Resident Evil 5 – Recensione Nintendo Switch
Dopo aver saggiato nel corso degli anni i lidi di tutte le altre console, Resident Evil 5 beneficia di un nuovo porting che lo vede sbarcare dopo 10 anni dalla sua prima uscita nell’inesplorato territorio della Nintendo Switch. L’opera originale, arrivata inizialmente su PC, PlayStation 3 e Xbox 360 e arrivata poi – anche grazie alla sua Gold Edition Remastered – anche su PlayStation 4 e Xbox One, beneficia dell’oneroso titolo di capitolo più venduto di sempre della serie di Resident Evil, dall’alto dei suoi oltre 11 milioni di unità vendute; numeri che fanno capire quale sia stato, a suo tempo, l’impatto sul mercato di Resident Evil 5.
L’edizione Nintendo Switch di Resident Evil 5 ripresenta sostanzialmente quello che fu il prodotto originale, ovvero uno sparatutto in terza persona pesantemente focalizzato sulla cooperazione dei due personaggi principali, i quali dovranno farsi largo tra orde di nemici famelici, supportandosi a vicenda sia nelle fasi di attacco e coordinandosi per avanzare nel corso del gioco: prendere il controllo di Chris Redfield e Sheva Alomar nei torridi territori africani assume un gusto tutto particolare sul piccolo schermo della Switch, in un prodotto finale nel quale la tensione non è più data dalle soventi fasi di stasi alternata a momenti di puro terrore tipiche della serie, quanto più dalla sensazione di accerchiamento e continua sfida dal sapore più arcade proposta da Resident Evil 5.
Con buona pace di chi sia alla ricerca di qualcosa dal ritmo più diluito, ma che consente di enfatizzare al meglio le fasi più concitate, Resident Evil 5 veste molto spesso i panni di un action puro in cui ci si troverà a fare i conti con i parassiti Las Plagas, dotati di potentissime capacità di contagio e capaci di rendere affamati di sangue e mortalmente pericolosi anche i più mansueti abitanti del Kijuju. Lo scopo di Chris e Sheva sarà quello di recuperare Irving, misterioso trafficante d’armi in procinto di vendere una pericolosa arma sul mercato nero.
I momenti in cui rifiatare, in Resident Evil 5, saranno davvero pochi: come abbiamo già accennato la formula proposta è quella di un gioco principalmente lineare e con enigmi ambientali ridotti al minimo, con una spinta molto più netta alle fasi di shooting che ci terranno impegnati per la maggior parte del tempo. Proprio per questa marcata spinta verso la parte action, a dieci anni di distanza alcune meccaniche sentono in maniera netta il peso degli anni, tra cui la mancata possibilità di muoversi e sparare nello stesso momento, consentendo al giocatore di far fuoco solo se ben piantato a terra. Un impedimento con cui si imparerà presto a convivere, ma che di certo non andrà a semplificare la vita nelle fasi caratterizzate da scontri più serrati, che dovranno essere portati avanti con un sapiente connubio di fughe e colpi di arma da fuoco.
Sebbene l’IA alleata non spicchi per brillantezza, il tutto assume una forma diametralmente opposta se giocato assieme a un giocatore in carne e ossa, che sia esso trovato attraverso la modalità multiplayer di Resident Evil 5, sia attraverso l’utilizzo del multiplayer che permette di giocare in cooperativa con altri utenti sulla stessa Nintendo Switch, con i Joy-Con che andranno a controllare ognuno uno dei due personaggi nello split-screen.
Quello che affascina di più, anche in questo caso, è il vivere l’esperienza con in mano la trasfigurazione odierna più naturale per i fucili virtuali: i Joy-Con e i loro sensori di movimento. In questo modo il titolo acquista una marcia in più e riesce a intrattenere in maniera ottima, complice un level design studiato per rendere al meglio in presenza di due giocatori umani e senzienti.
Dal punto di vista tecnico, ovviamente, Resident Evil 5 su Switch sente comunque il peso degli anni, nonostante sappia non manchi di difendersi in maniera più che dignitosa in diverse circostanze. L’impressione è che il lavoro di svecchiamento si sarebbe potuto fare in maniera molto più pulita e netta, specie dal punto di vista del frame rate il quale, nonostante resti sempre a ridosso di soglie accettabili, balbetta leggermente in diverse occasioni (un po’ come già accaduto nelle altre versioni console).
La versione per Nintendo Switch di Resident Evil 5 permetterà ai giocatori di beneficiare di tutti i contenuti aggiuntivi usciti riguardanti sia la storia, sia le modalità aggiuntive che forniranno un ulteriore livello di sfida per i giocatori: tra queste tornano Versus e No Mercy, mentre è stata aggiunta Mercenari Riuniti, una nuova variante che metterà il giocatore alla prova con ondate di nemici da affrontare in solitaria. A tutto ciò vanno aggiunti diversi nuovi costumi e personalizzazioni per i due protagonisti, modificabili sia dal punto di vista dell’armamentario sia dal punto di vista estetico, con costumi esclusivi per tutti e due i personaggi.
Il porting di Resident Evil 5 su Nintendo Switch potrebbe soddisfare tutti quelli che ancora dovessero provare l’opera di Capcom. Complice la decade di distanza che ci separa dall’uscita originale, sarebbe stato forse auspicabile un lavoro di restauro più profondo, anche se il titolo resta comunque godibile, specie per chi gradisse un’opera più incentrata sulla parte action e meno su quella survival horror.
Pro
- Divertente in coppia
- Perfettamente adatto al Nintendo Switch
Contro
- Nessuna innovazione degna di nota