Resident Evil 6 – Recensione Switch
Nel lungo cammino che ha portato la serie di Resident Evil a reinventarsi in maniera parziale (e con ottimo successo) in Resident Evil 7, numerosi sono stati i passi intermedi che hanno contribuito a offrire un panorama complessivamente variegato sia nel mood sia nello stile di gameplay, passando anche per reinterpretazioni – sempre fedeli all’originale – quali l’ottimo remake di Resident Evil 2 che abbiamo giocato all’inizio di quest’anno. La scorsa settimana abbiamo avuto modo di parlarvi della versione per Nintendo Switch di Resident Evil 5. Oggi invece ci concentriamo sul fratello maggiore, Resident Evil 6, sbarcato anch’esso sull’ibrida Nintendo.
A distanza di 15 anni dagli eventi di Raccoon City, Leon Kennedy è ancora una volta al centro dei fatti narrati; o perlomeno così potrebbe sembrare a una rapida occhiata, perché l’agente sarà soltanto uno dei 4 selezionabili nelle differenti campagne del titolo, che seguiranno le storie di Chris, Jake e Ada.
La mole di contenuti quindi, com’è lecito supporre dal numero di personaggi, aumenta in maniera importante la longevità dell’opera, con diversi intrecci che però andranno poi a unificarsi in un unico grande percorso una volta giunti al termine dell’avventura. È interessante notare come le differenti campagne cerchino di sterzare in maniera non troppo netta anche le tipologie di gameplay, proponendo un approccio più simile a quello spesso ragionato dei primi Resident Evil nella storia di Leon, mostrando invece il fianco action con la storia di Chris. Il tutto produce un miscuglio complessivo con cui si fatica, tutt’oggi, a catalogare con precisione Resident Evil 6.
Dove Resident Evil 6 su Switch spicca invece in maniera decisa e può regalare soddisfazioni è la componente multiplayer: anche questo capitolo si concentra in maniera netta nella modalità cooperativa, spendibile sia offline che online, permettendo di beneficiare di quella maggiore varietà garantita dalla collaborazione con un essere umano e non con un’intelligenza artificiale di cui, spesso, saltano all’occhio le varie mancanze e problematiche nell’implementazione, sebbene in questo Resident Evil 6 si notino dei netti passi in avanti rispetto all’IA di Resident Evil 5.
Tutt’altro che comodi risultano invece i diversi cambiamenti apportati all’interfaccia utente, che spesso appaiono troppo complessi e non troppo comodi, con una schermata comandi davvero corposa e forse difficile da memorizzare nell’immediato, assieme a una gestione dell’inventario diversa dai canoni della serie e spesso troppo artificiosa.
Dal punto di vista della resa tecnica, oltretutto, Resident Evil 6 mostra buoni livelli sia in dock che in modalità portatile, assieme a una solidità ancora maggiore di quella di Resident Evil 5: i cali di frame rate sono sporadici ma presenti, mentre nelle modalità a schermo condiviso la console fatica maggiormente, fornendo comunque un’esperienza apprezzabile nel complessivo.
I problemi invece saltano all’occhio nelle modalità a schermo condiviso in caso si decida di utilizzare i Joy-Con come controller: la forse eccessiva presenza di quick-time event sparsi per tutta l’opera mina il comfort degli utenti, già alle prese con controller non partoriti e non adatti all’utilizzo in multigiocatore nel mondo degli sparatutto. Il tutto è comunque un compromesso condivisibile e a suo modo godibile, poiché garante della possibilità di giocare dove, quando e come si preferisce, fattori non da poco specie se accoppiati ai sensori di movimento dei Joy-Con, capaci di fornire un feedback differente, regalando comunque delle soddisfazioni.
Dal menù principale potremo quindi sia avanzare nella nostra campagna, sia decidere di entrare nelle partite personalizzate altrui, tutte creabili con regole e modalità personalizzabili nei dettagli e giocabili sia in singolo che con l’aiuto di giocatori in carne e ossa.
Oltre alla già citata campagna, ci si può divertire con sette modalità differenti, in cui si potrà, oltre al ruolo classico di essere umano, interpretare quello delle creature nemiche, entrando magari nella partita di un altro giocatore e cercando di ostacolarlo in una maniera non resa nel migliore dei modi ma senza dubbio originale.
Con Resident Evil 6 i giocatori su Nintendo Switch avranno a disposizione un titolo pieno di contenuti, con una qualità buona per chi sapesse scendere a compromessi con la parte action dell’opera. Il porting su Nintendo Switch è tutto sommato soddisfacente e la possibilità di giocare in modalità portatile a un titolo che molti vogliono giocare nuovamente – o provare per la prima volta – è comunque un fattore di cui tenere conto.
Pro
- Divertente e variegato
- Numerosi contenuti
- Torna la componente survival horror...
Contro
- ...ma non per tutte le campagne
- Nessuna aggiunta degna di nota
- Controlli non sempre comodi