Resident Evil: Revelations 2 – Colonia Penale
Quest’ultimo periodo ha visto ben due importanti annunci per la saga di Resident Evil: da una parte quello riguardante il remake in alta definizione del primo capitolo (potete leggere qui la nostra recensione) e, dall’altra, quello relativo al sequel di Resident Evil: Revelations, spin-off inizialmente ideato per Nintendo 3DS e approdato poi anche su console da salotto.
Resident Evil: Revelations 2 presenta una struttura a capitoli: quattro saranno quelli principali, accompagnati da un paio di capitoli bonus conclusivi e da una modalità denominata RAID, per affrontare una serie di sfide prettamente action e online. In questa recensione parleremo delle nostre impressioni sul primo capitolo, lasciando alla modalità RAID un approfondimento a parte. Seguiranno recensioni ogni settimana, dedicate ognuna ai successivi capitoli, per poi tirare le somme una volta che avremo completato il gioco e provato anche i capitoli bonus.
Capitolo 1: Colonia Penale
Il primo capitolo inizia con lo spot di Terra Save, un’organizzazione umanitaria dedita ala salvaguardia dell’ambiente e impegnata nel debellare i virus mutanti che affliggono ormai più zone del pianeta. Dell’organizzazione fa parte anche Claire Redfield, nostra vecchia conoscenza dai tempi di Resident Evil 2: la giovane eroina si trova ad un party di Terra Save insieme a Moira Burton – figlia di Barry, anch’egli ben noto ai fan di Resident Evil – dove, come ci può aspettare, la situazione precipita immediatamente. Un incursione di soldati mette fine alla pace prima della tempesta e le due ragazze, dopo essere state narcotizzate, si risvegliano imprigionate nella colonia penale che dà il titolo a questo primo capitolo.
I primi minuti di gioco hanno molto in comune con l’orrore recentemente mostrato su console da The Evil Within: poche armi a disposizione, scenari macabri e splatter, a richiamare un senso di impotenza e oppressione che permea l’intera esperienza. Claire è una combattente, ma comunque giocare nei suoi panni mette in evidenza la componente survival del gioco, in cui è importante tenersi a debita distanza dai nemici e prestare attenzione a tutto quello che si muove nei dintorni. Moira Burton, dal canto suo, fungerà da personaggio di supporto: con la propria torcia potrà accecare i nemici immobilizzandoli temporaneamente e illuminare i dintorni alla ricerca di oggetti nascosti. Sotto questo aspetto il gioco è pensato per essere affrontato con un amico, in locale sulla stessa console: solo in questo modo apprezzerete appieno l’utilità di combinare le abilità di entrambi i personaggi, dal momento che in single player giocando al 99% nei panni di Claire l’intelligenza artificiale non riuscirà a rendere davvero utile il comportamento di Moira.
Della trama, per il momento, possiamo dire ben poco: le due ragazze, appena svegliate nella colonia penale, si ritroveranno ai polsi un misterioso braccialetto che, scopriranno presto, cambierà colore a secondo di quanto saranno terrorizzate. Da alcuni documenti raccolti all’interno del gioco sembrerebbe che oltrepassato un certo grado di paura si potrebbe innescare una mutazione genetica, ma di tutto questo, per il momento, siamo ancora all’oscuro.
Conclusa l’avventura con Claire e Moira si passa alla vera parte action, quella nei panni di Barry: il burbero papà di Moira è alla ricerca della figlia e, armato di tutto punto, è pronto a fare a pezzi qualunque non morto si pari sul suo cammino. Nemmeno Barry sarà solo durante l’avventura: lo accompagnerà la piccola Nadia, misteriosa bambina comparsa sull’isola che, a differenza della compagna di Claire, sarà in grado di aprire porte infilandosi in stretti passaggi e di colpire i nemici con dei mattoni, rendendosi nella fattispecie un’utile spalla al protagonista. Come nella tradizione di Resident Evil, l’avventura di Barry si svolgerà in parallelo rispetto a quella di Claire, pertanto impersonando i due personaggi attraverseremo differenti aree del penitenziario, oppure le stesse aree in momenti differenti del tempo: al momento ci pare proprio essere questa coerenza di fondo e la possibilità di vivere la stessa avventura da punti di vista differenti ad essere il vero punto di forza di questo Resident Evil.
Prime impressioni
Fino ad ora abbiamo descritto per sommi capi la trama e i personaggi di questo Resident Evil. Da quanto scritto sopra avrete capito che, come d’altronde gli ultimi capitoli della saga, anche questo RE non brilla per incredibile attrattiva della narrazione, che risulta comunque godibile. C’è anche da dire che siamo solo alle battute iniziali e che speriamo in un climax che ci porti verso un finale più intenso, pertanto speriamo che Capcom ci stupisca su questo fronte rispetto a quanto fatto negli ultimi anni.
Dove invece sicuramente la software house non ci stupirà è il comparto tecnico: sorvolando sull’obsoleta qualità grafica del filmato iniziale, sebbene durante il gioco si presti meno attenzione ai dettagli non si potrà fare a meno di notare la scarsa qualità con la quale è realizzato il titolo: il motore grafico – quello di Lost Planet 2 e lo stesso utilizzato per il porting del primo Revelations – proprio non ce la fa a reggere il confronto con l’attuale generazione di produzioni videoludiche, restituendo un risultato che su schermo fa apparire Resident Evil: Revelations 2 come il remake di un gioco già uscito su piattaforme meno potenti. La grafica non è tutto e noi di Gamesource siamo sempre stati i primi a sostenere questa tesi: il divertimento che proverete durante il gioco vi farà chiudere più di una volta un occhio sulla bassa qualità delle texture e dei modelli dei personaggi, ma allo stesso tempo non possiamo nascondere che, dopo aver visto la maniacale cura dedicata da Capcom a Resident Evil HD Remaster ci aspettavamo qualcosa di più.
Niente da eccepire invece per quanto riguarda il gameplay: si tratta del classico Resident Evil vecchio e nuovo, con una componente action bilanciata dalla risoluzione di semplici enigmi che non richiedono chissà quale utilizzo di materia grigia. È un peccato che l’interazione tra i personaggi sia ridotta all’osso e realmente poco utile ai fini di riuscire con successo nell’avventura: anche qui speriamo nell’inserimento di maggiore complessità negli enigmi per sfruttare, nei prossimi capitoli, il passaggio tra un personaggio e l’altro e lo sfruttamente delle uniche capacità di ognuno.
Il primo capitolo si conclude, come insegna la migliore delle serie televisive, con un teaser trailer del prossimo episodio – intitolato Meditazione – che ci ha fatto venire subito voglia di vedere cosa succederà: nuovi personaggi, tante esplosioni e qualche delucidazione sulla trama sono quanto non vediamo l’ora di provare. Per intanto, ci concentriamo sulla modalità RAID: vi abbiamo detto che dedicheremo un approfondimento a parte a questo contenuto aggiuntivo, per il momento vi basti sapere che si tratta di una modalità tutta action maledettamente divertente che abbiamo già capito ci terrà incollati allo schermo nell’attesa tra un capitolo e l’altro.