Resident Evil: The Umbrella Chronicles – Recensione Resident Evil: The Umbrella Chronicles
Sapete proprio tutto degli "azzardi biologici" di Capcom? Degli intricati scambi d’informazione? Delle "reali" sorti dei vari protagonisti della Saga Horror più famosa al mondo? Ecco a voi, Ladies and Gentlemen, Resident Evil: Umbrella Chronicles. Andiamo a scoprirlo.. Come? In prima persona naturalmente!
RE0 A RE3: NEMESIS TUTTI INSIEME?
Resident Evil: Umbrella Chronicles non è un nuovo capitolo della serie. Questa premessa è necessaria per coloro che già urlavano all’agognato quinto episodio della serie. Nonostante ciò, il gioco non deve essere depennato dagli amanti della saga. La trama ricalca gli episodi che vanno dall’episodio 0 all’episodio 3 più un episodio inedito di cui mi riservo di non svelare alcun particolare per non guastarvi la sorpresa. Impersonerete di volta in volta Rebecca Chambers, Leon Kennedy, Jill Valantine e così via. Qual’è dunque il motivo per riaffrontare l’orrore? Oltre al capitolo inedito (che credetemi vi riserverà non poche, "succulente" sorprese), motivo di attenzione è lo stile in cui è edito il gioco. Quest’ultimo è un vero e proprio omaggio a The House of Dead, sparatutto su binari con modalità "in prima persona" uscito alla fine degli anni 90, in cui il giocatore armato di pistola faceva "manbassa" di zombie. Eh si miei cari amici, armiamoci di Zapper (o di Wiimote e Nunchuck sciolti) ripercorriamo a "suon di piombo" Racoon City e chissà che non venga fatta luce su segreti fin ora inenarrabili.
PIM PUM PAM! E CHE E’ CAPODANNO?!?
In questo Resident Evil il ritmo dell’azione è frenetico: non avrete il tempo di respirare vista la miriade di zombie che vi si pareranno davanti agli occhi e voi,"novelli cacciatori", armati di pistola (con cui sparare puntando il telecomando e premendo B o premendo l’apposito grilletto dello Zapper), coltello (da sfoderare tendo premuto o A o Z e agitando il telecomando [operazione un po’ ostica con lo Zapper]) e varie altre armi raccolte sul posto. All’inizio di ogni capitolo ogni giocatore potrà scegliere una seconda arma da affiancare alla pistola d’ordinanza dalle munizioni illimitate ma, d’altro canto, dall’efficacia limitatissima. Durante il prosieguo dell’avventura, vi sarà la possibilità di sviluppare le armi investendo i punti esperienza, la cui quantità è determinata dalla valutazione delle vostre "prodezze" in seno ad ogni capitolo. I parametri considerati saranno: precisione dei colpi, tempo di completamento del livello, numero di file ritrovati e quantità della "mattanza".Lo sviluppo del vostro arsenale sarà preimpostato, il che significa che non sarà dato il libero arbitrio al giocatore su come gestire i parametri della propria arma. Relegate al nulla, ma essendo uno sparatutto su binari c’era d’aspettarselo, le funzioni di movimento: vi saranno le sole possibilità di muovere la visuale con la levetta del Nunchuck e la presenza di alcuni bivi, le cui diramazioni sono selezionabili con i tasti del Wiimote. Quindi, se sarete in grado di passare sopra alla "pre-gestione" prevista dagli sviluppatori Capcom e ad abituarvi a questa nuova veste sanguinolenta, il gameplay è tutto da gustare e,credetemi, se siete in più persone il divertimento è assicurato! Chi farà il miglior risultato? E a che livello (ci sono i canonici livelli: Facile, Normale e Difficile)?
EFFETTI SPECIALI? SI! E STAVOLTA IN PRIMA FILA!
Dal punto di vista grafico, dopo le prodezze del quarto capitolo della serie e di Ribirth ci si poteva apettare di meglio. Le ambientazioni di cui il gioco si fa scenario sono, comunque, oggetto di un mirabile lavoro da parte del team Capcom. I personaggi (zombie, hunter, larve, ecc.) sono resi ottimamente e gli ambienti, tetri e claustrofobici, sono in perfetta linea con i pregressi episodi della serie. Non mancheranno le scene animate, numerose e di ottima fattura, cui seguono repentine scelte del giocatore il cui fallimento porta "dritti dritti" al cimitero, nei casi più gravi. Il sonoro è composto da accattivanti brani che ben incorniciano l’atmosfera adrenalinica dell’avventura ma che potrebbero "far storcere il naso" ai puristi.
In termini di longevità diremo che il gioco affrontato da un "player" perde gran parte del suo fascino ed i potenziamenti vari e gli extra sbloccabili non contribuiscono ad invogliare. La musica cambia per la modalità multiplayer, garante di ore di puro e vero divertimento.
Resident Evil: Umbrella Chronicles è un gioco diverso dai precedenti riguardanti la serie: modalità prima persona e sparatutto su binari le due differenze cardine. Se siete puristi della serie e giocatori solitari l’acquisto è sconsigliato. Se invece siete amanti dell’adrenalina, del multiplayer e delle novità riguardanti la saga horror più paurosa di sempre l’imperativo è uno: comprare!