Resident Evil Revelations 2 – Metamorfosi
Quattro settimane per quattro capitoli, per un totale di circa otto ore di gioco: tanto ci ha impegnato l’avventura principale di Resident Evil Revelations 2. Seguiranno degli episodi bonus e tante altre ore di fronte alla console grazie all’interessante modalità RAID, ma di entrambi i contenuti parleremo in altra sede. Per il momento, concentriamoci su quello che è il gran finale di Capcom per questo Resident Evil.
Burton Rules
Il quarto e ultimo episodio del gioco è intitolato “Metamorfosi”: la trama svela finalmente (quasi) tutti i punti oscuri sulla misteriosa Guardiana, giocando con le similitudini tra la trasformazione innescata dai virus T e Uroboros e quanto accade a Gregor nel racconto de “La metamorfosi” di Kafka, le cui citazioni ci hanno accompagnato durante le schermate di caricamento di tutti e quattro i capitoli. Sembra che Capcom abbia ascoltato le nostre lamentele, dal momento che lo spazio dedicato a Calire e Moira è ridotto ai primi venti minuti di gioco, sintetizzabili in una lunga corsa attraverso tecnologici laboratori volutamente agli antipodi rispetto alle malate atmosfere alla The Evil Within in cui le due ragazze sono state immerse nelle ore precedenti. Il finale di Claire ricorda più il climax di un Uncharted, puntando sulla spettacolarità fine a sé stessa piuttosto che sull’atmosfera horror che dovrebbe avere un Resident Evil, relegata alla sola apparizione dei nemici invisibili che fino a questo momento avevamo incontrato solamente nella campagna di Barry Burton. Apprezziamo comunque lo sforzo, così come apprezziamo l’aver finalmente dedicato a quest’ultimo il tempo e l’attenzione che si merita fin dal primo episodio: esplorazione, enigmi, azione e horror puro in scenari tipicamente alla Resident Evil sono tutto quello che troverete nella restante ora e mezza di gioco in compagnia di Barry e Natalia.
I fan – come del resto lo siamo noi – andranno sicuramente in brodo di giuggiole per i pochi minuti di gioco passati all’interno di stanze che tanto ricordano il primo RE, con tanto di chiave emblema da trovare per sbloccare le classiche porte al di là della sala da pranzo. Preferiamo non sbilanciarci ulteriormente sulla trama per non rovinare la sorpresa a chi non avesse ancora giocato ai precedenti episodi o a chi avesse intenzione di acquistare la versione fisica del titolo Capcom. Sappiate solo che la storia non è di quelle memorabili, ma è comunque abbastanza godibile da spingere a completare tutti gli episodi, anche se qua e là c’è qualche lacuna di troppo. A questo proposito, sono già pronti un paio di episodi speciali che vedranno la luce nelle prossime settimane sotto forma di DLC, per i quali è presente un trailer alla fine del quarto capitolo: da quanto abbiamo potuto capire questi episodi mostreranno alcuni eventi della trama di Moira e di Natalia ai quali non abbiamo assistito durante l’avventura principale. Si tratta di una bieca operazione di marketing o della volontà di Capcom di approfondire a dovere la trama di un Resident Evil che tutto sommato si è dimostrato all’altezza del nome che porta? A voi la scelta, per quanto ci riguarda consigliamo a chi non ha ancora acquistato i primi episodi di optare per il season pass: dopotutto con 25 Euro circa vi porterete a casa tutto il pacchetto evitando di spendere di più perché spinti in un secondo momento a mettere mano alla carta di credito per sbloccare gli episodi aggiuntivi.
Coralità mancata
È con le due parole che danno il titolo a questo paragrafo che potremmo sintetizzare il gameplay di Resident Evil Revelations 2: negli ultimi minuti di gioco vi renderete conto di quanta potenzialità ci sia nella costante presenza di due personaggi giocabili sullo schermo e, allo stesso tempo, di quanto queste siano state sfruttate in modo estremamente superficiale. In tutti e quattro i capitoli sono davvero poche le occasioni in cui la collaborazione e lo swtich tra i personaggi si rivela utile se non necessaria per proseguire nel gioco e, benché gli enigmi non siano niente di impegnativo, è comunque divertente risolverli utilizzando anche il passaggio tra un personaggio e l’altro. Speriamo negli episodi aggiuntivi e, perché no, in un possibile Resident Evil Relvelations 3 in cui queste potenzialità siano riprese e sfruttate a dovere, per un gameplay davvero innovativo e divertente come meritava di essere anche in questo capitolo.
Comparto tecnico bocciato
Arriviamo così alla nota dolente. Dopo averlo detto più volte nei commenti ai precedenti episodi ribadiamo purtroppo il concetto: graficamente Resident Evil Revelations 2 non ce la fa, mostrando texture scarne e slavate in favore di un comparto tecnico le cui caratteristiche sono evidentemente state tarate per girare senza problemi anche sulle console portatili e della scorsa generazione. Un vero peccato, anche perché nonostante la scarsa qualità visiva e l’abominevole scempio che gli sviluppatori hanno fatto con il volto di Claire Redfield (che speriamo sia interamente ridisegnato nelle sue prossime apparizioni), abbiamo già sostenuto come questo sia un Resident Evil valido e divertente da giocare tanto quanto i primi capitoli della serie principale. Una grafica più performante avrebbe sicuramente permesso a Revelations 2 di imporsi come must have, mentre a questo livello rischia di essere più un prodotto per fan, vedendo la bassa qualità visiva giustificata solamente dal basso prezzo di vendita rispetto agli altri titoli sugli scaffali.
Si salva in corner il comparto sonoro, seppur non esente da difetti: di ottima fattura gli effetti sonori delle armi e i lamenti dei mostri, così come le musiche che accompagnano i momenti salienti dell’avventura. Evidenziamo con piacere la localizzazione in italiano dei testi e dei dialoghi, anche se su questi ultimi abbiamo qualcosa da ridire: passi per l’eccessiva scurrilità gratuita di Moira (ormai dopo quattro capitoli ci abbiamo fatto il callo), la voce italiana scelta per Barry Burton non si adatta al personaggio, risultando così un falsa e artificiosa. Non si tratta di un contro da imputare al doppiatore, competente e già sentito in altri giochi e cartoni animati, quanto piuttosto della scelta di questa voce troppo giovanile per il burbero Barry, che nei doppiaggi originali si è sempre presentato con una voce più profonda e adatta a lui.
[signoff icon=”quote-circled”]Resident Evil Revelations 2 è a tutti gli effetti uno spin-off, seguito del primo capitolo originariamente uscito per la console portatile Nintendo. Questo suo essere in un certo senso inferiore rispetto ai capitoli ufficiali dell’IP porta vantaggi e svantaggi: se da una parte ci siamo trovati a giocare a un Resident Evil che niente ha da invidiare ai primi gloriosi capitoli, dall’altra abbiamo purtroppo dovuto fare i conti con un comparto tecnico davvero troppo sotto la media e con un gampelay non in grado di puntare sulle potenzialità che la costante presenza di due personaggi aveva da offrire. Alla fine del quarto capitolo resta anche qualche dubbio di troppo sulla trama, che speriamo sia ulteriormente approfondita e spiegata con i capitoli bonus previsti per le prossime settimane. Completa l’offerta la modalità Raid: quasi un gioco a sé stante, è un piccolo fiore all’occhiello che dona un’inedita veste arcade a RE, permettendo al nostro voto finale di guadagnare qualche decimo di punto in più. Tenete presente, infine, che il prezzo di vendita è davvero appetibile: gli scettici potranno sempre acquistare solamente il primo capitolo per decidere in seguito se continuare o meno nell’avventura; i fan di Resident Evil, invece, vadano pure sul sicuro: Revelations 2 avrà i suoi difetti ma a nostro parere è comunque in grado di rivaleggiare con gli ultimi capitoli della serie principale.[/signoff]