppur frenetico e divertente, resta ancorato alle meccaniche di base del genere. Non si tratta di caratteristiche negative tout-court, ma comunque di evidenze che potrebbero rendere il gioco meno interessante per i videogiocatori particolarmente esigenti. In estrema sintesi, ecco il nostro consiglio: se avete giocato ai due capitoli precedenti, non lasciatevelo sfuggire; se siete invece dei neofiti, tenete presente che a nostro parere il secondo capitolo resta comunque ancora il migliore della trilogia.